II Jason/ parte 2

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All'improvviso uno squarcio si aprì tra le nuvole: un grande vortice nero e argento.

- La mia padrona mi chiama! - esultò Dylan. - E tu, semidio, verrai con me! - Si tuffò su Jason,

Zeus sussultò. Zeus. Mio padre. Era preoccupato per me. Sorrisi compiaciuto, dopotutto non era così male, giusto?

ma Piper placcò lo spirito da dietro.

Anche se quello era fatto di fumo, la ragazza riuscì ad afferrarlo.

Afrodite aveva un espressione fiera. Dopo aver letto di Silena, tutti hanno capito che anche i figli della dea dell'amore, possono essere dei grandi eroi. Anche se noi della Argo II lo sapevamo già.

Hedge, Leo e Jason corsero in suo aiuto, ma lo spirito urlò infuriato, sprigionando un torrente d'acqua che ricacciò indietro tutti e tre. La spada di Jason scivolò via lungo il pavimento di vetro. Leo batté la nuca a terra e si rannicchiò con un gemito, semisvenuto. Ma fu Piper ad avere la peggio: scagliata via dalle spalle di Dylan, atterrò sul parapetto e scivolò dall'altra parte, restando appesa con una sola mano sopra l'abisso.

Annabeth nascose la faccia nell'abbraccio di Percy. Tremava. Lui le sussurrò qualcosa che non riuscii a comprendere, ma la figlia di Atena subito si rilassò ma stava ancora trattenendo le lacrime.

Mentre Jason correva a salvarla, Dylan gridò: - Dovrò accontentarmi! - Afferrò Leo per un braccio e cominciò a librarsi in volo, trascinandosi dietro il ragazzo. Il vortice roteava sempre più veloce, attirandoli verso l'alto.

Efesto si irrigidì, anche lui preoccupato per suo figlio. Leo ebbe la mia stessa reazione di prima.

- Aiuto! - strillò Piper. - Qualcuno mi aiuti! - E cadde giù con un grido.

Cosa stava succedendo? Anche Afrodite sembrava preoccupata e spaventata per Piper, la quale mi strinse il braccio, come per farmi notare il suo stupore.

- Jason, vai! - ordinò Hedge. - Salvala! - Lui invece si lanciò sul ventus con una mossa da kung fu, bersagliando Dylan con gli zoccoli e liberando Leo dalle sue grinfie.

"Be', cosa avete tutti da guardare? Lo sapete che sono sempre stato un vero asso in queste cose"

Il ragazzo piombò a terra sano e salvo, ma a quel punto il ventus afferrò le braccia di Hedge, che cercò di difendersi a calci e testate. Continuarono ad alzarsi in cielo sempre più veloci.

- Salvala! Qui ci penso io! - gridò ancora una volta il satiro, prima di scomparire insieme al ventus.

Tutti guardavano Hedge sorpresi. "Stessa risposta di prima, cupcake" disse Hedge lanciando un'occhiataccia a ognuno di noi.

"Salvarla? é spacciata!" pensò Jason, prima che l'istinto prendesse di nuovo il sopravvento.

"Grazie tante, scheggia." mi disse Piper ironica.

Corse al parapetto ripetendosi: "Sono pazzo", e saltò giù.

Jason non soffriva di vertigini. Però l'idea di spiaccicarsi in fondo al canyon non gli piaceva per niente. Penso che quel gesto non sarebbe servito a nulla, a parte farlo morire insieme a Piper, ma strinse le braccia lungo i fianchi e piombò giù in picchiata. Si sentì strappare la pelle dal viso mentre le pareti di roccia gli scorrevano ai lati come un film accelerato.

Talia stava iperventilando. Poverina, soffre così tanto di vertigini che non riesce nemmeno a leggere di una cosa del genere.

In un attimo raggiunse la ragazza, che agitava braccia e gambe a più non posso. L'afferrò per la vita e chiuse gli occhi, in attesa della morte. Piper strillava. Jason si chiese che effetto facesse morire; pensò che probabilmente non sarebbe stato molto bello, e desiderò di non toccare mai il fondo.

Dei e semidei leggono Eroi dell'OlimpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora