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                          Lauren

Sei mesi prima...

Mi chiamo Lauren Castillo e da ormai tre anni vivo sola.
Mia madre Bonnie e mio padre Tyler erano entrambi agenti della Cia, ma sono morti tre anni fa per colpa del loro lavoro.
I miei genitori sono morti in un incendio doloso, però dopo un anno non è stato trovato il colpevole e il caso è stato archiviato.
Superare, andare avanti non è semplice, io direi quasi impossibile.
Sembra ieri che i miei genitori non ci sono più, invece sono passati tre anni e insieme a loro è morta anche una parte di me.
All'inizio, è stato difficile non avere più i miei genitori intorno, con il tempo mi sono abituato a vivere da sola e a farcela senza aiuti.
Il non dare un volto a chi ha ucciso i miei genitori, mi fa incazzare e non poco.

Dopo il funerale, ho cercato di riprendere la mia routine quotidiana per poter mettere una certa distanza emotiva tra me e l'angosciante situazione, però, con l'aiuto della mia psicologa, Anthea, ho capito che il modo migliore per affrontare un grande dolore è  fermarsi e viverlo completamente, sentirlo per poter metabolizzare, trovare un significato e andare davvero avanti.
Nonostante questo lavoro interiore, c'era una sensazione che non riuscivo a superare... il senso di colpa, sapevo che sarebbe successo qualcosa, ma non ho fatto niente.

Avevo cercato di scoprirne il motivo e ci provo tutt'ora, ma la verità è stata secretata.
In questo momento, mi sto recando all'università.
Mentre sono in taxi, mi guardo intorno e vedo che in cielo splende il sole e spira un vento caldo.

I miei pensieri vengono interrotti quando vedo che sono arrivata a destinazione.
"Quanto viene?" Domando, prendendo il portafoglio.
"Cinquanta dollari" risponde l'uomo sulla cinquantina.
Lo pago e va via.

Mi trovo di fronte a questa grande struttura.
Istituto di Tecnologia del Massachussetts.

Vorrei diventare brava in informatica e scoprire la verità sui miei genitori, per questo ho deciso di iscrivermi a questa facoltà.

Difronte a me si para una grande struttura.
Essa è stata aperta a Boston nel 1861 dal geologo William Barton Rogers, che ne fu il primo rettore, il Massachusetts Institute of Technology sorse come istituto dedito alla ricerca applicata all'industria.
Negli anni Sessanta, vi fu un notevole fermento culturale che portò alla nascita e allo sviluppo della cultura hacker.

Nell'istituto, si trovano complessi tecnologici all'avanguardia, tra i quali cinque acceleratori ad alta energia, un reattore nucleare, un laboratorio di intelligenza artificiale, un keyserver OpenPGP, il Center for cancer research, il Computer s
Science and Artificial Intelligence Laboratory, il Center for international studies, il Media laboratory, il Research laboratory of electronics, il Center for Cognitive Science e l'International Financial Services Research Center.

Il Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory (CSAIL) è nato dall'unione, avvenuta nel 2003, fra l'Artificial Intelligence Laboratory e il Laboratory for Computer Science (ex Project MAC) ed ospita il World Wide Web Consortium.

Prendo un bel respiro ed entro in segreteria.
"Buongiorno" dico.
"Buongiorno" risponde una ragazza sulla trentina, con occhi e capelli castani.
"Sono Lauren Castillo.
Sono nuova. 
Vorrei sapere i miei orari" domando gentilmente.
"Io sono Angela.
Ora cerco sul PC e le dico" afferma, cercando sul PC.
"Questi sono i suoi orari.
Inizierà le lezioni domani mattina alle 9" afferma, dandomi la stampa dei miei orari.

Dopodiché vado in aula poiché oggi c'è la presentazione dei corsi.
Entro nella classe ed essa è piena di studenti che parlano tra loro.
Io trovo il mio posto e mi siedo.

Mentre prendo il quaderno e il PC dallo zaino, vedo che un ragazzo si siede vicino a me.
"Ciao.
Piacere Alex" si presenta porgendomi la mano.
È un bellissimo ragazzo.
È abbastanza alto, ha i capelli castani, gli occhi del medesimo colore e ha un sorriso che ti cattura subito.
Indossa un completo blu, una camicia bianca e una cravatta verde.
"Piacere mio.
Io sono Lauren" dico porgendo la mano.
"Se ti va, dopo ci possiamo fermare al bar per prenderci qualcosa da bere" afferma giocherellando con la penna, Alex.
"Va bene" rispondo sorridendo.



Vorrei ringraziare GiuliaSalfitetedefumee_  e CristinaGelsomini
per l'aiuto.

Come tutto ebbe inizio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora