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                           Nate

Sei mesi prima...

Come al solito, sono in palestra, a sfogare la mia rabbia e frustrazione contro il sacco da boxe.

La mia vita non è mai stata semplice.
Sono cresciuto nel Bronx, uno dei quartieri più difficili di New York.
In posti come quello, devi imparare presto a difenderti, a essere scaltro per sopravvivere.

Fino a qualche mese fa, riuscivo a trovare una parvenza di felicità, nonostante tutto.
Ma poi, la mia vita è cambiata per sempre: mia madre è morta.
Laura, con i suoi capelli biondi e gli occhi verdi come smeraldi, è stata strappata via troppo presto da un tumore che non abbiamo potuto curare.
L'assicurazione sanitaria non copriva i trattamenti di cui avrebbe avuto bisogno e così l’ho persa.

Le lacrime mi scendono, ma cerco di ricacciarle indietro.
Non posso permettermi di crollare, non ora.
Mi alleno da ore con Malcom e il coach Will, preparando il prossimo incontro di wrestling che avrò sabato.

Il wrestling è la mia vita.
Anche se non esiste un'autorità globale che lo regola, ogni incontro segue delle regole non scritte.
Combatto in match singoli, ma esistono anche incontri a squadre, a handicap o tutti contro tutti, dove ognuno lotta per sé.

Il coach si avvicina, interrompendo il mio flusso di pensieri.

"Va bene così, Nate" dice Will con tono fermo.
"Il tuo avversario di sabato è forte.
Non conosco ancora il suo nome, ma preparati."

Annuisco, stringendo i pugni.
"Ci vediamo, coach" dico, avviandomi verso lo spogliatoio.

Vorrei ringraziare GiuliaSalfi ,  tetedefumee_  e CristinaGelsomini  per l'aiuto.

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