Presentazioni

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Federica, 9 ore prima dell'alternanza scuola-lavoro.

La sveglia che risuonò nella stanza mi fece capire che era purtroppo arrivato il momento di alzarmi.
Controvoglia tolsi le coperte calde dal mio corpo e mi alzai, pronta per il mio primo ultimo giorno di scuola.

"Bene ragazzi, quest'anno per voi è l'ultimo, spero in un impegno massimo da parte di tutti voi. E per avere crediti in più si comincerà subito con l'alternanza.
Ad ognuno di voi verrà assegnato un compito da svolgere ogni pomeriggio dalle 17:00 alle 19:00, troverete tutte le informazioni sulla bacheca all'entrata dell'istituto.
Detto questo, aprite il libro di letteratura che si ricomincia, su!"

Dire di essere felice è poco, volevo a tutti i costi avere quanti più crediti possibili per uscire con un voto alto all'esame.

All'uscita mi fermai vicino alla bacheca per vedere cosa avrei dovuto fare.
Federica Valenti -----  Lezioni  e approfondimenti di francese e inglese per i detenuti dell'IPM, LUN/MER/VEN 17:00-19:00.
Oh andiamo, è uno scherzo? Non potevano assegnarmi lì solo perché ci lavora mio padre.
Non volevo avere niente a che fare con quel posto, mi metteva quasi i brividi, ma avevo bisogno di quei crediti, avrei fatto di tutto, anche dare ripetizioni a dei criminali.

Tornata a casa chiamai subito mio padre per dargli la notizia.
"Piccrè a' papà che c'è?  Teng che' fa, sto faticann."
"Si bà lo so scusa, ti volevo dire che da oggi devo fa' alternanza scuola lavoro e sono stata assegnata per dare ripetizioni all'IPM."
"Cca'? Over faje?"
"Eh bà caggia' fa, mi servono i crediti per l'esame lo sai."
"Vabbuo ne parliamo dopo a pranzo mo devo stacca'. Ci vediamo dopo."

Dopo aver staccato decisi di fare degli schemi e dei riassunti per aiutare i ragazzi nel pomeriggio, nell'attesa che arrivasse mio padre.

Dopo più di mezz'ora guardai fiera il mio lavoro, riassumendo con mappe e schemi le regole fondamentali e le frasi essenziali per conversare, poi il rumore del campanello mi risvegliò dai miei pensieri ed andai ad aprire.
Una volta seduti a tavola, mio padre parlò.
"Allo' ch re sta storij e l'IPM?"
"Eh bà ti ho detto devo dare lezioni 3 volte a settimana il pomeriggio."
"Ma tu si sicur che so crediti sti ripetizion?"
"Sì mi servono per l'esame, posso avere un voto più alto con quelli."
"E vabbuo' che taggia ricer allor.. bast che te staij accort e non dare confidenza a nessuno, con le ragazze se po' arraggiuna', ma coi ragazzi nun te permettr, so cap scarfat."
Annuì soltanto e riprendemmo a mangiare.

Presi tutto il necessario e lo misi nel mio zaino, pronta per andare all'IPM.
Scesi giù dove mio padre mi stava aspettando per andare.

I grandi cancelli si aprirono rivelando lo spiazzale col campetto da calcio.
C'erano guardie ovunque, riconobbi infatti Gennaro, Liz, Nunzia e Lino che mi salutarono dolcemente.

"Mo jamme dalla direttrice e ci organizziamo con lei vabbuo?"
"Sì bà."

La donna che mi si presentò davanti non la conoscevo, bionda con gli occhi azzurro chiaro, era nuova.
"Direttrì buonasera, questa è mia figlia Federica, dovrebbe fare l'alternanza scuola-lavoro qua."
"Comandante, sì sono stata informata. Ciao Federica io sono Paola, la direttrice dell'IPM.
Tra mezz'ora inizierai i corsi con i ragazzi, sarai affiancata dalla professoressa Rossi, che lavora qui con noi.
Ti aiuterà con i ragazzi e col resto, tuo padre ti accompagnerà in classe."
"Grazie Direttrice."
"Buon lavoro allora, Comandante."
Ci liquidò entrambi con un cenno del capo, tornando a firmare delle carte.

Attraversammo di nuovo lo spiazzale ma stavolta i ragazzi erano fuori a giocare a calcio, tranne uno, che se ne stava lì seduto con una sigaretta tra le labbra e lo sguardo serio e attento accentuato dal taglio sul sopracciglio, i capelli neri perfettamente tenuti in ordine dal gel e un quasi impercettibile riccio fuori posto che si vedeva appena sotto al ciuffo.
Quando il suo sguardo incontrò il mio la mia pelle si ricoprì di brividi, mi sentivo quasi in soggezione, i suoi occhi mi bruciavano addosso.
Sentendomi a disagio distolsi lo sguardo, continuando a camminare, quando poi una voce mi fece girare verso il campetto.
"Zucchero filato, benvenuta in paradiso! Mamma mij e quant sij bell."
Un ragazzo dai capelli rossi mi guardava con un sorrisetto, adesso mi stavano fissando tutti e questo non fece che aumentare il mio disagio.
"Totò vir e fa poc o' strunz ca chest me figl."
"Ua m'ata scusa' comandà allor, ij stev pazziann o'sapit, però compliment over."
"Mo vattenn, tornate a giocare jamm bell."
I ragazzi fecero come ordinato da mio padre, ma il moro continuava ancora a guardarmi senza staccarmi gli occhi di dosso.
Dopo un'ultima occhiata a quel ragazzo, girai lo sguardo verso l'aula in cui stavo entrando.
"Professorè buonasera, lei è mia figlia Federica deve iniziare l'alternanza."
"Ciao Massimo, sì la direttrice mi ha avvisata.
Allora Federica ora ci organizziamo e ti spiego un po' cosa fare va bene?"
"Io devo andare stanno portando due nuovi ragazzi, per qualsiasi cosa chiedi di me e ij veng subit vabbuo a' papà?"
"Sì bà tranquillo ci vediamo dopo."
Mi lasciò un bacio tra i capelli e si allontanò.
"Tesoro innanzitutto tu dovrai fare ben poco tranquilla, io ho già selezionato degli argomenti e so che anche tu ne hai, quindi li uniremo e faremo un bel programma, questi sono i nomi dei ragazzi che parteciperanno.
Farò io le lezioni tu dovrai soltanto aiutarmi a gestirli e magari passare tra i banchi per controllare, va bene?"
"Va bene, grazie mille professoressa."
Dopodiché mi passò la lista coi nomi dei ragazzi.
Silvia
Naditza
Gemma
Edoardo
Ciro
Totò
Pino
Gianni

"Stanno arrivando, te li presenterò io, questa lista è solo per farteli ricordare.
Sta' tranquilla sembrano cattivi ma sono solo esuberanti, faranno battutine come sempre ma non darci peso lo fanno con tutti, imparerai a conoscerli."
Annuì semplicemente mentre l'ansia iniziò a mangiarmi viva.
"Oh uagliù ogg stamm ca figl ro comandant, azzo!"
Fu di nuovo il ragazzo dai capelli rossi a parlare, seguito poi da un biondino dagli occhi azzurri così chiari che pensai fossero stupendi.
"E c voglia e studia' bell e buon, mamma mij."
"Siete sempre i soliti! Ora sedetevi e fate silenzio."
Il moro mi passò davanti così vicino che sentii l'odore di tabacco, fissandomi dritto negli occhi ancora una volta.
"Ciao tesò io so Naditza, loro sono Silvia e Gemma, spero che diventiamo amiche, comm sij bllell!"
Mi fece un sorriso sincero che ricambiai.
"Io sono Federica, piacere mio ragazze."
Quando andarono a sedersi tutti la prof iniziò a parlare.
"Allora oggi inizieranno delle lezioni di inglese e francese, lei è Federica ed è la figlia del Comandante Massimo quindi fate poco gli sbruffoni.
Federica è qui per fare alternanza scuola-lavoro, mi aiuterà con le lezioni e vi darà una mano se serve. Mi raccomando."
A turno poi ognuno di loro si presentò.
"Io mi chiamo Gianni però me facc chiamma' Cardiotrap pcche' so nu cantant, è il mio nome d'arte capì."
"Seh e che cantante!" Disse la prof facendoci ridere.
"Ua professorè ch'vulissn ricer, ij so tropp brav.
Federì poi ti faccio sentire qualcosa e giudichi stesso tu vabbuo?"
"Ci conto allora." Sorrisi a quel ragazzo che mi sembrava davvero simpatico.
Quando poi toccò al moro si zittirono tutti.
"Ciro Ricci."
Ed ebbi un tuffo al cuore sentendo quel nome, sapevo chi fosse, papà me ne aveva parlato, definendolo il boss anche dell'IPM, comandava lui tra i detenuti.
Mi guardò con serietà fino a quando un sorrisetto gli spuntò sul viso.
Voleva per caso mettermi timore?
Non mi fai paura, Ciro Ricci.

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Ciao a tutte/i!
Dopo aver visto la serie Mare Fuori mi è venuta l'idea di realizzarne una fan fiction, cercherò di aggiornare il prima possibile.
Spero vi piaccia, fatemelo sapere!

Legami // Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora