6. I Rischi Di Un Hero

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Vedere una ragazza perennemente solare, un po' scorbutica, ma anche veramente gentile, trasformarsi in un mostro assetato di sangue era davvero sconvolgente.

Non importa quante volte Kentin l'avesse vista in quello stato, ognuna sembrava sempre la prima. Si sentiva quasi impotente di fronte a quella visione, emozione che nei suoi 5 anni da Pro Hero no.1 non aveva quasi mai provato, consapevole di essere visto da tutti i cittadini americani come una specie di divinità, come un uomo invincibile. Consapevole di non avere nulla da temere, perché, proprio per questo, erano poche le persone che osavano mettersi contro di lui.
Ma ai suoi occhi era solo un semplice essere vivente con paure e timori, come una qualsiasi persona. E quando si parlava di Demi quelle emozioni venivano sempre fuori. Non ne sapeva bene il motivo, forse ad un primo sguardo sarebbe potuto sembrare che avesse paura. Paura che quella ragazza così potente, potesse batterlo o potesse rubargli il posto di numero 1, ma in cuor suo sapeva che non era così. Non gli è mai importato di arrivare in cima a quella che lui considerava un'inutile classifica. Anzi, si sarebbe sentito orgoglioso di sapere che la sua allieva era riuscita a superarlo.
Semplicemente aveva paura per lei.
Era preoccupato che potesse farsi male, o ancora peggio fare del male a qualcun altro, finendo inevitabilmente col sentirsi in colpa fino alla fine dei suoi giorni.

Ormai la conosceva da tempo ed aveva avuto modo di capire che, quella ragazza che all'apparenza sembrava scontrosa e persino maleducata, era in realtà una persona molto fragile, che si era costruita una facciata inconsapevolmente, come se volesse difendersi da se stessa.

Kentin teneva molto a quella ragazza. Era stata la prima persona che non si era fatta alcun problema di fronte al suo caratteraccio. La prima che era riuscita a tenergli testa. La prima che non si era arresa ed aveva tentato in tutti i modi di avvicinarsi a lui.

Si ricorda ancora le sue parole quando tentò di allontanarla, provando a convincerla che non sarebbero mai andati d'accordo. Gli rispose subito, come se nulla fosse, con un enorme sorriso.

<È inutile che lo nascondi. Tu hai bisogno di un amico. Quindi che tu lo voglia o no ho deciso che saremo amici!>

Odiava ammetterlo ma aveva ragione. Aveva davvero bisogno di qualcuno che lo supportasse e lo aiutasse nel momento del bisogno.
Pro Hero no.1 o no anche lui aveva bisogno di una mano pronta a tirarlo su.
Per questo teneva molto a lei.
Demi era la sua prima ed unica amica.

Per questo durante tutto il tempo in cui lei era fuori controllo non aveva smesso di tenerla d'occhio, assicurandosi che tutto andasse bene, ignorando completamente le continue domande dei due Pro Heroes al suo fianco.

<Che cosa le sta succedendo? Sta bene?> gli chiese Hawks insistentemente, per quella che molto probabilmente era la quinta volta, mentre continuava a seguire Kentin.

<Senti, io odio le domande. E te ne stai facendo troppe.>

Ovviamente questo non fermò minimamente il biondo, il quale continuò imperterrito a fare talmente tante domande che in confronto un giornalista sarebbe stato un principiante alle prime armi.

Quei pochi minuti che erano ormai passati sembrarono ore, e quelli che ad occhio e croce erano circa 15 nomu furono drasticamente dimezzati nel giro di poco tempo, riempendo il terreno di corpi enormi senza vita, svenuti o ridotti a brandelli.
Ma tutto ciò non aveva minimamente fermato la belva che stava ancora correndo all'impazzata all'interno dell'edificio, occupandosi degli ultimi nomu rimasti in piedi.

Ad uno staccò un braccio, ad un'altro trafisse il petto con i suoi artigli e ad un'altro ancora tolse la vita senza la minima esitazione. Non aveva nemmeno un briciolo di pietà per quelle creature dallo strano aspetto.

Mostro | Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora