Capitolo 17

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RIKER'S POV
Ross: ... e il dottore ha detto che è inizio anoressia.
Io: Cosa?! No, non può essere! Non può essere ricaduta in questo incubo di nuovo.
Delly: Allora era per questo che in ospedale avevate queste faccie?
Ross: Si. Abbiamo preferito non dirle niente se no si sarebbe rattristata e non avrebbe avuto più la forza per uscirne. Per favore ragazzi, non ditele niente.
Rocky: Non diremo niente. Non preoccuparti. Chris come l'ha presa? Come sta?
Ross: Come vuoi che stia? ... è sconvolto. Non riesce a pensare che per sua sorella si è aperta di nuovo quella porta.. sta malissimo..

Corro in camera mia.
Prendo a calci e pugni il cuscino sul mio letto.
Affondo la faccia nel cuscino e urlo. Urlo a più non posso.
Qualche lacrima mi riga le guance.
Non può essere. Non voglio crederci.

Mi squilla il cellulare.
È Mary.
Afferro subito il cellulare.

[ CHIAMATA ]
Io: Pronto Mary? Stai bene? Successo qualcosa?
Mary: Riker? Stai bene? Perché tutte queste domande? Non è successo niente.
Io: *sospiro in segno di sollievo* Mi fa piacere sapere che ti senti bene.
Mary: Sei strano..
Io: Non è vero. Sono come sempre. Tutto bene? Come mai mi hai chiamato? Ti serve qualcosa?
Mary: Si.. *dice con un velo di voce*
Io: Dimmi che cosa ti serve te lo porto subito.
Mary: Voglio un po' di compagnia.. mi sento sola qui.. ho una sensazione brutta allo stomaco. Non mi piace stare qui..
Io: Vuoi che venga io o vuoi tipo Ross o Delly?
Mary: No. Voglio che venga tu.
Io: A-arrivo subito.
Mary: Grazie
[ FINE CHIAMATA ]

Mi sistemo un po' e corro giù per le scale.
Rocky: Ehi ma che ti prende? Perché corri?
Io: Te lo spiego dopo. Le chiavi della macchina? Dove sono?
Rocky: In cucina. Ma dove devi andare?

Corro a prendere le chiavi e mi avvicino, poi, alla porta di casa.
La apro.

Io: Torno tardi. Non mi aspettate per il pranzo. Ciao Rocky.
Rocky: Ciao..

Esco di casa ed entro in macchina.
Wow.. vuole me. Vuole vedere me. Vuole la mia compagnia.

Arrivo all'ospedale.
Entro e mi avvicino alla sua stanza.
Dalle fessure della finestra della sua stanza la vedo. È pallida in viso.
In quel letto sembra ancora più piccola.
Forse è tutta colpa mia. Se non avrei baciato Britney lei non avrebbe sofferto tanto da non mangiare e finire in ospedale.
Sono un emerito idiota.

Entro nella sua camera.
Lei mi guarda.
Corro vicino al suo letto e la abbraccio fortissimo.
Io: È tutta colpa mia, scusa..*sussurro*
Mary: Riker, che dici? Perché è colpa tua? Perché sei così strano? Non è colpa tua se sono qui.

Mi stacco un po' per guardarla negli occhi.
Io: Si invece. È colpa mia. Sono un idiota. Se non ti avessi fatto soffrire ora non staresti qui. Mi dispiace. Tu non meriti questo.

Mi prende il viso tra le mani e con il pollice mi asciuga la lacrima che è scesa sulla mia guancia.
Mi guarda negli occhi come io guardo lei.
Ha gli occhi lucidi.
Mi tira a se e mi abbraccia forte.

Mary: Aiutami *piange*

Mi stacco un po' per guardarla.

Mary: Aiutami a sapere questa fase di anoressia. Non voglio.. non voglio che si ripeta di nuovo. *piange e mi abbraccia più forte*
Io: Mary stai bene. Non sta succedendo di nuovo. Non preoccuparti. Stai bene, non hai niente. Solo un -..
Mary: Riker. So che sto iniziando di nuovo. Lo sento dentro. E poi ieri quando mio fratello, Ross e le ragazze sono andate via è entrato una dottoressa che ha iniziato a farmi tante domande e poi sulla targhetta che aveva attaccata al camice c'era scritto 'Psicologo'. Perché mi avrebbe mandato una psicologa se ho solo 'un infezione' come dico tutti? Eh? Perché non me lo avete detto?
Io: Perché non volevamo farti rattristare in modo da affrontare la cosa nel migliore dei modi.. vogliamo che tu stia bene.
Mary: *inizia a piangere* Non voglio essere sola.. ho paura che questa volta sia quella in cui io mori-..
Io: Zitta. Non lo dire. Sei giovane. Hai una vita da vivere. Non dirlo nemmeno per scherzo. Tu sei forte. *le accarezzo la guancia col dorso della mano*
Mary: Non questa volta.. non ce la faccio ad affrontare di nuovo tutto. Tra medici, pillole, male allo stomaco.. no. Non credo di farcela.
Io: Ehi non sei sola. Ci sono io. Ci sarò sempre io. Ti ricordi? Dobbiamo sposarci. Dobbiamo avere i nostri cinque figli. *fa una piccola risata*
Mary: Perché ti ostini con questi cinque figli? Me lo spieghi? *ride tra le lacrime*
Io: Perché mi piacerebbe avere in torno delle piccole te e dei piccoli me. Coccolarli e viziarli, soprattutto le femminucce. *sorride* Sei bellissima quando sorridi.
Mary: Ti amo
Io: Cosa? Davvero?
Mary: Ti amo
Io: Non sei più arrabbiata con me?
Mary: No, non più.
Io: Sicura?
Mary: Sì. In questi giorni senza te sono stati tristi. Mi mancavi tanto.
Io: Ma sono venuto qui l'altro giorno.
Mary: Non era lo stesso. Capisci che ami davvero una persona quando questa è lontana da te.. e l'ho capito solo adesso.
Io: Sai che sei una poetessa?
Mary: Ahahah :") Scemo!

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