Mostro | Hawks x OC

7. I Studenti Della 1A

Se dovessi scegliere tra le peggiori notti che io abbia mai trascorso in vita mia, quella appena passata sarebbe sicuramente sul podio.

Mentre Kentin era impegnato a russare tranquillamente nel suo soffice e caldo letto, io mi ritrovai seduta al bancone della cucina, intenta a fissare il vuoto con la speranza di addormentarmi dalla noia.
Ma nonostante la stanchezza che mi invadeva tutto il corpo il sonno sembrò non arrivare mai, e dopo quella che mi parse un'ora decisi di rinunciare definitivamente, ormai consapevole che non sarei più riuscita a tornare a letto.

E fu così che il resto del tempo lo trascorsi a riempirmi lo stomaco di caffè, nella disperazione più totale, ormai allo stremo delle mie energie, con il volto segnato da un leggero paio di occhiaie che cominciavano a farsi vedere sempre di più.

Continuai così, passando da un caffè ad un'altro, con qualche rara pausa passata a tormentarmi per il continuo mal di testa che si stava formando, e senza rendermene conto l'alba era finalmente arrivata, mentre il sole faceva la sua entrata tra le fessure delle tende, illuminando lievemente la stanza.

Quando Kentin vide il mio volto, insistette a lungo per farmi restare a casa a riposare, del resto chiunque avrebbe potuto notare che non stavo bene, ma nonostante le sue continue suppliche decisi comunque di lavorare, con l'intenzione di distrarmi un po' da tutti i problemi che mi stavano riempendo la mente in quest'ultimo periodo.

Ma tutti i caffè presi in precedenza non avevano per niente aiutato, anzi avevano peggiorato la situazione, ed è per questo che nel giro di un'ora mi ritrovai seduta in un enorme ufficio, con la faccia appoggiata al tavolo e l'espressione di qualcuno sul punto di morte in volto.

<Sei sicura di stare bene? Non hai una bella cera, uccellino.>

<Certo che sto bene. Non sono mai stata meglio.> borbottai alzando leggermente la testa ed afferrando un foglio appoggiato davanti a me.

Era l'elenco delle cose che avremmo dovuto fare oggi.
Il presidente della commissione si era preso la briga di organizzarlo lui stesso, avvisandoci che erano tutte cose di estrema importanza e che aveva bisogno di noi quattro per occuparsene, anche se ad essere onesta trovavo la metà delle cose da fare completamente inutili.

<Perché dovremmo andare in una scuola? Non sono mica un insegnante!> borbottò Kentin irritato.

<Rilassati. É importante occuparsi anche della prossima generazione.> dissi mentre mi alzavo.

<Lo so, ma dobbiamo occuparci dell'unione dei villains e non abbiamo certo tempo da perdere.>

<Infatti si tratta di una classe che è stata attaccata da loro. Oltre che allenarli un po' avremmo modo di chiedergli qualche informazione, magari sono a conoscenza di qualche dettaglio importante su di loro.> disse Endeavor alzandosi anche lui per dirigersi verso l'uscita.

<Ottimo, allora andiamo. Dobbiamo essere là tra un'ora.> disse Hawks camminando anch'esso verso la porta dell'ufficio.

<Va bene, io vi raggiungo subito.> dissi mentre mi dirigevo in un angolo della stanza, dove si trovava un distributore di bevande calde.

<Che stai facendo?> mi chiese Kentin.

<Mi prendo un'altro caffè, ovvio no?>

ー

L'edificio della U.A. era piuttosto imponente, per non parlare di tutto lo spazio ed i campi da allenamento che lo circondavano, ma persino una costruzione del genere non poteva niente in confronto ai grattacieli colossali che vedevo sempre per le strade di New York City.
Ma ad essere onesta l'enorme porta della classe in cui stavamo per entrare mi aveva lasciata senza parole.
Hanno dei studenti giganti o semplicemente una mania di grandezza?
Beh posso dirvi che quando entrai riuscii a capire che era decisamente la seconda opzione.
Nessuno studente aveva delle dimensioni estremamente colossali, anzi lo strano ragazzino con delle palle al posto dei capelli, e che tra l'altro mi stava fissando insistentemente, era decisamente tutto l'opposto di alto.