A Privet Drive Numero 4, rinchiuso in una stanzetta, c'era un ragazzo che a breve avrebbe festeggiato il suo diciassettesimo compleanno.
Il nome di questo ragazzo non era altro che Harry Potter, conosciuto anche come il bambino che è sopravvissuto.
Egli, nonostante la sua età, non era molto alto e infatti misurava solo 160 centimetri. Aveva gli occhi color verde smeraldo che ricordavano quelli di sua madre e i capelli arruffati e disordinati che aveva preso dal padre.Da poco era spuntato il giorno e, alle sette del mattino, si udì un urlo rimbombare per tutta la casa.
"POTTER, SCENDI IMMEDIATAMENTE!"
A quella richiesta che pareva essere più un ordine, Harry uscì rapidamente dalla propria camera e si precipitò in cucina, dove trovò sua zia Petunia.
Quest'ultima lo fissò con arroganza e disprezzo, mentre vicino a lei c'era suo cugino Dudley che mangiava come un maiale e suo zio che, come al solito, se ne stava in un angolo della cucina a insultarlo."Sì, zio Vernon?"
Suo zio, non appena lo vide, gli lanciò un'occhiataccia.
"Dato che domani compirai diciassette anni, vorremmo farti un regalo d'addio e non c'è bisogno che ci ringrazi." disse ironicamente suo zio.
"Di cosa si tratta, zio Vernon?" chiese timidamente Harry, abituato a farsi umiliare dalla 'sua famiglia'.
"Lo scoprirai domani. Ora vattene in camera e non farti vedere per tutto il giorno." ordinò lo zio con un tono autoritario.
Una volta terminate le proprie faccende, Harry ritornò nella sua stanza e pensò a quello che gli aveva appena detto suo zio.
Aveva come una brutta sensazione e il suo istinto gli diceva che doveva andarsene al più presto possibile da quel posto se voleva salvarsi la pelle.Decidendo di dar ascolto al proprio istinto, egli cominciò a prepare le sue cose in modo da poter andarsene via il prima possibile.
Mezz'ora più tardi aveva già tutto quanto pronto e, immediatamente, si fece assalire dalla sensazione di solitudine.
Gli mancava moltissimo Edvige.
Per quanto riguardava Ron, invece, quest'ultimo lo aveva vigliaccamente abbandonato durante il loro quinto anno e giustamente Hermione lo aveva seguito.Piuttosto che ripensare a ciò, Harry decise che forse era meglio se andasse a dormire.
Più tardi, quando scoccò la mezzanotte, una luce accecante avvolse il ragazzo.
***
- Hogwarts, ufficio del preside -
Silente si era accorto che qualcosa non andava quando uno strano bagliore apparve dinnanzi a lui, avvisandolo del fatto che la sua marionetta non era più sotto effetto di un suo incantesimo.
"Cosa diavolo sta succedendo? Non dirmi che è scappato. Quel ragazzo finirà per farmi impazzire."
***
- Privet Drive numero 4 -
Harry si svegliò la mattina seguente e si rese conto che qualcosa in lui era cambiato.
Aveva infatti guadagnato 30 centimetri di altezza, misurando ora 190 centimetri.
Inoltre, ora era più muscoloso di prima e i suoi capelli erano diventati più lunghi e, anziché essere neri, erano biondi con qualche sfumatura rossa e verde. Stranamente si sentiva più forte.Il ragazzo si era reso conto che, per un motivo e un altro, aveva un forte desiderio di bere del sangue.
Non appena si era avvicinato allo specchio aveva visto che i suoi canini erano più lunghi del normale e immediatamente aveva cominciato a pensare a quale creatura magica fosse assetata di sangue e così bella."SONO UN VEELA!" esclamò Harry, una volta guardatosi allo specchio.
In seguito si affrettò a prendere il suo baule dall'armadio e proprio in quel momento arrivarono due gufi, uno appartenente alla Banca dei Maghi Gringott mentre l'altro a uno sconosciuto.
Signor Potter.
Deve venire alla Banca dei Maghi Gringott oggi alle otto per parlare della sua eredità familiare.
Cordiali saluti.
Ragnarok, Direttore della Banca dei Maghi Gringott
Una volta letta quella lettera, Harry prese l'altra e incominciò a leggerla.Tesoro.
Lo so, è davvero strano ricevere una lettera da me. Sì, lo è, ma siamo nel Mondo Magico.
Sappi che ti vorremmo sempre bene, qualunque decisione tu prenda.
È giunto il momento che tu sappia tutta la verità. Quale verità ti starai chiedendo.
Non sei nostro figlio...
'Se non sono il vostro figlio, allora chi sono i miei veri genitori?'Silente ti ha rapito perché non voleva che un bambino come te crescesse in un famiglia di Mangiamorte, o almeno così ci ha detto quando glielo abbiamo chiesto.
Mio adorato Harry, il tuo nome non è Harry James Potter, bensì Gabriel Angelus Abraxas Black Malfoy.
Non fidarti di Silente e degli altri.
Puoi sempre fidarti del tuo padrino che non è altro che Severus Piton.
Vai da lui e parlagli, ti porterà dalla tua vera famiglia.
Ti voglio bene, figlio mio.P.S: Figliolo, ti lascio tutto ciò che appartiene alla mia famiglia.
Sappi che ti abbiamo sempre amato, anche se non eri il nostro figlio biologico. Ti voglio bene, figlio mio.
Lily Evans Potter e James Potter.
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𝐑𝐞𝐧𝐚𝐢𝐬𝐬𝐚𝐧𝐜𝐞
FantasíaE se Harry non fosse il figlio di James e Lily Potter? Una volta letta una lettera lasciatagli dai suoi 'genitori', Harry scopre tutta la verità. La storia e i primi due capitoli appartengono a Zafrina15s, mentre il resto appartiene a AngelLyslio...