❀𝑷𝒓𝒐𝒍𝒐𝒈𝒐❀

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20 minuti. 

20 minuti che aspettavo qualcuno che mi venisse a prendere, dopo 12 ore di volo seduta davanti a un bambino capriccioso che nemmeno per un dannato secondo mi aveva permesso di chiudere occhio. Odio i bambini. Ma odio di più chi è in ritardo. 

25 minuti. 

"D'accordo ora basta aspettare" sussurro infastidita mentre tiro fuori il mio cellulare e chiamo la persona che doveva venirmi a prendere 30 minuti fa davanti all'aeroporto. 

𝘉𝘪𝘱.. 𝘉𝘪𝘱... 𝘉𝘪𝘱...

"Eddai rispondi cavolo.." dissi lamentandomi della lunga attesa che dovevo sopportare prima che quell'idiota rispondesse. 

"Pronto?" dopo minuti sembrati anni rispose con tono monotono. 

"Finalmente ti sei degnato di rispondere" dissi in tono acido rivolto verso la persona dietro la chiamata.

"oh ciao Liz che si dice ?" rispose in tono rilassato come se non avesse nessun problema o come se non avesse dimenticato qualcuno da andare a prendere come da accordo.                               
Sentì il sangue ribollirmi nelle vene a sentirlo così tranquillo e pacato. 

"che si dice?? MA SEI SCEMO? è da 35 fottuti minuti che ti sto aspettando davanti all'aeroporto Ben!" 

"eh? ma come.. Era oggi che arrivavi?" 

'Respira Liz, non è colpa sua se è coglione. Respira.'  pensai prima di rispondere.

  "Si imbecille è oggi che arrivavo, per questo ti ho chiamato ieri pomeriggio. Per ricordartelo"  dissi portando gli occhi al celo trattenendomi dal non urlargli contro.

"Ah cavolo è vero, scusa Liz è che ieri un mio amico ha dato una festa, mi sono ubriacato e mi sono dimenticato. Arrivo subito. Scusa ancora cuginetta" disse  per poi mettermi giù in fretta rendendosi conto della cazzata commessa.

"Appena lo vedo lo ammazzo" dissi  guardando con rabbia il telefono mentre lo spengo e sospiro.

Sua cugina viene in un paese dall'altra parte del mondo e lui nemmeno se lo ricorda. 

Vorrei esserne sorpresa, ma stiamo parlando di Ben che non si ricorda nemmeno il suo nome tra poco.  Anche se non abbiamo un legame forte, quell'idiota è l'unico che mi ha assecondato all'dea di trasferirmi negli stati uniti per finire i miei studi e iniziare una nuova e , speriamo, migliore vita. 

Persino i miei genitori erano contrari all'idea ma non potevano fermarmi e anche loro lo sapevano bene. Questo era il mio sogno fin da bambina. Amavo gli stati uniti, infondo erano il paese dove i sogni si realizzavano. E il mio sogno, era la musica. É tutta la mia vita, adoravo scrivere e comporre sperando che, forse, un giorno l'avrei fatto professionalmente. 

Trascorsero altri 20 minuti ad aspettare che Ben arrivasse e finalmente vidi un auto avvicinarsi e con mia grande gioia era proprio lui.                                                                                                                         
Accostò e scese sorridendo, provò ad abbracciarmi ma gli diedi uno scappellotto per rimproverarlo. 

"Aia perché?" disse con un lamento guardandomi con sguardo sorpreso strofinandosi il punto colpito.

"E lo chiedi anche? è un'ora che ti sto aspettando, idiota" dissi arrabbiata senza degnarlo di uno sguardo. 

"Dai Liz, ti ho chiesto scusa. Non ci vediamo da 4 anni volevo abbracciarti perché mi sei mancata, non fare l'offesa con me ti prego lo sai che divento triste quando mi ignori." disse con gli occhi da cucciolo bastonato.

Sospirai. 

"uff d'accordo ti perdono, ma che sia l'ultima volta ok? questo viaggio mi ha sfinito, non ho nemmeno le forze per tenerti il broncio. Dai, andiamo che devo assolutamente farmi una doccia e togliermi questa sensazione di pesantezza di dosso" dissi dirigendomi con le valige nel bagagliaio e riporle per poi mettermi nel posto del passeggiero e aspettando che Ben partisse. 

"Allora com'è andato il viaggio in aereo?" mi chiese dopo 5 minuti di silenzio da quando siamo partiti.

"Non ne parliamo guarda, ho avuto dietro per tutto il viaggio un bambino che continuava a spingere con i piedi sul mio sedile, non ho chiuso occhio e sto per svenire per colpa del jet lag" dissi con tono infastidito.

"Cavolo, mi dispiace. Ma tranquilla ci pensa il tuo cugino preferito, andiamo a casa così ti riposi. Però prima dobbiamo passare da un mio amico perché ho le prove della band e non posso rimandarle"  mi girai di scatto quando pronunciò l'ultima frase, lo guardai terrorizzata.

"Cosa? No Ben ti prego portami a casa prima poi puoi andare alle tue prove." dissi con tono supplichevole sperando che riuscissi a convincerlo che andare a casa prima di tutto era di  vitale importanza.                                                                                 

"Mi dispiace Liz ma Rodrick mi ammazzerà se arrivo in ritardo di nuovo alle prove, tranquilla non durerà molto e potrai riposare sul divano nel suo garage se vuoi." mi disse guardandomi di sfuggita con espressione dispiaciuta.

Lo guardai rassegnata. 'chi cavolo è sto Rodrick?' pensai prima di sospirare e appoggiare la testa sul finestrino rassegnata al fatto che oggi non è proprio la mia giornata fortunata.




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❀ 𝔹𝕀𝕋𝔼 𝕄𝔼 ❀  🢖 Rodrιᥴk HᥱffᥣᥱყDove le storie prendono vita. Scoprilo ora