Part 4

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Si sono fatte ormai le 2:30 di notte ed il mio cervello non è intenzionato a darmi tregua. In realtà è abituale per me. Certo, non amo fare baldoria fino a quest'ora però, quando mi ritrovo tra le mura della mia camera, la notte diventa il mio nuovo giorno, cosa che in realtà mi posso permettere solo nei week end, dato il che il mio lavoro da insegnante durante la settimana mi toglie fin troppe energie che, in un modo o in un altro, dovrei recuperare in sei o sette ore di sonno.

Amo dormire ma la notte è il momento della giornata in cui mi sento in pace e, sinceramente, mi è sempre sembrato uno spreco sfruttarla per riposare. Il silenzio avvolge ogni cosa, è quasi assurdo per una città caotica come questa trovarne un po' ma per mia contentezza, in un piccolo angolo di essa, ci sono riuscita.

Vado a preparare un caffè, nell'atto di montare la mia moka, custodita gelosamente dato che qui a New York non è comune utilizzarla, mi viene in mente la canzone di questa sera.

La mia mente ha un impulso, lascio la macchinetta del caffè sul piano della cucina ed vado a recuperare il mio portatile in soggiorno. Il divano è nelle stesse condizioni di qualche ora prima. Alcuni cuscini sono sparsi a terra mentre altri sono in un equilibrio precario sulla spalliera. Mi siedo provocando un tonfo, prendo con decisione il computer e apro Spotify. Di sicuro avrei trovato quello di cui avevo bisogno. Immagini colorate e animate accompagnano le copertine degli album che mi propone la piattaforma. Duran Duran, Queen, Dire Straits.

Si lo so, dentro sono un po' vintage.

Sposto il cursore sulla barra di ricerca e velocemente compongo sulla tastiera il titolo della canzone. Talia, King Princess.

Sullo schermo compare la finestra della cantante, in basso leggo tutte le canzoni che sono state messe in risalto fino a quando non trovo quella di mio interesse. Spingo play e la melodia parte. Non ho il bisogno di mettere le auricolari tanto che il silenzio che risiede nel mio appartamento mi da modo di apprezzare ogni singolo dettaglio della canzone.

Quando finisce la metto daccapo, così continuo. Una, due, tre volte fino a quando la mia stanza non si illumina di una luce flebile. Fuori albeggia ed io ho passato tutta la notte ad ascoltare a ripetizione un canzone che in realtà non dovrebbe avere alcun significato per me.

Decido di cambiarmi. Il mio pigiama sembra così confortante ed anche il letto, che come il richiamo di una sirena mi attira a se, concedendomi un po' di riposo.


Un rumore continuo alternato ad un fruscio mi sveglia. La mia vista è ancora un po' appannata, vado in bagno a lavarmi il viso, quando mi guardo allo specchio vedo un accenno di occhiaie, ciò mi fa ricordare di comprare un buon correttore. Non avrei potuto presentarmi a scuola conciata così.

Il rumore per qualche attimo cessa per poi ricominciare ancora più forte.

Ma è mai possibile che non si possa riposare almeno di domenica?
E poi, a chi verrebbe in mente di trapanare a quest'ora?

In realtà non ho minimamente idea di che ore sono e neanche la voglia di saperlo.

Intenzionata a capire la provenienza del mio risveglio così brusco, vado a bussare alla porta di Adele.

"Buongiorno Adele"  la mia voce esce rauca, me la schiarisco subito. Non voglio dare l'impressione di essere stata nel mondo dei sogni fino a qualche minuto fa.

Lei fa capolino dalla porta con un sorriso "Buongiorno cara, hai bisogno di qualcosa?"

Scuoto la testa e continuo "Per caso sei tu a fare questo..." cerco di indicare il rumore con le mani facendo ampi gesti.

Il suo sorriso si allarga ancora di più alle mie parole, esce totalmente dallo spiraglio della porta e mi fa segno di avvicinarmi.

" È tornato" dice con un luccichio negli occhi.

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