Wow, ieri che serata. Sicuramente non tranquilla come avevo immaginato, ma ancora meglio, adesso devo solo conoscere più persone con le quale parlare durante i falò e magari con le quali passare il tempo da mattina a sera. Sarah mi ha detto che d'estate è abituata ad uscire sempre, dalla mattina alla sera e io non potrei essere più contenta. Insomma, cosa avrei fatto tutta la giornata in una stanza d'hotel altrimenti? Mi ha anche anticipato che è sempre meglio avere un costume a portata di mano, perchè alla prima occasione, ogni situazione è buona per fare un bagno o anche solo per fare un giro in barca. L'estate si prospetta impegnativa e piena.
Non so che ore sono, so solamente che è mattina e che c'è un sole che invade la stanza e che sembra entrare anche dentro il mio sangue inondandomi di felicità e di good vibes . Mi affaccio fuori al balcone, il mare è abbastanza calmo e c'è questo venticello fresco che fa muovere leggermente i capelli. Chiudo gli occhi e prendo un respiro profondo. Non vorrei essere in nessun altro posto in questo momento.
Il mio attimo di pace viene interrotto dallo squillo del telefono, ricordandomi che ancora non ho visto l'orario, che sono ancora in pigiama e che forse sarebbe il caso di rispondere, quindi lo prendo anche per controllare . É mio padre ed è la bellezza di mezzogiorno e mezza:
"Vittoria, dato che in cucina stanno finendo di preparare le ultime cose, credo sia meglio se andiamo a mangiare in qualche ristorante nei dintorni, che ne dici?"
"Si papà, va bene, per me è uguale"
"Ok, tra 10 minuti sei pronta?"
10 MINUTI? Ok Vittoria, metti la modalità turbo, ce la puoi fare.
"Si, preparo lo zaino e vengo"
Ok, allora, innanzitutto, prendo un costume e lo infilo nel mio zaino della vans rigorosamente nero ( è un must, non si sbaglia mai, e non importa quante ne ha passate e ne ha vissute, è molto più resistente di qualsiasi altro zaino, incredibile, ma vero) , ci butto dentro un telo in lycra, il mio telefono, un paio di occhiali da sole e perchè no, un cappello con la visiera. Bene, ora che lo zaino è pronto devo correre e vestirmi . Alla fine ho deciso di indossare il cappello che avevo posato nello zaino, mettendolo al contrario. Nel prenderlo però, tiro fuori anche una foto a polaroid mia e della mia migliore amica, o almeno quella che lo era.
LA POLAROID, ecco cosa non trovavo, si, eccola nello zaino, adesso si che entro ancora di più nel mood. Adoro le foto, perchè, sembrerà elementare, ma scattando una foto, il momento rimane lì... il tempo, le persone e le relazioni cambiano, ma non le foto. Il ricordo lì rimane intatto, intoccato ed immacolato, mantenendo con se tutti i sentimenti. Non si può essere arrabbiati con una foto e , dato che i ricordi non si eliminano così facilmente, sono una "raccolta dati" che ci tengo a conservare con cura, motivo per il quale, adoro fare e appenderle ovunque. Mi piace poi aggiungere la data e a volte faccio scrivere una frase dalle persone che ci sono sopra, con il tempo è bellissimo rileggerle, anche se la maggior parte delle volte non hanno senso e sono solo battute o semplici disegnini random.
I miei pensieri vengono interrotti da mio padre che bussa alla porta:
"Allora, sei pronta? Ward mi ha consigliato un ristorante nella zona. Fai presto, non sappiamo i loro orari"
"Sisi, hai ragione, andiamo"
Il ristorante è davvero in zona, si chiama "The Wreck" e sembra abbastanza grande, organizzato quasi come se fosse parte integrante del paesaggio . Entriamo, non ci sono molte persone, ma non è vuoto. Ci accoglie una signora abbastanza giovane che ci dice che possiamo scegliere il posto che vogliamo e ovviamente, ci sediamo vicino alle finestre, vista mare. Noi, abituati a vedere fuori dalla finestra le solite 4 case, adesso vedendo il mare ovunque sembriamo sempre emozionarci, spero questo sentimento non mi passi mai. Ordino due toast, mi tolgo il cappello dalla testa ( si, ho pensato che fosse un peccato farlo rimanere nello zaino) e prendo il telefono per messaggiare Sarah, ricevendo però , una chiamata che stavo evitando da tanto, e per non farmi sentire da mio padre, esco fuori dal locale.
Rispondo, non ho alternativa, non posso trascinare questa cosa per altri giorni...
"Vittoria, che bello, finalmente mi hai risposta, so che non vuoi parlarmi, ma mi manchi, la tua mancanza già si sente, non so come farò quest'estate senza di te... come stai? Come sono le Outer Banks? Ti prego, dammi segni di vita"
"Ciao Simo... io sto bene, il viaggio tutto bene e le Outer Banks non sembrano così male..."
"Mi fa molto piacere Vitto, fatti sentire ogni tanto, facci sapere che sei viva, io e Davide ti pensiamo, ti voglio bene" Mi dice prima di staccare.
Mi fa strano sentire la sua voce, mi sento in colpa, non si sono meritati il trattamento che gli ho riservato in questo ultimo mese, ho pensato solo a come mi sarei sentita io trascurandoli. Mi mancano e anche tanto e non saprei esprimere a parole la delusione che io stessa provo nei miei confronti adesso. Ho sbagliato, ma il problema è che forse non voglio provare a migliorare la situazione, nella mia testa solo puro caos. Anche se ormai mi si è chiuso lo stomaco e con esso la mia fame è andata via, devo rientrare, i toast saranno già arrivati e magari mangiare non mi farà stare sovrappensiero .
Non capisco se è il mio tavolo o no, ma poi, circondato da 4 ragazzi vedo mio padre. Mi avvicino e rimango lì davanti a loro senza sedermi, per cercare di capire la situazione.
"Vittoria, lei è Kiara, la figlia dei proprietari del locale, e questi sono dei suoi amici, mi stavano chiedendo dell'albergo" mi spiega mio padre.
Li guardo per un attimo per cercare di "inquadrare le facce". Tre su quattro hanno una faccia completamente nuova per me, mentre quel biondino, ha un non so che di familiare.
Lo osservo per qualche secondo e lo riconosco , è lui, è lui che stava picchiando Rafe, sono dei pogue.
"Va bene, noi vi lasciamo mangiare, buon appetito" dice Kiara, seguita dai 3 maschi.
Le sorrido, lei e i suoi amici non sembrano così male, almeno non quanto dovrebbero essendo dei pogue. Me li hanno descritti male, ma saranno davvero così?
Voglio parlarne oggi con Sarah...
Wow. Solo Wow.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
E voi? Avete mai trattato male qualcuno per poi pentirvene? Io, purtroppo si, non posso e non vedo perchè dovrei negarlo. Ho provato a migliorare la situazione? Si, ma non è andata come speravo, almeno ci ho provato : )
Finalmente Vittoria ha incontrato i pogue, e ne ha riconosciuto uno... avete capito chi è?
XOXO, Vjtts
STAI LEGGENDO
Vi presento le Outer Banks l JJ Maybank e Rafe Cameron
FanfictionVittoria Fortescue passa la sua prima estate nelle Outer Banks, pronta a trascorrere le vacanze estive in questo apparente paradiso terreste all'esterno, ma che all'interno è in realtà frammentato a causa di divergenze provocate delle persone che ci...