Titolo: Il nostro Natale
Autrice: Scribacchiante
Pacchetto: BragaLa hall della stazione Porta Nuova era affollata e rumorosa. Martina si ritrovò circondata da gente carica di valigie e buste natalizie che correva in ogni direzione. Intere famiglie attendevano o accompagnavano qualcuno ai treni, "Ecco! Ho fatto una sciocchezza" disse Martina a se stessa e a voce alta, afferrò la maniglia del trolley semivuoto, in tinta con le scarpe e con la borsetta, trascinandolo fuori dall'uscita laterale su via Nizza, "Non è questa la soluzione" disse sempre a voce alta e sempre a se stessa, camminando spedita a testa alta.
Aveva sessant'anni e ne aveva passati più di quaranta ogni vigilia con i genitori di Vito. Ogni anno, ancora prima di vivere insieme, ogni anno dopo il matrimonio. Martina non aveva niente contro i suoceri, era solo esasperata da questa unica cosa che non era mai cambiata da quando era entrata a far parte della famiglia. Le abitudini tra lei è il marito mutavano ciclicamente, il ristorante dove si vedeva con le amiche per gli auguri non era mai lo stesso e anche i pranzi del venticinque dicembre con i suoi genitori avevano subito variazioni negli anni.
La cena del ventiquattro dicembre, in casa Ferrero, no! Gli invitati potevano aumentare, se un figlio si sposava o una nuora partoriva, erano diminuiti, quando i nonni morirono, ma: gli addobbi, la tavola, il menù e gli abiti per la cena, in casa Ferrero, erano rimasti sempre gli stessi.
Martina era esasperata. Il virus aveva dimezzato le sue amicizie e la sua famiglia, il mondo stesso aveva cambiato le abitudini, come facevano le cene di vigilia dai Ferrero a persistere invariate?
Procedette sulla strada che conosceva a memoria, sebbene non la avesse mai percorsa a piedi, si arrestò prima del ponte Umberto I e sbuffò, pestò un piede a terra, frugò nella borsetta che teneva nell'incavo del gomito ed estrasse il biglietto dell'autobus usato poco prima, controllò l'orario, sarebbe stato valido per un'altra mezz'ora.
Sali sul primo mezzo pubblico che si fermò alla fermata davanti a lei, ritrovandosi per la seconda volta nella stessa mattinata su un mezzo pubblico, Martina si sentiva spavalda. La sua euforia mista al senso di libertà venne smorzato dell'indifferenza dei pochi passeggeri che Martina studiò attentamente: due uomini sulla trentina dalla pelle scura, in piedi a metà della vettura, parlavano tra loro fitto fitto in una lingua che poteva essere arabo, ma anche indiano per quel che ne sapeva, una donna in carne, vestita con abiti che richiamava firme famose, ma chiaramente fasulle, agli occhi esperti di Martina, sedeva sul fondo e guardava fuori dal finestrino, aveva occhi di ghiaccio che ogni pochi secondi controllavano il cellulare che teneva tra le mani. Un adolescente altissimo e spettinato aveva lo zaino aperto buttato ai piedi, le gambe lunghe distese verso il sedile difronte, leggeva un libro. Ad una fermata, in una strada che non riusciva a riconoscere, salirono un gruppo di ragazzi chiassosi che scesero a quella subito dopo e lì, tra gli altri, salì una donna.
Martina controllò l'ora, a breve sarebbe scaduto il biglietto e sarebbe dovuta scendere, non avrebbe sopportato la brutta figura di farsi trovare senza. Si diede un limite di due fermate e poi sarebbe scesa, ovunque si trovasse. Tornò a osservare e la donna vista prima, pelle nera, folti ricci corti e ben acconciati, Martina non sapeva distinguere le etnie africane, ma riconosceva una buona acconciatura quando la vedeva. La donna parlava al telefono, ad un certo punto si voltò verso di lei e mentre rispondeva al suo interlocutore "...sì, certo, come sempre amore, ci sarò, ho avuto solo un contrattempo." Martina si accorse che guardava proprio lei. La sconosciuta chiuse la conversazione e distolse anche lo sguardo da Martina; chiamò la fermata pagando il pulsante in alto, sistemò una borsa a tracolla e una busta di una rosticceria sul palmo. Martina pensò che quel sacchetto di plastica stonava su quel cappotto della nuova collezione. Quando le porte si aprirono, la sconosciuta voltò la frazione di un secondo il mento verso Martina e scese.
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Mercatini di Natale
Fiksi UmumIl nuovo contest di Natale targato "Il club dell'inchiostro"!