Capitolo 11.

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-Emily.

-Emily, tesoro, quando torni da lezione, fai un salto al supermercato?
Mi servirebbero dei cioccolatini al rum, i soldi sono sul tavolo.- Mormorò Alaska, senza staccare gli occhi dalla televisione.
Non c'era giorno che lo passasse senza guardare le telenovelas o a strafogarsi di cioccolatini al rum.
Saltava intere giornate di lavoro, con la scusa di aver beccato una rara influenza, per non uscire a contatto con la gente.
Aveva gli occhi gonfi e il viso pallido e scavato, tanto da essere irriconoscibile.
Sia Emily che Daniel erano molto preoccupati per la madre, e cercavano in tutti i modi di tirarle su il morale.
Sapevano benissimo quale fosse il problema della donna.
Alaska Da Breu era ancora attratta da Neymar Jr, loro padre, che stava per sposare una donna differente.

-Aspetta un secondo.- Emily tiró fuori dalla tasca un foglietto e, con il dito, inizió a cercare una determinata sottolineatura.
-Ecco trovato!- Esclamò, con un'espressione soddisfatta, mentre toccava con il dito, il punto in cui c'era scritto: 'Non dare ad Alaska i cioccolatini al rum'.
Dani, prima di partire, aveva stilato la lista di cose da non far fare ad Alaska, e i figli cercavano in tutte le maniere di rispettare l'elenco.
-Ancora quello stupido elenco di Alves?- Domandó Alaska, scocciata, mentre la figlia le dava un bacio sulla guancia.
-Dai, mami! Ti compro quelli al cocco.- Sbuffó la ragazza, incrociando le braccia sotto al seno. Sua madre alzò gli occhi al cielo.
-Dovrei tornare ad essere la madre autoritaria di un tempo, quella che non prendeva ordine dai suoi figli.- Sussurrò, facendo sorridere amaramente la figlia.
Emily sperava proprio di rivedere la donna che la faceva ridere e la portava sempre a far compere, insistendo nel comprare abiti osceni e di cattivo gusto. Le mancava terribilmente l'Alaska dell'epoca delle pizze mangiate davanti ad un film romantico, degli aperitivi analcolici in piscina o delle punizioni ingiuste.
La donna seduta sul divano e con gli occhi gonfi per aver pianto tutte le proprie lacrime, non era la madre che aveva imparato a conoscere e ad amare.

-Mamma, esco. Torno più tardi!- Esclamò, prendendo la borsa contenente i libri e uscendo di casa.

Fortunatamente, per arrivare alla dimora della Signora Cooper non ci voleva molto tempo.
Svoltato l'angolo, infatti, arrivò davanti alla casa vecchio stile della sua professoressa.
Emily prendeva lezioni private insieme ad altri ragazzi.
Un tempo, aveva frequentato la scuola pubblica insieme a suo fratello, ma dopo qualche anno, lei aveva dovuto lasciare.
Le mancava terribilmente quel tipo di ambiente, ma non era pronta psicologicamente per tornarci.
A scuola, aveva vissuto un brutto periodo, in cui le popolari del liceo l'avevano presa di mira.
Tutti erano convinti che fosse accaduto per gelosia.
Emily era bella, era figlia di un calciatore famoso e tutti la volevano al proprio tavolo o come compagna di banco.
All'inizio, la ragazza aveva finto che fosse tutto normale, ma quando aveva iniziato a chiamare a casa per uscire anticipatamente o quando aveva cominciato a non mangiare, i primi sospetti erano venuti a galla.
C'era voluto molto tempo prima di arrivare alla conclusione che Emily fosse vittima di bullismo, ma quando i sospetti furono accertati, lo stesso Neymar era corso a scuola a parlare con il preside.
Quelli erano stati davvero tempi duri per la ragazza, tanto che aveva dovuto affrontare terapie intense dallo psicologo e dallo psichiatra, il quale gli aveva somministrato dei farmaci da prendere.
Ma dopo un periodo di pioggia incessante, ecco che spuntó l'arcobaleno.
Emily cominciò a riprendere peso e ad uscire dal cancello di casa, soffocando pian piano la paura e la tensione verso il mondo esterno.
Doveva soprattutto ringraziare la sua famiglia se era riuscita ad uscirne fuori così in fretta.

-Buongiorno, Signorina Cooper.- Salutó Emily, appena varcó l'ingresso.
La donna rispose al saluto e le fece cenno di prendere posto.
C'erano già alcuni allievi, ma mancava ancora del tempo prima dell'inizio delle lezioni.
Emily prese posto intorno al tavolo, e tolse dalla borsa, i libri.
La signora Cooper era sulla quarantina, con i capelli scuri e gli occhi castani, nascosti dietro a degli spessi occhiali quadrati.
Alla ragazza, piaceva molto il suo metodo d'insegnamento.
La donna era molto brava e disponibile a ripetere nel caso qualche ragazzo non avesse capito qualche argomento. Forse era un po' troppo severa e rigida.

The last match (sequel of Ineffable) « Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora