III

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«Quindi, com'è che funziona?»

Chiese Ophelia, cercando di riprendersi pian piano dal giramento di testa, ma senza smettere di fumare un attimo.

«Le entità esiliate nei tre piani cercano di sovrastarsi tra di loro, i più deboli al primo piano, i più forti al secondo e all'ultimo. Più anime consumi, più sei potente e purificato, secondo il Concilio. Le stelle hanno la loro luce come anima, e vale almeno un milione di queste. Seika ha perso la sua venendo esiliata. Se avesse assorbito la luce di una stella..sarebbe stata libera, magari.»

«Quindi per colpa tua subiremo l'impossibile da parte di queste bestie?! E poi come sai tutte queste cose?!»

«Le so e basta!»

Ma quella chiave, lì, come c'era finita?

Se lo chiedeva, Den, mentre camminava e la fissava, luccicosa com'era. Poteva catturare lo sguardo di chiunque. Eppure, era sicuro di non averla mai avuta.
Neanche quando era caduto per terra.
Sarebbe dovuta cadere anche lei.

«Che poi vi ho salvato il culo e neanche ringraziate..ma quando possiamo uscire di qui? Non volevo neanche venirci..»

Ophelia era frastornata.
Non solo era stanca, sfinita, ma sembrava decisamente star male. Era particolarmente pallida.
Den si avvicinò a lei, posandole la mano sul braccio, ed era bollente. Il solo tocco delle sue dita la fece trasalire, come una bambina impaurita.

«Ophelia, stai bene?»

«Sì, sto bene-»

L'atmosfera in quel posto più grande del precedente divenne pesante.
Sibili, sempre più vicini.
Den era alquanto stanco di ogni mistero che gli si poneva davanti, ogni posto nuovo e incredibilmente confusionario, ma lui doveva andare avanti:
Magari voleva.
Sì, lui voleva andare avanti. Voleva andare avanti e scoprire chi era. Avrebbe scalato ogni monte per sapere da dove veniva, sapere la sua storia. Restare confusi e fermi senza combattere per il suo obiettivo non porterà a niente.
Voleva sapere almeno se aveva qualcuno di speciale che lo stava aspettando.

Degli occhi dalle pupille sottili, come quelle di un serpente, si avvicinarono sempre di più, brillando nella stanza scura, e poi saltarono, scattarono verso il ragazzo.

«Che carino!~»

Den si trovò una donna sul suo corpo, stretto fra le sue braccia, e -lo realizzò solo qualche attimo dopo- con il seno premuto contro il suo petto, magari un po' più in alto, che per quanto era grande quasi gli arrivava al mento.
Il ragazzo si pietrificò, arrossì fino alle orecchie, senza riuscire neanche ad allontanarsi per la stretta di lei.

Attorno a loro, vuoto totale.
Den si sentiva ancora più oppresso, il respiro mancava, neanche riusciva a pensare.
Nonostante la situazione non fosse grave, avvertiva salirgli in testa una sensazione forte, terribilmente sconfortante, come se l'odio si stesse impossessando della sua mente.

«Sono sicura che sarai delizioso~»

Sentì sussurrare al suo orecchio, quando il respiro della donna incontrò il suo collo. Per un attimo avvertì due punte premere sulla sua pelle, quando tutto d'un tratto..

«Syste.»

Un tono deciso, forte e quasi scocciato riecheggiò nel vuoto, e in un istante tutto tornò come prima.
Lei era ora più lontana da Den, ed era stretta in dei lacci neri, avvolti tutti attorno al suo corpo. Mettevano in risalto le gambe, il seno soprattutto, e la vita ora era più stretta di prima, dato che era più grande di loro riguardo la corporatura, ma l'altezza non era poi così diversa da come ci si aspetterebbe.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 03, 2022 ⏰

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