Uscire allo scoperto

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Serenità.
Una sensazione che riuscivo a provare solamente se Ciro era al mio fianco. Prima di lui nemmeno la conoscevo, quella parola.
E pensandoci è un controsenso, perché uno come lui è l'opposto della serenità. Ciro è la guerra, è arrabbiato, è affamato di potere, ed è in continua lotta con la sua parte razionale, quella che vorrebbe tirar fuori ma che suo padre ha sempre controllato.
Eppure insieme, eravamo la serenità più totale.

"Perché ti piace così tanto il mare?" Chiesi di punto in bianco alzando lo sguardo per osservarlo meglio mentre ero stretta a lui. Avevo detto a mio padre di essere andata da Nina dopo scuola, solo per godermi ancora un po' quei momenti insieme a lui.
Eravamo appoggiati ad uno scoglio, quasi stesi, io con la testa sul suo petto.

"Il mare può essere una tempesta straziante o una calma assordante. Come me. Mi da un senso di pace e di libertà venire qua, sto bene. E sto meglio ancora se questa pace la condivido con te."
Rispose senza mai distogliere lo sguardo dall'immensa distesa d'acqua che avevamo davanti. Amavo quando parlava così.
Lui non era solo quello che si ostinava a mostrare a tutti. C'era molto di più e io di quel di più ne ero pazza.

"Ti amo." Ammisi istintivamente.

"Vac a mpazzì quand mo dic.. ti amo pure io, nun saje quant." Posò le sue labbra sulle mie in un bacio dolce.
Sentii subito le guance arrossarsi.

"Cre Ricci mo te chiav in pubblic e femmn?" La voce di un ragazzo che se la rideva ci fece voltare allo stesso tempo.
Vidi Ciro con quello sguardo freddo e omicida che aveva quando lo conobbi. Mi faceva quasi paura.

"Comm t prmiett ne strunz!" Disse andandogli incontro ferocemente.

"Cì no, fermo." Cercai di bloccarlo ma fu inutile.

"Tu statt cca e nun t movr." Si divincolò dalla mia presa e si allontanò. Ero decisamente spaventata.
Gli si avvicinò minaccioso e lo strattonò prendendolo per il colletto della maglia.

"Che itt? Ricl natavot!" Aveva le vene sporgenti e il viso rosso dalla rabbia.

"E ja ca stev pazziann, tuorn a fa o boss all'IPM ca sul là t riesc."
Il tipo aveva un sorrisetto maligno e sicuro di sè.

"Ah la notizia non ti è arrivata? Sono libero, sorpresa! Allo, aro m riesc a fa o boss? Nagg capit buon."

Il ragazzo sbiancò e cercò di giustificarsi e chiedere scusa.
"Cre mo nun faje chiu o scem? Ti hanno mangiato la lingua?"

Ciro gli diede una testata in pieno viso facendogli sanguinare il naso e la bocca, e cadde all'indietro per la botta forte.
A quel punto intervenii, non potevo rimanere lì a guardare.
Lo tirai per le spalle facendolo voltare verso di me.

"Ciro basta per favore, andiamocene."Lo supplicai, ma lui nemmeno mi vedeva, era accecato dalla rabbia e dalla vendetta.
Cacciò un coltellino dalla tasca e glielo puntò alla gola.
"Prendi di nuovo per il culo un Ricci e t'accir che man mij!"

"CIRO!" Urlai con le lacrime agli occhi, ero spaventata da morire non ne potevo più.

Corsi via perché non riuscivo più a sostenere quella situazione.
"Vita mij aro vaij! E lievt ananz strunz!" Disse scalciando verso il ragazzo a terra col naso ancora sanguinante.

"Federì oh!" Mi raggiunse subito, con quelle gambe lunghe era molto più svelto di me.
Mi prese per un polso attirandomi a sè e abbracciandomi fortissimo. Aveva le mani sul mio viso, completamente affondato nella sua felpa, mentre tra i capelli mi sussurrava mille volte scusa.

"Perdonami t preg. Nun t'hanna tuccà, vac in bestij lo capisci?"

"Era solo un povero stupido. Ho avuto paura Cì, non eri in te, i tuoi occhi erano neri completamente assenti.." I miei occhi si riempirono di nuovo di lacrime.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 26, 2022 ⏰

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