Capitolo 18.

1K 65 8
                                    

-Daniel.

-Dan, hai fatto la valigia?-Urlò Alaska, al suo unico figlio maschio.
Quel giorno erano tutti di fretta. Daniel ed Emily dovevano partire in giornata per andare a Formetera, da Neymar e la sua futura sposa.
Il padre aveva insistito davvero tanto per vedere i figli e organizzare l'imminente matrimonio, ma da parte di Emily e Dan, non c'era molta voglia di partire.
Sapevano già che quella breve vacanza in compagnia di Michelle sarebbe stata una vera barba.
L'unica vacanza che aspettavano con ansia, era quella con destinazione Brasile che avrebbero fatto a luglio insieme alla madre.

-Un secondo, ma'!- Rispose Dan, alzandosi di scatto dal letto.
In mano teneva la lettera che Alaska gli aveva consegnato qualche ora prima.
Thiago Messi era passato da loro proprio per dargli quella lettera, ma era stato un incontro durato pochissimi secondi.
Lo stesso Thiago non aveva idea di che lettera fosse, ma Dan sospettava che ne sapesse più di quanto volesse mostrare.

Invece di fare le valigie, si era rinchiuso in casa a leggere la lettera.
All'inizio aveva sperato fosse da parte del Barcelona, per quanto sapesse l'impossibilità della cosa. Thiago non c'entrava nulla con il club, men che meno aveva l'autorità per portargli una busta di tale importanza. (Solitamente passava tutto per le mani di suo padre e il suo procuratore).
Quando aveva collegato che fosse da parte di Leonard, il suo cuore aveva perso un battito.
Per quanto cercasse sdi dimenticarlo, era infattibile.
E quella lettera non aveva fatto altro che riportare a galla mille ricordi.

-Muoviti, Daniel! Devo caricare tutto sulla macchina, ma ho tempo solo adesso.
Devo uscire per un appuntamento e poi devo recuperare Amy dalle lezioni!-Esclamò Alaska, salendo le scale diretta verso la camera del figlio.

Quando la donna fece capolino nella stanza del ragazzo, lui spalancò gli occhi dalla sorpresa.
Alaska aveva la tipica espressione corrucciata di una madre arrabbiata, con le mani attorno ai fianchi, eppure non fu questo a colpire Dan.
La donna indossava un abito nero lungo fino alle ginocchia, con un sottile strato di tessuto vedo non vedo che copriva la zona dalla parte superiore del seno fino alle spalle; i capelli erano mossi e ricadevano  morbidamente sulla schiena, mentre il trucco era leggero e poco calcato.

Era da giorni, anzi mesi, che Dan non la vedeva così ben messa.
Che si fosse ripresa dalla fase 'depressione post cuore infranto'?
-Mamma, devi andare ad un appuntamento di lavoro?-Domandó Dan, arricciando il labbro superiore.
Dubitava seriamente che la madre dovesse andare ad un appuntamento di lavoro proprio nel giorno libero.

-No. Tua sorella non aveva detto che io passo la mia vita sul divano a piangermi addosso?- Domandó la donna, divertita, per poi riprendere il cipiglio serio di poco prima.
-Lascia stare la lettera e fai la valigia.
Ricordati che parti alle cinque, eh!- Disse la madre, aprendo la porta della camera, pronta per girarsi sui tacchi.
-Mamma?-La richiamó il figlio.
Lei si girò, con aria interrogativa.
-Posso farmi un tatuaggio? Dai, mio padre ne è pieno!- Insistette il ragazzo, mentre la donna alzava gli occhi al cielo.
-Non se ne parla. Sei troppo giovane!- Borbottò, uscendo definitivamente dalla stanza.
-Che mamma ingrata, non mi vuole far fare nemmeno un tatuaggio, e intanto viola la legge abbandonando un minore per uscire a fare la bella vita.-

Dan sbuffó e si lasciò cadere a peso morto sul letto.
Doveva sbrigarsi a fare la valigia, aveva una cosa importante da fare prima della
partenza.

[...]

Daniel si stava letteralmente mangiando le unghie fino alla carne.
Non era stato difficile trovare un buon posto, all'ultimo minuto, al Camp Nou, ovvero la sua seconda casa. Certo, in tribuna vip tutto era possibile se pagavi una bella cifra.
Sarà stata anche una partita dagli esiti poco stellari, avendo da una parte il Barça e dall'altra il Rayo Vallecano per una banale amichevole, ma lo stadio non era poi così vuoto.
Avevano appena messo in campo Leonard, e Dan era in ansia per l'amico.
Aveva sentito che non stava ingranando bene come si sperava, ma Dan sapeva che era solo questione di tempo.
Doveva essere solo questione di tempo.

The last match (sequel of Ineffable) « Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora