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Finalmente era arrivato il fatidico giorno dei miei 18 anni.
Come avevo detto a Silvia, stavo realizzando solo in quel momento e l'ansia mi stava divorando.
Mi diedi un'ultima occhiata allo specchio prima di lasciare la mia stanza e andare da mio padre e mio fratello che mi stavano aspettando.
Mi maledii mentalmente per quello a cui stavo pensando, scuotendo la testa come se in quel modo avrei potuto rimuovere quel pensiero.
Quanto vorrei che Ciro mi vedesse così..

Arrivati alla terrazza, prima di tutti gli altri per fare le foto e il resto, notai che sul palco c'erano già Cardio e Filippo che provavano.
Mi avvicinai silenziosamente non volendo interromperli.
"Eccola la nostra festeggiata! Tanti auguri Fe, sei stupenda." Gridò Fil venendomi incontro per abbracciarmi.
"Maro ma quant si bell uard là! Auguri bellissima!" Cardio mi prese per mano facendomi fare una giravolta, per poi abbracciarmi anche lui.
Mi si avvicinò anche Beppe, che mi avvolse in un caloroso abbraccio augurandomi buon compleanno, quasi emozionato nel vedermi compiere 18 anni. Beppe era come un secondo padre per me, ero felice fosse lì.
Potevo dire di essere più felice di vedere loro che i miei compagni di classe, per il semplice motivo che erano tutti altezzosi e viziati e se ne salvavano davvero pochi.
Per quanto avrebbe dovuto essere una serata felice, sentivo che mancava qualcosa, qualcuno.
Mancavano i ragazzi dell'IPM, mancava lui e soprattutto, parte fondamentale della mia vita, mancava mia madre.
Avrei voluto immensamente che fosse qui stasera, anche se sentivo la sua presenza ovunque, non so spiegarlo. Lei era lì con me.

Durante tutta la serata, tranne che per gli auguri e chi mi salutava a destra e manca, stetti con Filippo e Gianni a ridere e scherzare, dando modo anche a loro di passare una serata normale dopo tanto tempo.
Prima della torta, ci sarebbe stata l'esibizione dei ragazzi, non vedevo l'ora, ero eccitatissima.
Cardio mi aveva detto di aver finito la canzone che ascoltai quella volta al laboratorio di musica, ed io mi preparai già per i fiumi di lacrime che sicuramente avrei tirato fuori.
Tutti si zittirono quando il live iniziò, si sentivano solo i respiri di Filippo e Gianni.
"Buonasera a tutti, io sono Cardiotrap e lui è Filippo. Spero vi piaccia la nostra canzone, buon compleanno Federì, sei nostra sorella ormai, te vulimm ben assaje!"
Sentivo già gli occhi pizzicarmi.

Agg acchiappat mazzat
E l’agg vist ra p strad
Po a cas
Papà c vatt a mammà
E nun è giust
C po t miett o trucc
Le ritt cient vot
Cagn ma niente s’aggiust
No, non me lo spiego
Occhio per occhio rende il mondo cieco
Io che ti prego
Io non mi piego alla violenza che ha lasciato l’eco
Ai buchi che ha lasciato l’ego
A un corpo morto che hai lasciato steso
Io di certo non ne sono uscito illeso

E mo c vuo fà?
Nata vot, no, lasc stà
E mo c vuo fà?
Nata vot, no, lasc stà

Sang nir nfacc a sta gent
L’accir’ ‘a violenz
Ma a nisciun mport nient
Sang nir ngopp a sta vocc
Sanguin ogni nott
Ma nisciun s n mport
Nisciun s n mport

L’agg vist rind a l’uocchje tuoje
N’ammore chin e paur’
S’ann fatt ‘e doje
E stai ancor a chiagnere
S scet ‘o criatur
Tenimm ‘o stess sang, ma ij nun t’assomiglij
Chell ca tu e vint, l’ha perz tuo figlij

E mo c vuo fà?
Nata vot, no, lasc stà
E mo c vuo fà?
Nata vot, no, lasc stà

Sang nir nfacc a sta gent
L’accir’ ‘a violenz
Ma a nisciun mport nient
Sang nir ngopp a sta vocc
Sanguin ogni nott
Ma nisciun s n mport
Nisciun s n mport..

Filippo fece scivolare le dita sui tasti per le ultime note, e poi finalmente sollevò anche lui la testa.
Silenzio assoluto, erano tutti a bocca aperta da quelle paroli forti e intense. Poi d'un tratto, un grande applauso si aprì per i miei amici che timidamente sorridevano e ringraziavano.
Inutile dirvi che io ero un fiume in piena, Gianni era forte, veramente tanto.
Notai che aveva gli occhi lucidi, così corsi ad abbracciarlo fortissimo.
"Grazie Federì, grazie di tutto." Mi sussurrò all'orecchio con la voce leggermente rotta dall'emozione.
"Grazie a te Gianni, sei forte non te lo dimenticare."
Poi riprese il microfono e mi guardò, io ero lì in piedi sul palco accanto a lui.
"C'è ancora una sorpresa. Chiattì a te la parola vai."
Filippo rise per il soprannome che gli avevano affibbiato e che aveva usato proprio in quella circostanza.
"Io e Nadizta ti abbiamo composto una cosa, purtroppo lei non è qui per suonarla insieme a me, ma è come se ci fosse, ti vogliamo bene."
Cardio prese uno sgabello e mi fece sedere vicina a Filippo mentre lui era in piedi dietro di me che mi teneva la mano appoggiato alla mia spalla, come a darmi conforto, perché proprio non volevo saperne di smettere di piangere.
Guardai mio padre, anche lui commosso che mi sorrideva sinceramente.
Filippo iniziò a suonare facendo incantare tutti i presenti, Dio, mi metteva i brividi quando suonava, era magico.
Quando finì anche lui, ci alzammo in contemporaneo per abbracciarci.
"Grazie Fil, grazie a te e Naditza. Vi voglio bene davvero, grazie."
"Grazie a te per questa serata, mi mancava sentirmi una persona "normale", respirare aria nuova.. grazie."
Gianni si unì al nostro abbraccio urlando "Auguri a Federica!"
facendolo fare anche agli invitati.
Dopo esserci ripresi, ci fu il taglio della torta.
Ero imbarazzatissima, odiavo essere al centro dell'attenzione, ma fortunatamente  il momento passò in fretta, tra le foto e gli auguri. Menomale, pensai.
La serata finì, e dopo aver salutato la mia famiglia e i miei amici, andai a sedermi vicino a Cardio e Fili che stavano ancora mangiando la torta insieme a mio padre e a mio fratello.
"Mamma mij finalment nu poc e silenzij!" Disse Gianni facendoci ridere tutti.
"Io non credo proprio.." Mio padre fece un cenno alle mie spalle, facendomi voltare.
Oh Dio. Non ci potevo credere.
Beppe stava urlando ai ragazzi di uscire uno alla volta dal furgoncino, ecco perché era sparito.
Era andato a prenderli.
C'erano tutti, addirittura la Direttrice e Nina.
Poi c'erano Nad, Silvia, Gemma, Edo, Totò, Pino e Carmine.
Tranne Ciro. Ed è lì che il mio entusiasmo si placò.
Non ebbi nemmeno il tempo di metabolizzare che mi si fiondarono tutti addosso ad abbracciarmi e a farmi gli auguri.
Ovviamente io cosa feci? Scoppiai a piangere. Tipico della solita emotiva.
Quella fu la sorpresa più bella della serata, sentivo il cuore pieno di felicità.
"E vist che sorpresa ti abbiamo fatto!" Nad parlò per prima.
"Non ci posso credere! Ma com'è successo? Io sapevo che non si poteva!"
"Mi hanno convinta, non potevo dire di no, avrebbero innalzato una rivolta fuori al mio ufficio. Ti dico solo che hanno fatto lo sciopero della fame e di tutte le attività oggi e volevano pure continuare se non gli permettevo di venire qui!" Rispose la Direttrice con sguardo severo, anche se poi si lasciò andare e rise insieme a tutti.
"E ja però mo le frni e chiagnr, è nu compleann mic nu funeral!" Chi se non Totò?
Nina corse ad abbracciarmi per ultima, il pancione le era cresciuto veramente tanto.
"Tanti auguri da me e Futura tesoro mio!"
"Non ci credo che hanno portato pure te, sono felicissima!"
"Opera del Comandante."
Nina iniziò a ridere, chiedendomi se ci fosse un po'di torta. Era nel pieno delle voglie.
Insieme a Carmine andarono da mio padre che soddisfò il suo desiderio.
D'istinto avvicinai Edoardo. Dovevo sapere perché non fosse lì, ero preoccupata.
"Edo."
"Ammor mij! Staje troppa bell to giur!"
Mi disse sorridendo.
"Grazie playboy. Senti una cosa, ma.. Ciro?"
"Eh non lo so, aveva un permesso è uscito stamattina, questioni di famiglia." Rispose molto vago. Strano.
"Qualcosa di grave?"
"Nono nun te preoccupa', è tutt appost." Poi se la diede a gambe levate per non rispondere ad altre domande. Cosa mi stava nascondendo?

La Direttrice aveva concesso a tutti solo mezz'ora, essendo già passata la mezzanotte, e così quando purtroppo si fece orario, salutai i ragazzi promettendogli che ci saremmo rivisti l'indomani.
"Piccrè io devo fare il turno di notte, porto a Pietro dalla nonna, la Direttrice ti dà un passaggio a casa vabbuo?"
"Sì va bene, grazie di tutto bà, davvero, ti voglio bene. È stata la serata più bella della mia vita."
Mi stavo commuovendo ancora, incredibile.
"Era il minimo, sij a vita mia. 18 anni si fanno solo una volta.
Comm staje criscenn piccrè..
Ci vediamo domani." Dopo un ultimo abbraccio, andai verso la Direttrice che mi stava aspettando.
Il tragitto in macchina fu piacevole, non era la donna severa che pensavo e che cercava di mostrare a tutti, sotto la corazza da dura c'era una donna stupenda e gentile.
Arrivata a destinazione, la ringraziai altre mille volte per la sorpresa e per il passaggio.

Quella sera c'era un cielo bellissimo, così decisi di rimanere 5 minuti fuori al terrazzino di casa a fumarmi una sigaretta e godermi quell'atmosfera calma.
Poi ripensai a Ciro e quella calma terminò in un secondo. Ero rimasta davvero male, sia perché non mi aveva detto nulla e sia perché ci tenevo che ci fosse anche lui.
Mi beai ancora di quella brezza fresca mentre osservavo il fumo che si espandeva.
All'improvviso però, sobbalzai sentendo due mani fredde sui miei occhi.
"Buon compleanno piccrè."  Un sussurro arrivò al mio orecchio.
Per la millesima volta quella sera stavo per morire d'infarto da tante sorprese.
Era Ciro, era lì. Il cuore riprese a battermi all'impazzata, stava per uscirmi fuori dal petto.
Mi fece voltare, eravamo vicinissimi.
Lo osservai, era bello come sempre se non di più. Mi mancava il fiato, letteralmente e non sapevo se era più per la sorpresa che per la sua bellezza.
Indossava una camicia nera aperta sul petto, dal quale spiccava la sua catenina d'oro, messa dentro dei jeans scuri che gli fasciavano perfettamente le gambe allenate.
"Che ci fai qua Cì? Come hai fatto?" Sorridevo come un'ebete.
"Sorpresa. Sei bellissima maro.. par n'angelo."
Fortunatamente essendo buio le mie guance rosse si notavano appena.
"Ma non avevi dei problemi in famiglia?" Chiesi ricordandomi le parole di Edoardo.
"Secondo te? Er na scus.. mi so fatto richiedere il permesso da mio fratello per venire da te."
"Tu sei tutto pazzo Cì." Mi faceva male il viso da quanto sorridevo.
"So pazz e te, Federì."
A quelle parole mi si fermò il battito.
Non mi diede neanche il tempo di replicare che con una mossa rapida mi mise una mano dietro alla nuca e mi attirò a sè baciandomi.
Non avevo mai provato niente di più forte, avevo la guerra nello stomaco, il cuore pieno di felicità che pensavo potesse esplodere da un momento all'altro.
Ricambiai senza pensarci due volte, era un bacio dolce e intenso, desiderato da troppo tempo.
Mi chiese l'accesso con la lingua che non esitai a dargli.
Mi tremavano le gambe e di certo non era per il freddo.
Quando ci staccammo appoggiò la sua fronte alla mia, guardandomi col suo solito sguardo.
"È dal primo giorno che ti ho vista che volevo farlo. Che me staje cumbinann piccrè.."
Mi prese la mano e se la mise sul cuore, batteva all'impazzata.
"Batte solo per te Federì."
Troppo presa dal momento e da quelle confessioni, lo baciai nuovamente mentre le mie mani fredde scivolarono sulle sue guance.
Ci staccammo entrambi senza fiato.
"Ho una cosa per te."
Sfilò dalla tasca un pacchettino con un fiocco bianco sopra.
C'era un anello, piccolo e semplice ma bellissimo.
"Leggi dentro." Mi rigirai l'oggetto tra le mani, e aiutandomi con la luce del telefono lessi cosa ci fosse scritto.
Mi hai salvato la vita. C.R.
Si può per caso morire di felicità?

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Ciaooo!
Eccomi tornata con un nuovo capitolo, un capitolo pieno di sorprese stavolta!
Cosa ne pensate? Vi è piaciuta la sorpresa di Ciro?
Fatemi sapere con un commento!
Alla prossima 🌟🌟

Legami // Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora