Capitolo 14.

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Dedicato a @VittoriaNJ. ❤

-Daniel.

-Fanculo!- Imprecó il brasiliano, dopo essersi scottato con la tazza della colazione.
Quella giornata già cominciava male.
Come se non bastasse, non era riuscito a dormire per tutta la notte, a causa di quei maledetti pensieri.
Far finta di nulla, non era qualcosa che Daniel sapeva fare bene.

Sapere che il Barcelona non fosse affatto interessato a lui, era stato un colpo basso.
Sapere che avevano preso Leonard e lui no, era ancora peggio.
Non ne aveva parlato con nessuno, nemmeno con Emily.
La sorella non si era nemmeno accorta del suo cambio di umore, anzi.
Era stranamente euforica da qualche giorno, e non faceva altro che messaggiare con qualcuno.
Probabilmente quel qualcuno le piaceva, perché Emily non smetteva un secondo di sorridere imbambolata allo schermo. In un diverso momento il ragazzo avrebbe insistito per sapere chi fosse il fortunato, o al massimo l'avrebbe presa in giro, ma adesso, non era dello stato d'animo giusto.

-Menomale che nostra madre é in pieno sonno, sennò ti farebbe fuori.- Mormorò Emily, facendo riferimento all'imprecazione.
Continuò poi, a sorseggiare il latte tiepido dalla sua tazza, dando un'occhiata al telefono.
Daniel alzò le spalle, giocherellando con un biscotto.
-Va beh, capita.- Disse in sua difesa, mentre la sorella faceva una smorfia.
-Lo so.- Tagliò corto lei. -Non hai il bus alle sette e mezza? Mancano dieci minuti e sei ancora in pigiama.-
Gli fece notare, e Daniel alzò gli occhi al cielo.
Perché le sorelle ti ricordavano sempre che non puoi passare la tua giornata sul divano a giocare con i videogiochi?

-Ora mi muovo. Lascio il telefono qua, é scarico, quindi non scrivermi.- Sbuffó, svuotando la tazza di tè nel lavandino senza averne bevuto nemmeno un goccio. Poi, andò a cambiarsi, con un'aria funebre impressa sul volto.

[...]

Quando Daniel vide il banco vuoto di Leonard, gli venne un colpo al cuore.
Era già capitato che l'amico si assentasse a scuola a causa dell'influenza o di qualche visita medica, ed era stato un vero inferno sopportare la giornata senza di lui.
Ma adesso, Daniel sapeva benissimo che doveva abituarsi al più presto.
Non si trattava di una visita dal dentista o di un problema intestinale, Leonard non sarebbe più venuto a scuola.
Già non era facile farsi un minimo di istruzione e nel frattempo partecipare agli allenamenti con il Barcellona B, ma figuriamoci adesso che il ragazzo era in prima squadra. Non avevano frequentato l'istruzione scolastica offerta dalla Masia, perché i loro genitori avevano ritenuto fosse meglio per loro essere iscritti ad una scuola pubblica, in modo tale di abbassare loro le ali.
Entrare nel Barcelona, però, significava dover sacrificare la scuola pubblica.

Daniel socchiuse gli occhi, mentre l'insegnante di lettere scriveva qualcosa alla lavagna.
Probabilmente si era del tutto addormentato, perché quando la professoressa lo richiamó, sobbalzó per lo spavento.

-Cosa c'é scritto alla lavagna?- La donna si rivolse seccamente a lui, che puntó gli occhi sulla lavagna nera.
Subito le lettere iniziarono a roteare, rendendo complicatissimo al ragazzo decifrare la scrittura minuta e tutta fronzoli della donna.
Se ci fosse stato Leo, tutto sarebbe stato diverso.
L'amico era il suo primo suggeritore.

Daniel fece una smorfia, sentendo gli occhi di tutti puntati su di lui.
La richiesta della professoressa non era nulla di che, ma lui proprio non ci riusciva.
La dislessia era padrona di lui.

-Non ci riesco -Borbotto il ragazzo, alzandosi di colpo dalla sedia e uscendo dalla stanza.
Sentiva qualcuno richiamarlo nella stanza, ma lui non ci fece caso e corse dritto verso il bagno degli uomini.
Ci entrò rapidamente, e si diresse verso il lavandino, dove aprí il getto freddo dell'acqua.
Nonostante il rumore, poté sentire la voce di due ragazzi parlare animatamente da dentro il bagno.
Adesso non erano solo le donne ad andare in coppia al wc, ora ci si mettevano anche gli uomini.
Daniel drizzó le orecchie e ridusse il getto d'acqua, curioso di origliare la conversazione.

The last match (sequel of Ineffable) « Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora