Come tutto ebbe inizio

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                             Jo

Sei mesi prima...

Dopo tanti sacrifici, eccomi qui.
Sono davanti all'imponente facciata di Harvard.
L’edificio bianco e color mattone si staglia maestoso, circondato da un meraviglioso giardino curato.
Per me, essere qui è un sogno che si avvera.
Ho deciso di iscrivermi alla Facoltà di Legge, la più antica scuola di diritto degli Stati Uniti, che ospita una delle più grandi biblioteche giuridiche del mondo.

Harvard è guidata da due organi: il President and Fellows of Harvard College, noto anche come Harvard Corporation, fondato nel 1650, e l'Harvard Board of Overseers.
Il Presidente gestisce l'amministrazione quotidiana ed è nominato dalla Harvard Corporation.

L'emozione mi attraversa mentre osservo il campus.
Prima di entrare, respiro profondamente per assaporare il momento.
Poi, mi dirigo verso la segreteria.

"Buongiorno" dico, cercando di mantenere la calma.

"Buongiorno" risponde una ragazza sulla trentina, dai capelli e occhi castani.

"Sono Jo Lopez, sono un nuovo studente.
Vorrei sapere i miei orari e la mia stanza" chiedo con cortesia.

"Piacere, io sono Laura.
Ora controllo sul sistema" risponde con un sorriso, mentre armeggia con il computer.

Pochi istanti dopo, mi consegna i miei orari e le chiavi della mia stanza.
"La tua camera è la 202, quarto piano."

Ringrazio e mi dirigo verso l'ascensore.
Quando arrivo nella stanza, noto che è piuttosto spaziosa, con due letti a castello, due armadi e un bagno privato.
Posando la valigia vicino al letto, mi distendo un attimo per riposarmi, consapevole che il mio nuovo capitolo di vita è appena iniziato.

Quattro ore dopo...

Il fastidioso suono della sveglia mi riporta bruscamente alla realtà.
Dopo qualche attimo di esitazione, mi alzo, mi lavo velocemente e mi preparo per andare a lezione.
Lungo il corridoio, noto un distributore di caffè e ne prendo uno al volo.
Mi sistemo in aula, dove altri studenti si stanno accomodando.

"Buonasera, ragazzi.
Sono Jessica Ross, la vostra docente di diritto penale" annuncia la professoressa appena entra in classe.
È una donna sui quarant'anni, affascinante e sicura di sé.
Indossa un elegante abito bianco a fiori, e la sua presenza emana autorità.

"Non vi insegnerò solo il codice penale, ma come applicarlo e metterlo in pratica" prosegue, catturando subito l’attenzione di tutti.

Dopo una breve introduzione, la professoressa ci congeda e usciamo dall'aula.
Io torno nella mia stanza e mi sdraio sul letto, ripensando a tutto ciò che mi ha portato qui, a Harvard.

Qualche ora dopo...

Dalla mia stanza, osservo il tramonto dalla finestra.
I raggi caldi del sole scaldano il mio viso e una brezza leggera fa danzare i miei capelli.
In questo momento di pace, riesco a scacciare temporaneamente i pensieri che mi tormentano.

Vi chiederete perché la mia famiglia non mi abbia accompagnato all’università.
Beh, la mia famiglia appartiene all'élite di New York.
Mio padre, Charles, è un affermato uomo d'affari; mia madre, Katie, è una rinomata critica di moda, e mia sorella Paris sta finendo il liceo.

Ma non tutto è perfetto come sembra.
Due mesi fa, ho scoperto di essere stato adottato e mia sorella ha avuto un incidente stradale che le ha causato una grave perdita di memoria.
Quando ho scoperto di non essere il figlio biologico dei miei genitori, tutto il mio mondo è crollato.

Inizialmente, ero arrabbiato con loro per avermi tenuto nascosta la verità.
Mi hanno spiegato che avevano paura che la mia curiosità sulla mia famiglia biologica potesse distruggere il legame che avevamo.
Nonostante tutto, ho assicurato loro che il mio affetto non sarebbe cambiato, ma il bisogno di conoscere le mie vere origini è rimasto.

Quando ho comunicato la mia intenzione di cercare informazioni sulla mia famiglia biologica, i miei genitori non hanno reagito bene. Tuttavia, sento che scoprire le mie radici è qualcosa di cui ho bisogno per capire davvero chi sono.

Vorrei ringraziare GiuliaSalfi, tetedefumee_ e CristinaGelsomini per l'aiuto.