Capitolo 10

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L'aria era molto tesa, Dolores era vicino a sua madre che aveva una nuvola temporalesca in testa, suo padre e il padre di Mariano stavano discutendo in modo civile, lontano da tutta la scena, con le facce del tipo "cose tra donne" ma non mi pareva che avrebbero fatto una buona fine, perché la madre di Mariano stava guardando suo marito con l'aria di chi sta per commettere un omicidio, Abuela e la presunta nonna del ragazzo stavano parlando in mezzo alla sala, alla destra di Abuela c'era Camilo che guardava storto Mariano che aveva l'espressione da finto innocente. Sommate a tutti questi sguardi arrabbiati e il vento che tirava per colpa della signora Pepa: capirete la situazione in generale, movimentato come secondo giorno in quel villaggio.

Non appena si accorsero che noi tre li stavamo fissando, tutti gli sguardi si posarono su di noi, non erano per nulla amichevoli, Abuela cercò di mantenere la calma e ci fece cenno di scendere. Non rischiammo di essere sgridate e andammo subito da loro, non credevo che gli sforzi miei e di Mirabel di far calmare Isabela sarebbero serviti a molto, non pensavo fosse una buona idea distribuire fiori colorati a tutti. La signora Pepa ci aggredì subito -Quindi voi sapevate che Mariano aveva chiesto la mano di mia figlia!- esclamò indignata -Zia, Mariano ha voluto chiedere a me in quanto sua ex- Isabela manteneva stranamente un tono calmo, la nuvola sopra la testa di sua zia tuonò -Mio amor, non c'è bisogno di arrabbiarsi tanto, Isabela e Dolores sono amiche- disse Felix, ma c'era qualcun altro c'è l'aveva con la povera Isabela -Mamma, lei è d'accordo con il matrimonio!- inveì appunto Camilo, la nuvola tuonò ancora -Siete d'accordo?- chiese alle nipoti, loro fecero cenno di sì con la testa -Si amano- spiegò Mirabel -Vedi cara! Anche noi ci siamo sposati prematuramente- precisò lo zio, Mariano intervenì -Sì, inoltre il signor Bruno ha avuto una visione del nostro matrimonio!- un fulmine -Questo non significa nulla!- le uniche con un cenno di ragione e buon senso nella sala sembravano essere io, Abuela e il signor Felix, i parenti dello sposo si erano messi in un angolo a parlare fissando la scena con sospetto -Non sarai mica delusa che tua figlia sposi mio figlio Pepa!- urlò la madre di Mariano -Certo che non sono delusa! Solo, mi sembra presto- la situazione stava degenerando: mi immaginavo già i pettegolezzi giù al villaggio qualche giorno dopo -Ma lo sai che Pepa Madrigal voleva che sua figlia si sposasse con un altro!- Davvero! non me lo sarei mai aspettato da una come lei- o anche -Poveri i due sposini! I prossimi Romeo e Giulietta!- ma prima che il mio sogno diventasse macabro immaginando l'adattamento del melodramma per i Madrigal, mi venne un illuminazione -Ma cosa ha detto Dolores?- borbottai, lei mi sentì -Appunto, qualcuno mi ha chiesto cosa penso io!- sbottò, tutti si girarono a guardarla -No nessuno! Solo il mio caro Mariano- sospirò e continuò -Io dico sì- esclamò raggiante, le cugine fecero una faccia soddisfatta, mentre la madre e il fratello mi lanciavano sguardi accusatori -Mi sembra di stare insieme a lui da una vita! Mi sento così in armonia con lui- aggiunse sognante, Abuela si mise una mano sulla fronte come per ragionare -Che ne dite se ci troviamo sta sera, per una bella cena, tranquilli per parlare di tutto ciò?- chiese -Hai ragione- la nonna di Mariano avanzò -Sarà un piacere per noi- si scambiarono i soliti baci di cortesia e poi uscirono dalla casa, lasciando l'ingresso in un silenzio di tomba, se ne erano andati in fretta! Forse ansiosi di parlare in privato.

Abuela chiamò Dolores e Pepa e scomparirono, seguite da Felix che prevedendo l'esplosione di una bomba costrinse Isabela a seguirli, lasciando me Mirabel e Camilo da soli, lui si avvicinò a grandi passi a me, lasciando pochi centimetri dalle nostre facce, era un po' più alto di me, come se non bastasse divenni rossa all'improvviso -Pensavo che eri d'accordo che era troppo presto- disse a denti stretti -Si, ma la scelta spettava a tua sorella- il suo sguardo mi metteva a disagio, pensavo che mi avesse detto qualcosa di cattivo come "tu non fai parte di questa famiglia, non avevi il diritto di parlare!" invece rimase zitto, Mirabel gli posò una mano sulla spalla -Lo so che ci tieni a tua sorella- disse con un sorriso comprensivo -Vieni, mangiamo qualcosa- andò verso la cucina, probabilmente l'idea di un poi di cibo gli tirò su il morale tanto che seguì sua cugina, prima però prendendomi il polso e obbligandomi a seguirli, ero già abbastanza imbarazzata ma lui sembrava volermi male.  

In cucina Mirabel ci offrì dei fagottini al cioccolato, Camilo storse il naso -Quelli di Zia Jiuleta sono più buoni- per fortuna la diretta interessato non sentì, sembrava sforzarsi di non mettersi a litigare ancora -Beh, la scelta della coppia non spetta certo a me- disse allegra -Qualunque cosa decida Dolores sono sicura che farà la scelta giusta- il cugino sbuffò -Per me è irresponsabile!- non ricevette risposta, io ero malinconica: forse non avrei dovuto dire nulla, insomma ero lì da pochissimo, che diritto avevo di prendere parte alle decisioni di famiglia? Ma non volevo fare la vittima così non dissi nulla.

Peccato che quella sera non ci fu nessuna cena e neanche quella dopo e quella dopo ancora, insomma erano passati ormai 15 giorni! A quanto mi aveva detto la mia nuova amica, sua zia e Dolores avevano litigato dopo la discussione, Abuela aveva deciso di rimandare la cena a quando le due avessero fatto pace e intanto erano passate due settimane. Io mi allenavo con il mio talento e davo una mano in casa, ero troppo pericolosa per usare i miei poteri al villaggio, avrei rischiato di causare disastri. Passavo la maggior parte del tempo con Mirabel e Camilo, che mi faceva da mentore durante i miei allenamenti di levitazione (si scrive così giusto?) e stavo migliorando quasi da lascargli permettere di tirarmi un anfora, comunque dopo il litigio era tornato allegro e il solito buffone, sospettavo che stesse nascondendo il suo dolore e la sua frustrazione, mi promisi che  prima o poi avrei investigato.

Come stavo dicendo erano passate due settimane e un giorno, quando Abuela annunciò che quella sera si sarebbe tenuta la cena, tutti iniziarono a preparare la tavola e Casita ci aiutò a sistemare i rifiuti e i panni sporchi sparsi per la casa. Mentre pulivamo mi avvicinai a Mirabel          -Quindi tua zia e tua cugina hanno fatto pace?- sussurrai, lei scosse la testa preoccupata -Non lo so- poi sospirò sconsolata -Ho una brutta sensazione- sensazione . . . Anch'io c'è l'avevo, ma non ne ero sicura -Sensazione!- esclamai, attirando lo sguardo di Augustin che era dall'altra parte della stanza -Perché non chiediamo a tuo zio Bruno?- appena finimmo di spazzare ci sparpagliammo per la casa alla sua ricerca. Mentre Mirabel e io correvamo nei corridoi lei ci andò a sbattere contro, non riuscendomi a fermare in tempo cademmo in tre -Ragazze che fate?- si lamentò, guardandoci sospettoso, si trascinò fino alla parete come per starci alla larga -Ci chiedevamo se sapessi qualcosa di Dolores- chiesi -E se per caso avessi visto qualcos'altro nella tua visione- aggiunse la nipote, lui ci squadrò -Credo che tua cugina abbiamo chiesto scusa a tua madre per non averla ascoltata quando gli ha detto che era troppo presto e Pepa ha detto che non voleva più litigare- spiegò, una questione a posto -Per la visione, sono desolato ma non ho visto nient'altro, però mi dispiace di aver causato tanto scompiglio- si scusò mordendosi il labbro -Cosa! Non è stata colpa tua, piuttosto mia! Sono appena arrivata e faccio già mille casini- ribattei sconsolata -Non è colpa di nessuno di voi due, abbiamo tutti gestito male la situazione- Mirabel chiuse la questione alla svelta, come se non ne volesse parlare, cosa che mi fece sentire ancora più male -Ora è meglio andare ragazze, ci daranno altri mille lavori da fare prima della cena- borbottò Bruno, era vero, sarebbe stato impegnativo preparare tutto per quella sera, ma fortunatamente passò velocemente e in men che non si dica mi ritrovai seduta a tavola ad aspettare la famiglia di Mariano. . .

Continua

Scusate il ritardo, per spiegarmi utilizzerò due parole: fine quadrimestre                                           Scusate anche tutto questo continua e sospensione, ma così creo un po' di suspense, anche se ammetto che è stressante vedere ogni capitolo finire con mille puntini, quindi per concludere ne userò solo uno . 

Encanto: Camilo MadrigalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora