Epilogo

1.8K 75 92
                                    


"Non ami qualcuno per il suo aspetto fisico, i suoi
vestiti, o per la sua auto di lusso, ma perché canta con te una canzone che solo tu puoi sentire"

Oscar Wilde  


A voi,
Alle persone a cui è stato spezzato il cuore,
A chi non si sente mai quel qualcunx per nessunx,
A chi dovrebbe amare se stessx e non ci riesce,
A me e ad altre persone che combattono contro la depressione e cercano di non cadere,
A chi ce l'ha fatta e a chi non c'è più su questa terra.































































































































































Harry si era trattenuto per cinque giorni consecutivi nell'appartamento di Louis, cinque giorni dove vedeva di sfuggita Niall e Zayn, prendeva i suoi vestiti e andava via.

Cinque giorni di carezze, attenzioni, litigi perché Louis voleva preparargli la colazione, ma puntualmente bruciava i pancakes, e il riccio doveva rimboccassi le maniche, e cercare di rimanere serio, perché Louis si arrabbiava se rideva.

Erano lontani dai media, non volevano occuparsi di nulla, se non di loro stessi, sapevano che il mondo fuori da quelle mura domestiche era più caotico di
quanto potessero immaginare. 

«haz!» urlò Louis dalla cucina, era appena tornato da un servizio fotografico e ne approfittò per fare la spesa, con tutte le cose salutari di Harry «Lou» disse il riccio appena lo vide, si avvicinò velocemente per stampargli un bacio bagnato sulle labbra sottili

«Harry, amore che ne dici se posiamo queste,» indicò le buste «e poi continuiamo tutto ciò che vuoi» disse con voce ammiccante, e finalmente Harry esultò internamente, voleva andarci piano con Louis, godersi ogni momento, però era in astinenza da troppo tempo, e non aver mai toccato il corpo del liscio in quel modo non aiutava

«Louis, hai comprato tutto quello che ti ho detto?» il liscio annuì mentre posava nel frigo il latte «e cosa te ne fai di tutte queste cose? Lou amore, non dicevo di prenderle tutte ora!»

«Harreh!» lo canzonò «ho preso tutte queste cose, per farti arrivare velocemente a un concetto. Tu rimarrai per parecchio tempo, nella mia vita. Quindi sta' zitto, questa canottiera che hai lascia poco all'immaginazione, e io devo muovermi con questo cibo. Quindi che ne dici di collaborare?» quando Harry lo aiutò, e finirono di riporre sulle mensole tutto quello che aveva acquistato, si fiondò sulle labbra di Louis

Louis gemette sulla sua bocca, e lo sollevò fino a quando il suo sedere non era sull'isola della cucina, con le gambe attorno al suo bacino, e le braccia sul collo di Louis, quest'ultimo strinse il sedere di Harry e si fece sempre più vicino.

«vuoi che ti prenda qui?» mormorò Louis nel suo orecchio, gli scaturì una scarica di brividi e eccitazione «spiaccicato alla vetrata, mentre il tuo volto si contorce dal piacere?» Harry sembrava non respirare e annuì solamente «parole Harold»

«non sarebbe male m-mostrare che tu sia mio» e Louis gli baciò il collo «dimmi allora, cosa vuoi?»

«nel letto maskboy, t-ti prego. E poi -» non riuscì a trattenersi dallo gemere perché Louis gli stava torturando il collo «-e poi anche sul pavimento, e sulla vetrata» il liscio sorrise malizioso

 I wanna be somebody to someone  larry stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora