Capitolo 18

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Sono passati due lunghi giorni e sono ancora qui..
Mi sono scocciata di stare qui. Voglio uscire da questo maledetto posto. Non lo sopporto.
Sono già tre notti che non riesco a dormire. Ho paura di stare qui da solo e poi.. ho paura che.. che non mi risvegli più. Questo posto mi fa diventare isterica e vulnerabile. Lo odio.

Tiffany: Ehii Mary. Ci sei? Mary? *sventola la sua mano davanti ai miei occhi*
Io: Eh?
Tiffany: La vuoi una caramella? Te l'ho chiesto tre volte.
Io: Scusa ero in sovrapensiero..
Tiffany: Come mai?
Io: Non mi piace questa situazione. Questa della anoressia, dello stare qui, in ospedale. Voglio che cambi.
Tiffany: Solo tu puoi cambiarla, Mary.

Continuiamo a parlare.

RIKER'S POV
Sono a scuola.
Siamo ancora alla seconda ora..
La prof di chimica sta spiegando ma non sto seguendo. Nella mia testa c'è solo Mary che ora è da sola in ospedale.
Ha insistito tanto a non farmi restare con lei perché diceva che non potevo perdermi la scuola. Dopo varie discussioni su questa storia ha vinto lei. È una forte, la mia ragazza.

Passa anche quest'ora.
Entro nell'aula di storia.
Mi siedo al penultimo banco vicino a Paul.

Prof: ... e questa fu la cau-..

Squilla un cellulare.
È il mio.

Prof: Lynch! I cellulari spenti!
Io: Scusi Prof ho dimenticato di spegnerlo. Faccio subito.

Prendo il cellulare e prima di staccare la chiamata vedo il nome.
C'è scritto Mary.
Sarà successo qualcosa? Non mi avrebbe mai chiamato sapendo che sto a scuola.

Io: Scusi prof ma devo rispondere.

Stesso in classe rispondo.
[ CHIAMATA ]
Io: Pronto? Mary?
Xx: Non sono Mary. Sono Tiffany l'infermiera.
Io: È successo qualcosa? Perché mi chiama lei?
Tiffany: Mary sta avendo una crisi. Ha lasciato il vassoio col pranzo a terra e non risponde di se. Piange. Urla. Ti ho chiamato perché pensavo potessi aiutarla. Non riesco a calmarla. Cerco di inniettarle qualche tranquillante ma non riesco. Si agita troppo.
Io: Non faccia niente arrivo subito!
[ FINE CHIAMATA ]

Mi alzo. Butto tutta la mia roba nello zaino e corro verso la porta.
Non do retta a quello che dice la prof ed esco.
Corro verso l'auto.
Prima di accendere l'auto mando jn messaggio a Ross per dirgli di andare in bagno e chiamarmi.

Guido più velocemente possibile verso l'ospedale.
Mi squilla il cellulare. È Ross.
Rispondo e metto il viva voce.

Ross: Perché mi hai chiesto di chiamarti?
Io: Sto andando in ospedale. Mary sta avendo una crisi. L'infermiera non sa come riuscire a calmarla. Ha detto che ha lanciato il cibo a terra. Urla. Piange e non riesce a capire il motivo.
Ross: Aspetta. Vengo con te.
Io: No, Ross. Resta a scuola. Inventa qualche scusa per la quale me ne sono andato di fretta e furia. Sono quasi arrivato. Avvisa Chris.
Ross: Okay ma chiamami se qualcosa non va.
Io: Si. Ciao.
Ross: Ciao.

Poso il cellulare in macchina e rimetto la mano sul volante.

Arrivo dopo cinque minuti.
Esco velocemente dall'auto e corro dentro.
Arrivo fuori alla sua stanza e la sento urlare.
Entro e vedo che urla e piange mentre si tira i capelli.
Del cibo è sparso a terra e le coperte del suo letto sono per lo più sul pavimento.
Ci sono tre infermiere intente a calmarla ma tutto invano.
Ordino loro con lo sguardo di uscire e chiudere la porta.
Fanno quello che ho detto.

Io: Mary. Mary calmati perché fai così?
Cerco di toglierle le mani dai capelli. Impresa impossibile.
Mary: Voglio morire. Non voglio vivere così. Perché sono nata se devo soffrire così. AAAAAH *urla*
Io: Non dire così. Smettila!
Mary: Voglio morire. Basta. Se devo soffrire tanto vale morire così smetto di soffrire e tutti saremo più contenti.
Io: Mary. Basta. Ti stai facendo del male.

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