Capitolo 2

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Il sogno è l'appagamento mascherato di un desiderio inconscio.

Sigmund Freud





































«quindi volevi essere un astronauta?» domandò Harry, mentre accompagnava la domanda a un buon gelato «esattamente, volevo scoprire il mondo.» ridacchiò Louis

«poi un giorno mi spiegherai, perché tutte le cose tipicamente estive, a te piacciono di inverno.» asserì mentre gustava il suo gelato al cioccolato

«il gusto migliore è il pistacchio. Senza ombra di dubbio!» disse il riccio

«voi e le vostre carie. Meglio il cioccolato fondente!» borbottò Louis, mentre si portava alle labbra altro gelato, sporcandosi leggermente

Harry ridacchiò, prese il fazzoletto e asciugò il mento di Louis, piano e lentamente, tanto che Louis si perse a guardarlo e Harry sorrise. «ecco fatto!» disse

«tutte queste cose,» borbottò gesticolando «mi piacciono perché d'estate sono sempre solo. Anche nelle festività importanti lo sono, però in particolare in estate.» confessò il più piccolo

«come mai?» chiese

«mia madre, Anne, è una chirurga a Holmes Chapel, ha il suo centro di ricerca lì. Mio padre non lo sento da molto in realtà, credo da circa vent'anni,» il liscio posò il cucchiaino, e prese istintivamente una mano ad Harry, che sorrise teneramente.

«da piccolo, a Natale restavo con mia sorella Gemma. Lei è ingegnere, a Londra, è venuta la scorsa sera, a vedermi. Non mi ha mai fatto mancare nulla, a livello sentimentale e anche economico.» sorrise «è la migliore.»

«insomma, era lei a rimboccarmi le coperte. Ha quattro anni più di me, quando ha iniziato l'università io ne avevo quindici, se non quattordici, e tornava molto tardi. Lavorava, e studiava.» annuì

«mia madre, si arrabbiò con lei una sera. Perché mi aveva lasciato solo, ed ero inciampato, facendomi una piccola cicatrice, che risanai con i punti. Odio il sangue, eppure quella sera, feci tutto da solo. Per dimostrare che non ero più un bambino.» Louis annuì con vigore

«lei non c'era mai. Era sempre chiusa in quel laboratorio. Sempre con i suoi pazienti, le sale operatorie, ecco perché non torno spesso a casa, e non voglio farlo. Passo le feste con Zayn e Niall, principalmente, per il resto mi telefona per sapere se sono vivo. Poi parlo solamente con mia sorella.»

«non c'era mai per un gelato in estate. Mai per una cioccolata calda in inverno, mai per l'albero di Natale, e mai per andare al mare. A diciassette anni, avendo anticipato un anno, cercai l'università più lontana possibile. A quel tempo sognavo l'America, ma anche Manchester non è male, ho conosciuto un attore qui sai?» il liscio ridacchiò

«quindi nulla. Questa è la triste storia della mia vita, il mio sogno di cantare è arrivato dopo.» Louis corrugò la fronte «come dopo?»

«oh, certo non te l'ho detto! Alle mie recite in qualità di genitore c'era Gemma, solo ad uno spettacolo venne mia madre, lì si accorse della mia passione. Quando le dissi di non volere un mestiere stabile a livello sicuro per intenderci, tu puoi capirmi. Lei non osò contraddirmi.» disse Harry

"Fa ciò che senti figliolo, non sarò io quella a tenere le redini del tuo futuro. Non posso privare al mondo una voce cosi armoniosa, e piena di vita."

«a me dispiace. Dispiace che abbia affrontato tutto da solo, o almeno per fortuna c'erano Gemma, Niall, Zayn e tu sai vero che se dovessi sentirti solo sai dov'è casa mia?» Harry annuì «mi dispiace tanto haz, tu sei—sei così incredibile. Così gentile, come può averti trattato così?» chiese con un certo rammarico

 I wanna be somebody to someone  larry stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora