𝓭𝓲𝓮𝓬𝓲𝓷𝓾𝓮𝓿𝓮

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Ero molto confusa e non avevo la minima idea di cosa mai ci potesse essere in una scatola così rovinata e piena di polvere.

Tolsi il coperchio leggermente titubante, magari poteva uscire fuori un qualche insetto che mi sarebbe saltato in faccia ma rimasti sbalordita quando vidi cosa ci fosse veramente.

Una cornice vecchia, non troppo malandata, con una foto ancora più vecchia, di 14 anni fa precisamente, raffigurante la mia famiglia al completo.

Io e Mariano eravamo in primo piano, lui mi teneva in braccio mentre io per poco non lo stritolavo nell'abbracciarlo, ed in secondo piano mi mamá y mi papá.

Non ho mai saputo o non ricordo che fine avesse fatto mio padre, ma sono sicura che non se ne sarebbe mai andato per conto suo se non per morte naturale.

"Dove l'hai trovata?" chiesi a bassa voce, ormai con gli occhi lucidi.

"In soffitta a casa. Stavo rovistando tra gli oggetti di quando eravamo piccoli e l'ho trovata lì in mezzo, non penso tu l'abbia mai vista"

Sorrisi leggermente, notando l'espressione di Mariano molto simile alla mia ma stava già piangendo dato che continuava ad asciugarsi le lacrime.

Gli saltai addosso, abbracciandolo forte e sussurrandogli un "Ti voglio bene" all'orecchio, gesto alla quale ricambiò l'abbraccio allo stesso modo.

Tutto il villaggio applaudì, avendo sentito il discorso e assistito a tutta la scena.

Da lontano, si potevano anche vedere tutti i Madrigal, tranne Camilo che era ancora dietro di me e ci guardava contento, che erano commossi e sorridenti intanto che nostra madre piangeva come una fontana.

Quando ci staccammo dall'abbraccio, Mariano diede subito l'ok per proseguire la festa e la musica ricominciò a palla, più di prima.

Camilo però non era d'accordo a stare lì infatti, dopo che posai la cornice in camera, mi trascinò con sè nel posto in cui avevamo chiacchierato la prima volta e dove, personalmente, mi sono subito innamorata di lui nonostante lo negassi.

"Perchè vuoi sempre allontanarti dai festeggiamenti?" domandai divertita mentre mi indicava una roccia su cui sedermi vicino a lui.

"Non mi piace molto la confusione. Preferisco il silenzio e stare solo con la mia ragazza" rispose facendo intrecciare le dita delle nostre mani.

Sorrisi bloccandomi a fissarlo per un po', cosa che fece anche lui ma in maniera più confusa visto che cominciò a toccarsi il viso.

"Ho qualcosa in faccia?"

"No" risposi scoppiando a ridere e contagiando anche lui.

"Scusa, scusa. Allora, perchè mi guardavi così?"

"Come dovrei guardarti scusa?"

"Beh non lo so" si mutò in me e mi sorrise alzando e abbassando le sopracciglia velocemente "come mi guarderesti ora?" chiese imitando la mia voce.

"Male" risposi lanciandogli un'occhiataccia, alla quale rise.

"Ok" ritornò in sè "tornando seri, ho una proposta per te mi hermosa"

"Sono tutto orecchie" dissi imitando il gesto che molto spesso fa Dolores, rise di nuovo.

"No sul serio, non farmi ridere" ribattè tra le risate ma contagiò anche me.

Ci volle un po' prima che smettessimo di ridere, dato che ogni volta che lui provasse a smettere io ridevo e lui ricominciava.

"Va bene ci sono. Quindi, ti proporrei una cosa a cui secondo me non dovresti dire assolutamente di no" spiegò.

𝗉𝖺𝗋𝖺 𝗌𝗂𝖾𝗆𝗉𝗋𝖾 𝖼𝗈𝗇𝗍𝗂𝗀𝗈 - 𝖼𝖺𝗆𝗂𝗅𝗈 𝗆𝖺𝖽𝗋𝗂𝗀𝖺𝗅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora