Le tue mani sono ancora così lontane,
quanti anni sono passati?
I ricordi sono sfumati in una tempesta di sabbia,
vedo il tuo viso, vorrei toccarlo come quando ero bambina,
mai giorni scorrono ed infondo non abbiamo un granché da dirci quando ci vediamo,
facciamo lunghe passeggiate spesso nel silenzio e dentro sento una voce che stramazza a terra nel tentativo di stabilire un contatto.
Due estranei con le stesso sangue,
con le stesse labbra,
le stesse dita,
in due posti completamente diversi.
Fuori dalla tua vita,
dalla tua famiglia,
dalla tua tutela,
mi continui a ripetere che mi ami,
ma hai voltato le spalle ad ogni possibilità.
Mi chiedo se pensi a me quando seduto a tavola ti godi il vino nel calice,
quando indossi con arrogante raffinatezza la tua maschera,
perché infondo è questo quello che sei,
un bugiardo che ha preferito la buffoneria di corte a sua figlia.
Ossequi.