Com'è bella la vetta al mattino,
amo sedere sul ciglio della roccia e guardare i personaggi della mia vita fare commedia.
Sorrido nel vedere la forza tipica del mio magnate combattere contro i cani atre teste, dannato Cerbero, dalla lingua affilata e la voce subdola, ho brandito mille spade diverse per combatterlo, quando in realtà bastava una carezza.
Eccomi qui, sulla vetta del trionfo, dove tutto è visibile con una chiarezza cristallina, non esiste più rabbia, risentimento, vige la calma, plena pax.
Le nuvole sono alte nel cielo e la brezza fredda non è poi così male, poiché il sole brucia ed incendia il dolore, lo amplifica, lo analizza, prendo coscienza ed infine la brina gelida cessa di pervadere i sentimenti e ciò che resta è una lunga corrente d'acqua, la vita.
Ed ora dico a voi, che siete ancora sotto terra,
guardate in alto, lì è dove mi troverete, scalate, combattete, superate l'impeto e la tempesta, una volta in cima vedrete la luce.