Presentazione -2-

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Dopo avervi presentato la mia situazione con un quadro generale, vorrei rendervi partecipi di alcune situazioni particolari.

Come penso abbiate capito, non ho mai ricevuto un'educazione concreta: ciò a cui mi ha educato Marvin, è come comportarmi con lui nei paraggi, ma non mi è stato insegnato come comportarmi in altri contesti.
Ed è probabilmente per questo che sono una testa calda, sia a scuola che nella vita. Si, mi sono presentato come un ragazzo calmo e tranquillo, introverso etc..., ma sono giovane pure io, e spesso mi distraggo, parlo, rispondo ai professori o agli adulti in generale. Nello specifico, vengo ripreso continuamente dai professori perché non sto attento, una volta perché parlo col compagno di banco, un'altra perché disegno, un'altra ancora perché sogno ad occhi aperti.
Ogni tanto poi mi partono i 5 minuti, in cui inizio a scherzare con i professori in vario modo: ad alcuni li prendo in giro con moderato sarcasmo, ad altri faccio dichiarazioni d'amore, e alcune volte faccio anche degli scherzetti innocenti. Spesso i miei 5 minuti generano disattenzione nella classe intera, che si conclude con ognuno che facendosi i fatti suoi parla con il compagno, sta a telefono..., riducendo la classe in un caos regnato da un brusio di voci.

È inevitabile che con queste situazioni che si creano i professori siano esasperati ed esauriti, qualcuno addirittura esce dalla classe con forti emicranie, e tutti ci hanno etichettato come la "classe più rumorosa", o più semplicemente la classe peggiore dell'intero istituto.

A proposito, parlando di professori... ve ne presento qualcuno: quello che più mi piace è il professore Carnevale. È un uomo sulla 50ina, fiero di insegnare nella scuola da 23 anni, una sorta di pilastro del corpo docenti. Insegna italiano, e lo fa con molta passione, l'unico peccato è la sua voce: è un po' monotona, e talvolta sembra una cantilena, il che rende difficile seguire la spiegazione senza addormentarsi. Mi piace perché alla fin dei conti è un uomo simpatico, sa cogliere le battute e il sarcasmo e ogni tanto si diverte a darci corda quando scherziamo.
Se questo era il professore che più mi piaceva, ora vi presenterò quello che meno mi piace: si tratta del coordinatore di classe, nonché coordinatore dei licei, nonché vicepreside, Manuel Mattina.
Lui insegna matematica, ed è appassionato del suo lavoro, con una passione tale da riuscire a coinvolgerti, volente o nolente. Ammetto che come professore è molto bravo e competente, ma ciò che non mi piace di lui è il carattere: è un uomo imperturbabile, che non casca mai in scherzetti idioti e non da mai corda alle nostre battute. È rinomato in tutta la scuola per la sua intransigenza e la sua fermezza nelle decisioni che prende: per rendere chiaro, se dice che ti metterà una nota appena ti vede parlare di nuovo, appena parli di nuovo la nota viene messa davvero, non indugia minimamente su queste cose (come invece fanno altri professori, che anche se minacciano alla fine non passano mai all'atto).
Fra tutti i professori del corpo docenti penso che sia l'unico in grado di controllare completamente la classe. Per farlo pone delle regole, e chi non le rispetta affronta conseguenze che non ha minimamente voglia di affrontare, come essere buttati fuori dalla classe, subire una romanzina dopo le lezioni, un'interrogazione a sorpresa, o piccole punizioni vecchio stampo come stare all'angolo con le braccia alzate fino a che non ritiene che sia abbastanza (questa in particolare la usa solo quando qualcuno si comporta come un bimbo piccolo). Le regole che pone sono diverse, ma tiene a tre in particolare: bisogna seguire sempre la lezione, bisogna stare composti e non si deve mai rispondere al professore.

A proposito, per questa cosa delle punizioni date da un docente: non pensate che il professore sia malato e si metta a punire i ragazzi. In parole povere, la mia scuola è un rinomato educandato, ed è nota per i metodi usati per educare i ragazzi: al coordinatore di ogni classe è permesso punire i ragazzi nel modo che ritiene più giusto per guidarli nella retta via. Questa scuola viene scelta dai genitori disperati per i comportamenti dei loro figli che però non riescono a prendere una decisione ferma nei loro confronti. Certo, è una scuola rinomata anche per il grado di preparazione che offre, per la competenza dei docenti e la loro fermezza, ragion per cui qui si possono trovare anche cocchi di mamma (ragazzi i cui genitori ripongono troppe aspettative nel loro cervello, sperando di avere un piccolo genietto a casa, di cui vantarsi con amici e parenti). Secondo voi, io di che gruppo faccio parte? Semplicemente di nessuno dei tre: io faccio parte del gruppo degli "abbandonati". Siamo ragazzi lasciati qui perché nessuno sprecherebbe energie per starci appresso (esatta descrizione di quello che fa mio zio). C'è chi così diventa uno scapestrato, una testa calda che non sa nemmeno intrattenere una conversazione senza sbroccare (e spesso vengono espulsi dall'istituto), e chi invece, per provare al mondo il suo valore, diventa un ragazzo ben formato, retto nei valori e dal cuore di panna. 

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