Hoseok non era molto convinto da quel negozio, l'entrata era piccola e anche la vetrina era lunga e stretta, dall'esterno sembrava non ci potessero entrare più di due persone, esagerando.
Mentre Yoongi era già all'interno lui si fermò a guardare la vetrina piena di cristalli ed altra oggettistica che sembrava molto simile a ciò che si poteva trovare nella credenza del negromante, o in un tempio; tra la marea di cianfrusaglie il suo sguardo si fermò su di un piccolo braciere in ottone dorato, i piedi a forma di zampa di leone, tutto attorno erano incisi delle iscrizioni che conosceva benissimo. Spalancò gli occhi, sorpreso.
Sentì la voce attutita dell'amico chiamarlo, facendolo distrarre dai ricordi che aveva suscitato la vista di quell'oggetto.
Sbuffando distolse lo sguardo dal piccolo braciere e aprì la porta per entrare; l'ambiente era caldo e aveva un'aura confortevole, come se nulla di quello che l'anno scorso si era abbattuto su quel luogo fosse accaduto veramente, l'odore nell'aria era pieno e particolare, impregnato di vari incensi e erbe.
Hoseok si guardò attorno rendendosi conto che il negozio era sicuramente più ampio di quello che si poteva intuire dall'esterno, tuttavia, c'erano veramente tanti oggetti: cristalli, libri tutti posizionati in ordine, di modo che tutto potesse essere sotto l'occhio della clientela, bacchette, candele, gioielli e amuleti.
Si aggirò curioso, Yoongi guardava oltre il bancone, dietro cui c'era un'enorme mobile con scaffali pieni di vasi in ceramica bianca con scritte azzurre; Hoseok sorrise, erano i nomi delle erbe in latino, di nuovo scostò lo sguardo e si diresse verso altri oggetti in ottone, cercando di trovare qualcosa di simile a quello visto in vetrina.
-Yoongi, in che cosa posso aiutarti?- una voce femminile calda e piena riempì il negozio, Yoongi le sorrise, mentre il suo amico rimase a curiosare.
-Sono venuto per organizzarci per i sigilli di protezione.- rispose, ma notò subito che lei non lo stava ascoltando, il suo sguardo era fermo su Hoseok, la fronte leggermente aggrottata, al negromante sembrò persino che trattenesse il respiro -Lui è il mio amico Hoseok, lascialo perdere è in un periodo no.- glielo presentò distrattamente, lei annuì, ma in tutta risposta sparì sotto il bancone per poi riemergere con un piccolo turibolo, una cialda di carbone e un barattolo di incenso.
Le sue mani si mossero velocemente e in men che non si dica l'aria si riempì di un profumo avvolgente, Hoseok si voltò di scatto, puntando lo sguardo su Myriam, che con il capo chino richiudeva un barattolo. Hoseok conosceva perfettamente quel profumo, era sconvolto dal fatto che quella donna avesse nel suo negozio un incenso simile, si girò verso Yoongi, che aveva il naso arricciato, probabilmente non era proprio nelle sue note un incenso del genere.
-Come lo sai?- chiese a bruciapelo alla donna, che nel frattempo stava versando un liquido rosso in un bicchiere per poi lasciarlo sul bancone, poi si mise ad osservare Yoongi, con attenzione, di nuovo sparì nel retro.
-Cosa sta succedendo?- domandò basito Yoongi mentre osservava l'ondeggiare della tendina di perline colorate dietro alla quale era sparita la strega.
-Lo sa, sa cosa sono e penso che abbia appena capito che lo sia anche tu.- mormorò l'ex-barista divertito, avvicinandosi al bicchiere e annusandolo; nonostante il profumo d'incenso ormai riempisse la stanza, riuscì a percepire l'odore del vino, un vino dolce, liquoroso, ne bevve un sorso.
-A te dovrebbe piacere più questo.- Myriam riemerse con una bottiglia di liquido più scura in una mano e nell'altra un calice di vetro nero, Yoongi la guardò circospetto versare la bevanda e poi gliela fece scivolare sotto il naso.-Perché?- chiese il negromante, fulminandola con gli occhi, lei gli sorrise.-Non gradite le mie offerte?- chiese tranquillamente mentre ritappava la bottiglia e la poneva al di sotto del bancone.
-Oh si, graditissime, posso averne dell'altro? è da secoli che non bevo un vino simile!- esclamò Hoseok contento porgendole il bicchiere, sembrò che il suo umore fosse completamente cambiato, non appena lei gli riempì il bicchiere però insistette -Come lo sai?- il suo sguardo si fece intenso, lei sospirò, Yoongi si decise a bere un sorso dal suo calice.
-Sono una strega, non è la prima volta che faccio questi incontri.-
-Non giriamo molto spesso sulla Terra.- constatò Hoseok, poggiando il bicchiere vuoto sul bancone.
-Questo non è vero, non girate in questa forma sulla Terra, ma venite ogni tanto o venite se chiamati.- disse indicandoli, poi si fermò a guardare Yoongi -Anche se tu non mi sembri proprio la stessa entità, senza offesa.-
-Hai dei cristalli puliti Myriam?- domandò con nonchalance, lei spalancò la bocca per poi richiuderla ed annuire, uscì dal bancone e si diresse verso l'angolo del negozio, ritornò con un piccolo cestino intrecciato in cui c'erano diversi cristalli di quarzo ialino, lui la guardò e ne prese uno per poi stringerlo nel suo pugno.
-Quel braciere che c'è in vetrina? Non ne hai altri?- domandò Hoseok, aspettando che Yoongi facesse le sue magie, lei, che ormai era di fianco a lui si voltò per guardarlo.
-No è un pezzo unico, l'ho fatto fare perché...be' è un po' strano da spiegare veramente...- li guardò entrambi e pensò che già era strano aver loro nel suo negozio quindi scosse la testa e continuò - Mi è stato fatto vedere durante un rituale, diciamo, quindi l'ho commissionato. Non è mio in realtà, so che è per qualcun altro, per questo l'ho messo lì. Pensi sia tuo?- chiese incuriosita, lui sorrise e abbassò il capo.
- Non so se sia mio, ma l'ho riconosciuto.- rispose semplicemente, alzando le spalle, la strega ripose il cesto e si diresse al pannello della vetrina per poi riaprirlo e tirare fuori l'oggetto in questione; senza esitazione glielo porse - Non c'è bisogno, mi ricorda solo i vecchi tempi.-
- Allora hai qualcosa di fisico con cui ricordarli.- insistette, raggiungendolo e mettendogli in mano il braciere, lui la guardò, incuriosito.
- Grazie, non scorderò la tua gentilezza, né le tue offerte.- la voce di Hoseok parve cambiare, divenne più profonda, più antica e per un attimo non sembrò nemmeno che parlasse più una lingua umana, ma una lingua universale, che raggiungeva la parte più atavica della mente.
Lei gli sorrise, giunse le mani e chinò il capo, poi si voltò verso Yoongi che gli sorrise.
- Torniamo a noi? Ci tengo.- disse il negromante, che poggiò il cristallo sul bancone, davanti a Myriam, che con curiosità osservò la pietra.
Decisa, la strega prese in mano il quarzo, chiuse gli occhi e venne investita dalla storia di Yoongi.
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Rising Souls
FanfictionJimin ha perso la persona più importante della sua vita, ma non può più affondare nel dolore. Un'altra minaccia lambisce New Orleans e mette in pericolo tutto l'ordine precario tra creature soprannaturali e umani ed egli è costretto ad agire per dif...