Sono scesa dal traghetto, ho appena appoggiato il piede per terra, sono arrivata.
Ho tante emozioni e tanti pensieri per la testa, tanti che mi sento incapace di descriverli e classificarli, ho paura ma allo stesso tempo sono contenta, non ho più sonno, ho talmente tanta adrenalina nel corpo che vorrei solo visitare, conoscere tutti e soprattutto farmi conoscere.
La me bambina di 5 anni sarebbe contentissima di vivere su un'isola, chissà invece come la vivrà la me adolescente di 16 anni.
Per mio padre, non è la prima volta che viene qui, ovviamente lui ci viene da mesi, per far si che sarebbe stato tutto pronto per le vacanze, del resto è un albergo, quale momento migliore per iniziare se non la stagione estiva? Oggi precisamente è il 26 maggio e dal 1 giugno già ci sono varie camere prenotate. Come inizio niente male.
Stiamo aspettando che venga a prenderci un amico di mio padre, perchè lui ovviamente, ha avuto modo di conoscere persone del posto influenti quasi o quanto lui. Si sa, persone come lui cercano solo loro simili. Sembra sia stato questo suo amico ad essersi offerto di venire a prenderci , e a detta di mio padre, è una persona riservata ma abbastanza socievole ed un "buon acquisto" non solo per lui ed i suoi affari, ma anche per me visto che ha 3 figli che, sempre secondo lui, potrebbero essere i miei primi amici qui. Sono d'accordo con lui, penso sia un'ottima base per uscire e cominciare a conoscere l'isola, visto che mio padre sarà molto occupato per ovvie ragioni, non che la cosa sarebbe stata molto diversa se non lo fosse stato, intendiamoci.
In lontananza vedo questa macchina nera enorme e mio padre fa cenno di avvicinarmi, è arrivato chi stavamo aspettando. La macchina si ferma, parcheggia e dal posto della guida scende un uomo abbastanza alto, con capelli marroni e grigi di corporatura normale, sulla quarantina, credo sia coetaneo di mio padre.
Si avvicina , abbraccia calorosamente mio padre, si scambiano 2 battute e poi si gira in mia direzione porgendomi la mano:
"Piacere, io sono Ward Cameron, un amico di tuo padre; tu devi essere Vittoria, giusto?"
Ricambio il suo saluto con la mano e rispondo: " Si, molto piacere".
" Serve una mano con le valigie?" dice un ragazzo che sembra spuntare dal nulla "Lui è Rafe, mio figlio maggiore , l'ho fatto venire con me nel caso servisse una mano, e comunque l'avreste conosciuto stasera".
"Stasera?" Mi chiedo tra me e me nell'istante in cui sento Ward pronunciare quella frase e lui, quasi come avesse sentito la mia domanda, risponde: " Si, stasera, in quanto vostro primo giorno qui, avevo pensato di invitarvi ad una cena con la mia famiglia, in modo che anche i ragazzi potessero conoscersi, so che qui non conosci nessuno Vittoria"
- " Si, è così, è la prima volta che vengo qui"
-"Allora quale situazione migliore per conoscere qualcuno! Tu quanti anni hai?" -
-" 16, a settembre 17" -
-" Perfetto! La stessa età di mia figlia Sarah, Rafe invece è più grande, ha 19 anni, forza su Rafe, presentatevi, noi iniziamo a mettere le valigie in macchina"- dice Ward, allontanandosi insieme a mio padre verso la macchina.
"Quindi non sei mai stata qui" dice Rafe avvicinandosi mentre anche noi ci dirigiamo verso la macchina.
"No, è la prima volta che vengo, siete le prime persone del posto che incontro".
" E quanto tempo rimarrete?"
"Non si sa, dipende tutto da come andrà con l'albergo, forse 3 mesi, o forse qualche anno, vedremo"
"Ti anticipo che l'isola è divisa in due parti: la parte dei kook, la nostra, compreso anche l'albergo di tuo padre; e la parte dei pogue , decisamente da evitare, non c'è bella gente lì."
"E come mai esiste questa divisione? Già siete pochi, poi vi dividete anche in due ahhahaha"
"Siamo semplicemente troppo diversi, i pogue contaminano tutto quello che toccano, lo capirai con il tempo, fidati."
Detto questo entriamo in macchina e ci sediamo, io e Rafe, nei posti dietro. Mentre arriviamo all'albergo osservo fuori dal finestrino della macchina, sembra proprio di trovarsi in un'isola paradisiaca, solo con qualche casa e qualche negozio in più.
Poi mi giro e guardo Rafe per qualche secondo, prima non l'avevo guardato attentamente. É un ragazzo abbastanza alto, capelli biondo scuro e occhi azzurri. Forse se avesse meno lacca in testa starebbe meglio, non pensavo che persone che vivono su un'isola usassero il gel.
Ho troppe idee stereotipate, devo azzerare e capire questa realtà così come, senza cercare di spiegarla.
Arrivare in albergo è stato molto veloce, credo che non dovrò più subire ore e ore di traffico, anche se adoro i lunghi viaggi in macchina. A quanto pare ne farò a meno.
Ci hanno lasciato fuori all'albergo, aspettando che i facchini le prendessero e le portassero nelle nostre stanze. Prima di lasciarci, Ward si avvicina a me e mio padre dicendo: "Non venite troppo tardi, così magari prima di mangiare passiamo un po' di tempo insieme, mi raccomando" - sottolinea guardando mio padre" la strada la sai già".
"A dopo."
Bene, se ne sono andati, sono le 5 e mio padre ha deciso che per le 7 , se non anche prima farci trovare a casa loro, non abbiamo scuse di traffico, e a detta sua, è talmente vicina che potremmo andare a piedi, quindi vado in camera mia correndo e penso.
COSA MI METTO?
É importante fare una bella impressione, è la prima volta che li incontro in vestiti decenti, devo essere più bella che mai. Basta, devo sbrigarmi, sono già le 5 e un quarto!
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(D'ora in poi ogni volta che parlerà la protagonista, per far capire che a parlare è lei, il testo sarà così, in tutti i capitoli)
Voi cosa avreste messo? Io credo avrei messo un vestito a mezze maniche color cammello o beige, per matchare con il colore della sabbia... poi capirete perchè
XOXO, Vjtts
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Vi presento le Outer Banks l JJ Maybank e Rafe Cameron
FanfictionVittoria Fortescue passa la sua prima estate nelle Outer Banks, pronta a trascorrere le vacanze estive in questo apparente paradiso terreste all'esterno, ma che all'interno è in realtà frammentato a causa di divergenze provocate delle persone che ci...