XII

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Jungkook grugnì infastidito, inspirò dolorosamente; si sentiva enormemente pesante, come se tutto il suo corpo fosse diventato il doppio di quello che era normalmente e come se i suoi muscoli, un tempo prestanti e sodi, ora non fossero altro che un ammasso molliccio e completamente privo di forza.

Con fatica provò a deglutire, ma la gola secca gli grattò fastidiosamente, fu come se non avesse mai avuto saliva all'interno della bocca, di nuovo mugugnò infastidito, sentiva caldo e freddo assieme. Piegò il viso in una smorfia quando la sua mente gli ricordò il momento in cui aveva provato una sensazione simile, anche se non era lontanamente paragonabile allo strazio che aveva vissuto, quella sensazione di gelo bollente glielo ricordava fastidiosamente.

D'improvviso un qualcosa di gelido gli sfiorò la fronte, non fu una cosa spiacevole, migliaia di piccoli brividi leggeri scesero dalla testa in tutto il corpo, la gola iniziò a dargli fastidio, come se avesse capito che quella sensazione fresca e leggermente umida fosse qualcosa che si potesse bere. Jungkook a quel pensiero provò a muovere la mano ma riuscì solo a spostarla leggermente verso la fonte del refrigerio, quindi sentì qualcosa di indistinto, la cosa fresca che si staccava dalla sua fronte, causandogli un broncio adorabile sul volto.

Si lamentò per l'ennesima volta, ma qualcuno iniziò a spostarlo, percepì che questa persona con molta cura lo stava mettendo seduto e che gli appoggiò qualcosa sulle labbra, il giovane licantropo che aveva la gola riarsa bevve senza farsi domande, mentre sentiva una debole risata dalle orecchie che gli fischiavano per non si sa quale motivo.

La bevanda era zuccherata e fresca, sapeva di limone e non appena ne ingollò un sorso tutto il suo corpo vibrò in un brivido di soddisfazione, sentiva come se tutte le sue cellule in quel momento avessero bisogno di bere, di nutrirsi in un qualche modo.

Il liquido finì alla svelta e il giovane lupo si ritrovò a voler aprire gli occhi per cercarne dell'altro, ma una voce, lontana, molto bassa e roca gli disse di stare fermo, che l'avrebbe portato a mangiare, perché ne aveva bisogno, quindi si quietò, aggrappandosi al proprietario della voce che notò essere straordinariamente caldo e con un profumo avvolgente di patchouli.

Percepì delle braccia forti prenderlo in braccio per portarlo da qualche parte, ma non se ne preoccupò, iniziò a chiedersi prima di tutto cosa si ricordasse prima del buio, della sete e l'immagine di Namjoon che gli baciava la mano in un lungo corridoio gli comparve nella mente.

Jungkook inspirò profondamente mentre le memorie gli si presentavano davanti a episodi sconnessi, a volte sfocati, a volte perfettamente nitidi, come gli occhi del suo Alfa neri e lucidi mentre Seokjin si nutriva di lui, poi il bacio, intenso e caldo.

La persona che lo stava portando lo posò, non seppe quanto tempo effettivamente era rimasto tra le braccia dello sconosciuto, troppo impegnato a ricordare la sensazione forte e piacevole di Seokjin che beveva il sangue dal suo collo. Jungkook prima di quella notte non aveva la minima idea di come potesse essere travolgente il piacere del morso, si ritrovò in apnea, a stringere forte le gambe mentre nel bassoventre la sua intimità iniziò a pulsare.

Di sottofondo cominciò a sentire i profumi di una colazione, pancetta, toast, burro, uova, il suo stomaco si strinse e iniziò a brontolare sonoramente, non appena l'odore del cibo si fece intenso e capì che era molto vicino al suo naso, Jungkook spalancò gli occhi e famelicamente iniziò a mangiare tutto ciò che aveva davanti.

Non notò altro, solo il cibo: piatti pieni di pancake, uova, pancetta, salsicce, pane tostato e burro, una tazza con dei fiorellini delicati di color rosa e il bordo dorato ricolma di tè caldo, a fianco un calice pieno di succo d'arancia. Mangiò e bevve senza quasi prendere fiato, mangiò fino a che non si sentì sazio, per poi appoggiarsi allo schienale della sedia, sentendo le energie che tornavano velocemente, solo allora iniziò a guardarsi intorno.

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