CAPITOLO 5

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Ogni singola parola pronunciata da Raphael negli ultimi giorni aveva attraversato di striscio il mio condotto uditivo, per poi scivolare via e non farci ritorno mai più. Per quanto mi sforzassi di capire ciò che lui mi raccontava, il mio corpo non voleva proprio sentirne parlare! Vedevo il tutto come una strana favola la cui fine doveva ancora essere scritta. Quella non era la mia vita! Per lui, per il mondo intero io ero una sorta di profezia, di Salvatrice dagli immensi poteri. Portavo dentro di me la forza di mio padre e la tenacia di mia madre che alimentavano le mie doti minuto dopo minuto. Per giorni interi ci eravamo occupati della parte teorica del mio addestramento: mettere a fuoco le mie origini e trovare il centro della mia natura. Essendo un angelo solo in parte, la mia parte angelica era ben diversa da quella di Raphael e dei suoi "amici" alati; perciò, il mio paziente mentore non ci pensò due volte ad affondare la testa su decine di tomi antichi e malridotti in cerca di chiarezza. Attorno a lui regnava il caos più totale: montagne su montagne di foglietti spiegazzati strapieni di scarabocchi indecifrabili, pagine strappate, matite consumate e di dimensioni piuttosto ridotte, tazze sporche e cucchiaini sparsi un po' ovunque. La figura di un angelo bellissimo, dalle ali immense ricorreva quasi su ogni pagina.

-Come procede?- mi avvicinai a lui, portando la dose di caffeina di cui aveva bisogno. L'ennesima.

Raphael sbuffò e portò la testa all'indietro, stiracchiandosi rumorosamente. Mi sorrise dolcemente, non nascondendo però la stanchezza che i suoi occhi mostravano.

-Sei un mistero,Mia. Questi libri parlano di un angelo diverso dagli altri, con capacità straordinarie e la disarmante bellezza ma null'altro di interessante!- gettò una penna sulla scrivania.

L'infinita pila di cartacce sembrò oscillare per interminabili secondi ma Raphael, con un solo gesto della mano, le unì in un unico foglietto che ripose al sicuro nella tasca posteriore dei jeans.

-Per adesso, meglio dormirci sopra. Dopo un buon riposo, avremo più possibilità di successo- disse, sporgendosi a spegnere la lampada da tavolo.

Cosa? No!

-Raphael, aspetta! Non puoi chiudere così una ricerca di due giorni! Devo sapere qualcosa su di me!- quasi urlai. Avevo bisogno di risposte. Sapevo di non essere umana al cento per cento, ma volevo scoprirne il motivo! Conoscere meglio la storia dei miei genitori, delle loro vite.

-Mia, domani hai scuola. Non dovresti andare a letto tardi- mi intimò.

-Non mi importa!- scossi il capo con determinazione e lo fissai intensamente. Così facendo gli avrei dimostrato che ciò che ero non era esclusivamente un suo problema!

-La tua testardaggine mi darà non pochi problemi!- sbuffò.

Chiuse gli occhi qualche secondo e li riaprì, con una strana luce al loro interno.

-Sei preziosa, Mia. Si parla già di te nella Bibbia, il Libro Sacro per il cristianesimo, come tu ben sai. Si narra che un angelo bellissimo, l'Angelo Vendicatore ristabilirà l'equilibrio sul mondo e in Paradiso. Egli sconvolgerà le leggi fisiche del cielo e della terra, stabilendo le proprie regole. Quell'angelo, saresti tu-

Il mio cuore aveva smesso di pompare sangue al cervello e le mie funzioni cerebrali ne stavano risentendo parecchio, annebbiandomi la vista.

-C-come sai che si riferisce a me? Voglio dire, esistono migliaia di angeli. Non puoi essere così certo che sia io- chiesi flebilmente. Pronunciai quelle parole non come un dato di fatto, ma come l'unica fiammella di speranza che tutto questo fosse solo un grande e colossale errore.

-L'angelo non apparterrà ai ranghi celesti, non avrà un titolo d'onore. Nascerà umano, la sua natura sarà tale. La sua forma angelica sarà dissimile da ogni altra, perché dissimile dagli altri è la sua venuta al mondo. Terra e Cielo si sono uniti per la prima volta generando l'Angelo Impuro, colui che governerà l'universo secondo la legge di Dio- Raphael leggeva con un tono di voce solenne e autoritario, ogni parola scritta sulla Bibbia. In quelle pagine era narrata la storia di un angelo unico, destinato ad un futuro di superlativa grandezza. Non ero io. Non potevo esserlo.

L'amore ha un paio d'aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora