12.friendship

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Arrivai a casa piena di pensieri, dal mio trasferimento avevo deciso di condurre una vita regolare, senza uscire dai bordi.
Tutto questo, nella speranza di avere finalmente una vita normale e ora Per colpa degli ormoni?dell'amicizia? O forse della curiosità,che facevo parte della mia natura? Sarei probabilmente finita in un vortice di emozioni, misto avvenimenti, misto situazioni che sarebbero stati TUTT'ALTRO che ordinari.
Me lo sentivo la presenza di quel ragazzo mi trasmetteva qualcosa di più profondo di una semplice cotta, sembrava fossimo legati, uniti in un modo che ancora non potevamo sapere.
Continuai a torturarmi mentalmente fino all'ora di cena e mia madre, che al posto della segretaria avrebbe potuto fare l'investigatrice, se ne accorse in meno di un minuto infatti la cena prosegui con un susseguirsi di domande a cui risposi vagamente e a tratti.
"
Prendendo il telefono notai una chiamata persa di Julia, quindi decisi di richiamarla subito.
Dopo qualche squillo sentii la sua voce:
"Pronto Claire Tutto ok? Volevo chiederti scusa per prima,forse sono stata esagerata, in fin dei conti ci conosciamo da poco e non posso presumere di sapere chi sei" disse tutto d'unfiato
"Ehi julia, tutto bene figurati. Anzi dovrei chiederti scusa io, per come mi sono espressa e per averti tenuto nascosto di Bayview
"Claire non devi dirlo nemmeno" si affrettó a rispondere
"tu non mi devi nessuna spiegazione né informazione su di te. Se vorrai darmene, io sarò più che lieta di ascoltarti, sempre."
Mi lasció di stucco quindi quasi con le la rime le dissi:
"Non pensavo di trovare una persona così, te lo giuro. Pensavo che l'amicizia fosse solo una facciata,una superficie,un mondo parallelo! In cui le persone fingono di sentirsi meno sole, io con te peró non mi sento sola, mi sento davvero capita."
"Claire per me è solo un piacere, io capisco come puoi sentirti, di persone del cazzo ne troverai, sempre purtroppo. Giuro peró che dal primo momento in cui mi hai fatta entrare io mi sono sentita come a casa" rispose
"Fatta entrare? In che senso?" Chiesi stranita e fu li, al telefono in quel minto che sentii delle parole che mi colpirono davvero:
"Per come la vedo io"disse "ogni persona è come una grande porta. Ce ne sono di ogni tipo:Blindate, di legno, di vetro, di paglia e cosí via.
Piu fragile è la porta, piu sarà facile abbatterla. Tu sarai anche una fottuta porta in cemento armato ma io l'ho sentito, giuro che l'ho sentito, tu mi hai lasciata entrare. Ci sono centinaia di porte e corridoi in cui non sono entrata e in cui forse non entreró mai, ma tu mi hai lasciata entrare questo è l'importante" concluse
Ero davvero colpita
"Io non.....non so cosa dire sono delle parole meravigliose e anche tu lo sei e sai.... si, credo proprio di averti lasciata entrare"

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