File 2

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''Hai preso tutto?'' domanda l'uomo basso, guardandolo tutto serio dal sedile del passeggero anteriore. Ha sempre paura che dimentichi qualcosa, che non sia preciso, scrupoloso. L'uomo al volante annuisce mentre occhieggia i sacchi di carta che ha poggiato sui sedili posteriori:

''Sì. Sia chiodi che filo. Manca solo la manovell-''

''Non abbiamo tempo'' taglia l'altro, rimuginando come un tuono lontano nel cielo ''Domani arriva in fretta.''

''Non posso scegliere a caso!'' protesta, stringendo i pugni. ''Deve essere il tipo giusto. Alto, capelli castani e mossi, occhi chiari, taglia identica. Non meno che perfetto.''

L'uomo basso lo fissa seriamente, ed ispira come se stesse di nuovo per sgridarlo. Perché non riesce a capire che lui è uno professionale, che non riesce ad essere ligio nella sua scelta? Non può sbagliare. E' importante. Lei non sta nemmeno collaborando: quella mattina, l'aveva trovata stesa su un fianco, ancora legata alla sedia, che piangeva. Menomale che lui non c'era.

''Cosa stai facendo?'' aveva chiesto, preoccupato mentre si avvicinava.

''Per favore, voglio solo andare via'' era stata la risposta singhiozzata, proprio mentre si impegnava a rimetterla in piedi. Lui aveva sorriso.

''Ma non posso. Non abbiamo nemmeno iniziato.''

Lei aveva sgranato gli occhi gonfi: ''Iniziato? Iniziato cosa? La prego, io non so di cosa parla- Non le ho fatto nulla-''

Lui aveva finito di sistemarla mentre la ragazza singhiozzava, i capelli davanti al viso e il fiocco storto sulla testa. ''Sai. Dovresti riposarti. Hai le borse sotto gli occhi.''

''Ha ucciso Justin?'' aveva chiesto invece, tremando. Lui aveva esitato. Non si dovrebbe turbare una persona prima di una cosa così importante, rovina il prodotto finale.

''Non andava bene'' si era giustificato, guardando da un'altra parte. L'aveva poi osservata con convinzione, annuendo. ''Il prossimo andrà meglio. Ora, devo toglierti i vestiti.''

''Cosa? No, no, no'' aveva detto, iniziando a muoversi, tremare ''No, la prego, stia lontano da me-''

''Mi dispiace'' aveva giurato, prendendo un paio di grosse forbici ''Ma posso lavorare solo in questo modo.''

''No'' aveva pigolato, continuando a singhiozzare per tutto il tempo. Lui sarebbe stato molto arrabbiato, a quella scena. Sì. Era uno irascibile. Lo sembra anche adesso, seduto sul sedile, le mani nervose che strizzano la pelle.

Poi, però, sposta lentamente lo sguardo fuori dal finestrino e si rischiara appena, stendendo la fronte: ''Te l'ho appena trovato.''

Anche lui volta la testa mentre sente dal suo fianco: ''Guardalo. Sembra  proprio lui. Seguiamolo e usiamo il solito trucco, non dovrebbe essere troppo difficile.''

''E' adatto, sì'' rimugina, anche se qualcosa non lo convince. Magari deve solo esaminarlo da vicino. E' così, che si fa. Più controlli da più angolazioni.

Mette in moto la macchina.

***

''E' un luogo aperto'' aveva mormorato Harry, guardando la scatola ''Non voleva nasconderlo.''

Mentre Niall passava a dare disposizioni per il trasferimento, Louis gli si era affiancato: ''Probabilmente no. L'agente che ha raccolto la segnalazione dice che la scena è esattamente questa da quando è arrivato. Dovresti lavorare in maniera abbastanza pulita.''

Harry aveva arricciato le labbra: ''Io lavoro sempre in maniera pulita.''

''Ovviamente, Ratched'' aveva liquidato, ricevendo un'altra occhiata ''Però, a parte gli scherzi. Guarda la scatola. E' un lavoro minuzioso. Lo sta mettendo in mostra con una certa premura. Gli ha dipinto le unghie di rosso'' aveva aggiunto, chinandosi ''Sta seguendo una fantasia.''

Everything Will Be Alright ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora