"Va bene ragazzi per oggi abbiamo finito. Non vi do compiti ma almeno ripassate un minimo per la verifica della prossima settimana" annuncio alla classe già intenta a svignarsela.
"Professoressa?" sento chiamarmi.
"Si?"
Un ragazzo agli ultimi banchi ha la mano alzata.
"Per quanto riguarda i crediti di fine semestre, è ancora valido il lavoro in coppia?"
Batto un paio di volte l'indice sul mento cercando di ricordare di quale lavoro sta parlando.
Ma certo! Ecco cosa mi stavo dimenticando.
Avevo dato una ricerca sulle menti matematiche più brillanti da esporre, per aiutare gli alunni che hanno alcune carenze ad arrivare con un buon numero di crediti alla fine del semestre.
"Certamente, potete cominciare ad organizzare le coppie ed il lavoro da voi" concludo ricevendo in risposta un' esultanza dai pochi studenti rimasti nell'aula.
È per questo che mi piace fare l'insegnate. Mi ricordo come erano noiosi i miei professori e voglio prendermi una rivincita personale, rendendo l'insegnamento divertente e leggero. Alcuni dei miei colleghi non sono d'accordo con me, vecchia scuola direi. Borbottano e si lamentano sempre di quanto siano pigri i ragazzi di oggi quando, in realtà, loro sono i primi a rendere lo studio pesante e stressante. I ragazzi hanno bisogno di stimoli per rimanere concentrati. Si ritrovano in una fascia d'età dove anche il ronzio di una mosca basta per distrarre tutta la classe.
Parlo per esperienza.
Dunque, la mia giornata lavorativa si può dire conclusa. Per essere un lunedì non c'è male. Uscita dall'edificio inforco la mia bicicletta, metto le cuffiette, aziono la riproduzione casuale e parto per tornare a casa. Questa mattina c'è davvero tanto traffico. Se avessi preso la macchina non sarei arrivata in tempo neanche se fossi partita un'ora prima, ed è da intendersi che la scuola dista solo dieci chilometri da dove abito.
Una volta arrivata sistemo la mia bicicletta nel parcheggio apposito del condominio, la assicuro con la catena ed entro nel palazzo.
"Afrodite, già di ritorno?" mi domanda il signor Connor, il portinaio, accogliendomi con un grande sorriso.
È davvero un bravo uomo ed anche lui, ovviamente, è un grande intenditore di pettegolezzi. Tanto da scambiarseli con Adele. Secondo me fanno a gara per vedere qual è il più scandaloso.
Contenti loro.
"Oggi di lusso" Ricambio il sorriso avvicinandomi all'ascensore e premo il bottone per chiamarlo. Non mi sembra vero che oggi non ci sia nessuno a bloccarlo.
Di solito alcune signore del secondo piano lo utilizzano per chiacchierare dato che, a quest'ora, non c'è quasi nessuno. Chi è a lavoro, chi è a scuola. Si sentono in dovere di poterlo sfruttare utilizzando la scusa del " Se non viene utilizzato si rovina" ma direi di lasciar stare questo argomento.
Nell'attesa batto il piede a ritmo di musica sul pavimento, nonostante il volume è quasi al massimo, una voce a me familiare arriva al mio orecchio.
"Buon giorno signor Connor"
"Ben tornato ragazzo!" risponde il portinaio con entusiasmo.
Ma non mi dire, è arrivato il vicino rompiscatole.
Mi batto una mano sulla fronte e prego che l'ascensore arrivi il prima possibile.
Cerco di farmi invisibile schiacciandomi contro il lato del muro.
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Se fossi tu?
RomanceAfrodite, una ragazza alle prese con un nuova vita. Si trasferisce a New York per cercare fortuna e cominciare tutto daccapo. Una ragazza con una mente brillante ma eccessivamente razionale che non crede nel potere dei sentimenti. Per sua fortuna ha...