Capitolo 6

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<LA FORTUNA È CON TE LISA, NON DISPERARE.>

"Scusami, nessuno ha mai mangiato con me. Se non ti dispiace, c'è la mensa." disse Sanjena tutto ad un tratto guardandomi con aria piuttosto fredda.

<merda, ho fallito> pensai.

Le feci un senno con la testa e andai verso la porta per andarmene, ma presi un po' di coraggio e:
"E se restassi comunque?" dissi girandomi di scatto verso di lei.

"Mh?"
mi guardò stranita perché non si aspettava una cosa cosa del genere e subito dopo mi disse:

"Ah... beh, non posso obbligarti ad andartene, infondo sei libera di fare ciò che vuoi... quindi si, potresti anche restare, ma mi daresti solo fastidio."

"Bene, allora mi sa che per oggi ti darò molto fastidio" dissi con un sorriso gigantesco.

Lei sbuffò, ma comunque mi fece un po' di spazio sulla panchina.

"Come hai detto di chiamarti?" mi chiese cominciando a mangiare il suo panino.

"Non l'ho detto" dissi sfoggiandole il sorriso più grande che potevo fare.
"Comunque mi chiamo Lisa, piacere"

"Mh" disse lei girandosi e mettendosi le cuffiette

<hey! Così non vale> pensai mettendo un broncio.

Mi sedetti accanto a lei mentre lei mi dava le spalle e così passammo tutta la ricreazione.

<che palle... volevo parlare un po' con lei. Comunque ho notato la sua dannata bellezza. Mentre mi guardava, sentii le farfalle allo stomaco. E se il mio fosse amore a prima vista?>

Infondo era possibile, ma non sapevo nulla di lei. Non avevo manco la certezza che facesse parte dell'lgbt, come avrei potuto fare?

"AISH, che situazione complicata" pensai ad alta voce, ma tanto non poteva sentirmi. La musica la sentivo persino io.

La ricreazione suonò, lei si alzò e andò via senza manco salutarmi.

<Merda, non ci riuscirò mai> pensai per poi dirigermi anche io verso la classe.

"Sanjena, seguimi! Ora." disse una voce femminile dietro il muro che conduceva al terrazzo, dov'ero io.

Appena arrivò al terrazzo la vidi. Una ragazza molto semplice, una di quelle ragazze un po' puttane che va in giro circondata da ragazzi e cose così.

Mi nascosi dietro un un barile là vicino e sentii quella ragazza parlare.

"Quando capirai che devi fare come dico io?! Posso rovinarti la carriera scolastica in pochi minuti e non mi ferma nulla nel far-" sentii la voce di Sanjena intervenire e dire subito:

"Io posso rovinarti la vita in un solo secondo se non la finisci. Sono stata al tuo gioco e ti ho aiutata con i compiti solo perché lo volevo io, non perché mi avevi in pugno, ora sparisci, grazie" disse tranquillamente facendo vedere di poco un coltellino.

<Merda, questa ragazza è fantastica> pensai sorridendo.

La ragazza se ne andò, ma non potetti vedere il suo volto essendo che mi dava le spalle.

Appena se ne andò, Sanjena si diresse verso di me guardandomi dritta negli occhi.

Io ovviamente mi alzai stupita da come avesse fatto a vedermi e mi diressi anch'io verso di lei.

Ebbi un po' di paura ma passo subito appena vidi che posò il coltellino nella tasta da cui l'aveva uscito.

Nessuno diceva nulla, camminavamo e basta, ma sul mio volto si poteva notare un sorriso, mentre nel suo, solo indifferenza.

Mentre veniva però inciampò con il laccio delle sue scarpe.

"Sanjena!" urlai appena la vidi cadere.

Accelerai il passo e iniziai a correre verso di lei.

"Cazzo che male, brucia!" disse lei.

Mi avvicinai e le presi i fianchi.

Mi mancava il respiro, era vicinissima a me...

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