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Jungkook si sentiva perso, lo scoprire che effettivamente Suga non era morto, o molto probabilmente non era pienamente nel piano spirituale, lo aveva scosso e lasciato in uno stato di confusione tale che per qualche minuto nulla ebbe più senso per lui, né le parole, né la luna nel cielo o le stelle, come se fosse in un piano parallelo in cui tutto ciò che fino ad allora aveva considerato normale fosse solo un'accozzaglia di cose senza senso.

Non appena risvegliatosi da quel caos interiore, per togliersi ogni dubbio, ricontrollò tutto il materiale utilizzato nel rito, la posizione dei pianeti in cielo e tentò persino di fare una piccola magia, per la paura che il suo potere non fosse realmente tornato e fosse solo il suo lupo.

Quando fu sicuro che non fosse il potere a mancargli rimase qualche minuto in ginocchio davanti all'altare, ancora più sconvolto.

Il suo primo istinto fu quello di chiudere il rito alla ben'e meglio, recuperare tutto e correre da Jimin, a dirglielo; ma una volta fuori dalla radura incontrò Namjoon, non appena i loro occhi si sfiorarono qualcosa in Jungkook scattò, come se negli occhi del suo Alfa avesse visto qualcosa che lo fece riflettere.

Per quanto lui fosse profondamente sicuro del fatto che Suga non poteva essere morto non aveva prove certe, se non un vaso non rotto, quindi, nonostante volesse veramente avere ragione e togliere Jimin da quello stato di disperazione, non poteva di certo dargli delle false speranze.

Il giovane lupo era così assorto nei suoi pensieri che non sentì la voce di Namjoon chiedergli come stesse, continuò a camminare a passo deciso, il viso corrucciato e testa bassa, l'Alfa preoccupato lo afferrò per il braccio dopo essergli corso dietro.

-Jungkook che succede?!- gli domandò Namjoon preoccupato, cercando di attirarlo a sé, ma il minore resistette, torturandosi il labbro con i denti.

-Niente.- mugugnò in un tono poco convincente, il maggiore si avvicinò tanto che la punta del suo naso sfiorò quella dell'altro, che continuava a guardare ostinatamente a terra.

-Kookie non mentirmi, cosa è successo?- la voce dell'Alfa divenne bassa e calda, con l'altra mano gli accarezzò il viso, Jungkook buttò fuori l'aria dai polmoni.

-Se tu scoprissi una cosa importante, ma non avessi prove per sostenerla, cosa faresti?- domandò sibillino, non volendo dire troppo, ben sapendo quanto fosse intuitivo Namjoon.

-Cosa intendi?- ribatté l'Alfa, aggrottando la fronte, allontanando leggermente il suo viso da quello dell'altro, come se potesse leggere qualche informazione in più solo osservando il volto del giovane lupo.

-Non, non posso spiegarti più di così.- si giustificò Jungkook, iniziando a muovere le braccia a disagio.

Namjoon continuò ad osservarlo, attentamente, inspirò profondamente per cogliere l'odore del minore, per capire in che stato d'animo fosse, attinse al suo lupo e la sua aura si espanse; lo fece in automatico, quasi senza accorgersene, per l'Alfa era vitale leggere le persone, capirle, proteggerle e spesso l'unico modo per capire davvero un essere vivente era osservarlo attentamente e attendere che si svelasse da solo, in ogni suo movimento, sorriso o battito.

-Si tratta del rituale? Di Suga?- domandò mortalmente serio Namjoon una volta che ebbe colto la completa confusione che urlava da ogni poro di Jungkook, che si morse forte il labbro in risposta.

Si guardarono negli occhi intensamente, completamente immobili per interi, lentissimi minuti, il minore in trepidante attesa di una risposta dell'Alfa, mentre questi rifletteva profondamente su cosa dire.

Non sapeva che cosa Jungkook avesse scoperto, ma sapeva perfettamente come avrebbe reagito Jimin, a qualunque cosa. Aveva visto il suo migliore amico sgretolarsi nel dolore in una strada senza uscita, ormai sopravviveva a stento, solo grazie alle sue precauzioni; questa volta fu il turno di Namjoon di svuotare di tutta l'aria stagnante i polmoni con un sospiro tremolante.

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