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Fury: "Quanto ti ci vuole?" chiede seguendomi.

Io: "Non so, dammi un'ora" dico scegliendo dei vestiti dall'armadio.

Fury: "Un'ora?? E che devi fare?"

Io: "Senti, è da due anni che non torno a casa. Devo almeno rendermi presentabile. Oh a proposito, loro lo sanno?"

Fury: "No, glielo dirai tu"

Io: "Ah perfetto. Riunione di famiglia dopo due anni per dirgli che il mondo potrebbe finire da un momento all'altro" dico ironica.

Mi preparo il più in fretta possibile. Metto un paio di pantaloni blu eleganti, con delle decolté gialle e una camicetta. Prendo il mio impermeabile e la borsa, che però è mezza vuota, così decido di riempirla. Quando arrivo in cucina Fury resta un secondo interdetto a guardarmi dalla testa ai piedi.

Fury: "Ma com'è possibile che meno di un'ora fa eri in tenuta sportiva e ora sei..."

Io: "Una figa spaziale?" finisco la sua frase.

Fury: "Sì"

Io: "Anni e anni di esperienza" dico battendogli una mano sulla spalla.

Gregor: "Posso portare le sue valigie giù signorina?"

Io: "Oh sì grazie. Dì all'autista che scendiamo subito"

Fury: "Cosa devi fare ancora?"

Io: "Spesa di armi" dico andando verso il forno. Sotto lo sguardo confuso di Fury, muovo le manopole in una specifica sequenza. All'interno il forno inizia a muoversi, lasciando spazio ad una serie di cassetti contenenti pistole, granate, coltelli...e chi più ne ha più ne metta.

Fury: "Lo sapevo che non sei cambiata" dice sorridendo fiero.

Io: "Oh l'ho visto in un film e ho pensato che sarebbe stato fico avercelo anch'io" dico facendo spallucce "Ora possiamo andare, sono pronta" dico una volta riempita la borsa.

Fury: "Quasi dimenticavo, tieni è per te" dice dandomi una scatola contenente un orologio "E' uno degli ultimi gadget dell'agenzia. E' un orologio multifunzione, ti mette in contatto con me in qualsiasi momento, ha i raggi laser, freccette stordenti, e se schiacci questo bottoncino esce del veleno. Questo l'ho fatto fare apposta per te"

Io: "Fantastico Fury! Grazie" dico abbracciandolo.

Saliamo in macchina dove ci sono degli agenti che ci stanno aspettando. Mi passano un fascicolo riguardante lo scienziato Erik Selvig, un mio amico di vecchia data. E' lui che ha messo una buona parola per me all'università di Parigi. 

Fury: "Lui è stato in contatto con la Gemma dello Spazio e la Gemma della Realtà, le Gemme di cui Thanos è già in possesso. Degli agenti stanno andando da lui per avere delle informazioni su di esse"

Io: "No, ci voglio andare io. Erik è un tipo particolare, e poi è da tempo che non lo vedo"

Fury: "D'accordo, ma poi andrai dritta all'Avengers Tower"

Io: "E sia"

Dopo qualche ora sono a Manchester, più precisamente nell'University of Manchester, dove lavora Erik. Entro e mi dirigo vero il suo ufficio.

X: "Mi scusi signorina sta cercando qualcuno?" mi chiede una segretaria.

Io: "Devo vedere il Dottor Erik Selvig"

X: "Ha un appuntamento?"

Io: "Non si preoccupi, mi riceverà lo stesso"

X: "L'accompagno nel suo ufficio allora"

Io: "Conosco la strada grazie" dico tirando dritto. Quando entro Erik non c'è così decido di aspettarlo seduta sulla sedia della scrivania, ovviamente dopo aver curiosato in giro.

Erik: "Mi hanno detto che mi cercavi" dice entrando dopo minuti interminabili a fissare il vuoto.

Io: "Hanno?"

Erik: "Sì, la segretaria con cui sei stata 'sgarbata', così ti ha definito"

Io: "Tsk, spiona"

Erik: "E' comoda?" chiede indicando la sua sedia.

Io: "Abbastanza, volevo capire cosa si prova ad insegnare in una prestigiosa università" dico facendo roteare la sedia un paio di volte.

Erik: "E cos'hai provato?"

Io: "Nulla, niente di ché" dico facendo spallucce.

Erik: "Dunque deduco che non accetterai il lavoro a Parigi" dice sedendosi dall'atro lato della scrivania, io scuoto la testa "Ma credo anche che tu non sia venuta fin qui per dirmi questo..."

Io: "Elementare Watson" dico mostrandogli il fascicolo con le Gemme "Purtroppo è giunto per me il momento di tornare al lavoro. Comunque, dato che sono di fretta, sarò sintetica: uno psicopatico di un'altro pianeta vuole appropriarsi di tutte le Gemme dell'Infinito, e ne ha già due. La Gemma dello Spazio e la Gemma della Realtà, e visto che tu hai avuto esperienze con entrambe, speravo che potessi darmi qualche informazione utile" concludo la breve spiegazione.

Erik: "Speravo di essermi lasciato quell'esperienza alla spalle, ma a quanto pare non è così. Dopo la mia spiacevole avventura con il Tesseract ho fatto alcune ricerche e ho scoperto che questa Gemma ha la caratteristica di rendere il proprio possessore onnipresente, ossia di essere in più luoghi allo stesso tempo e muovere oggetti. Inoltre può modificare a proprio piacimento lo spazio, e aprire portali. La Gemma della Realtà invece, anche chiamata Aether, è l'unica Gemma a trovarsi in forma liquida. In passato si trovava nelle mani degli Elfi Oscuri, ma poi Thor la diede al Collezionista per tenerla al sicuro, a quanto pare però si sbagliava. Questa Gemma è in grado di sovvertire le leggi naturali fisiche e quantistiche, e di convertire la materia in materia oscura. Questo è quel che so"

Io: "Mica male, solo con queste due sembra essere l'essere più potente dell'universo" dico giocherellando con un ferma carte.

Erik: "Può essere, ma tu possiedi la Gemma del Potere, potresti tenergli testa"

Io: "Vorrei evitare però"

Erik: "Mi dispiace rovinare le tue speranze, ma se lui sta cercando tutte le Gemme, credo proprio che sarai costretta ad usarla"

Io: "Lo so" dico alzandomi e avviandomi verso la porta "Grazie per la lezione Erik, è stato un piacere rivederti" 

Erik: "Anche per me Allison"

Ritorno all'aereo ripensando alle nuove informazioni ottenute. So benissimo che dovrò usare i miei poteri, ma  spero accada il più tardi possibile. Partiamo per New York, e nel giro di un paio d'ore mi ritrovo davanti alla mia vecchia casa.

Non si può scappare dal passato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora