Convivenza

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Louis accompagnò Harry fino al faro, gli mostrò la stanza dive avrebbero dormito (entrambi perché c'era un solo letto), gli fece vedere le varie attrezzature e infine il paesaggio mozzafiato che si poteva scrutare dai vetri. Ma Harry non sorrideva ancora.

Il riccio sperava che andandosene da Eroda sarebbe stato tutto meglio, che avrebbe trovato una sistemazione, un lavoro e degli amici e che avrebbe sorriso tanto perché era felice...la verità però era che era partito tutto male, non aveva più neanche un soldo e se non fosse stato per Louis e John ora probabilmente sarebbe morto di freddo o fame e in più aveva una fottuta paura di essere giudicato un mostro che non si azzardava nemmeno ad aprire bocca.

Pranzarono e cenarono insieme e anche se non parlarono molto c'era quasi una fluidità nei movimenti che compivano l'uno vicino all'altro come se si conoscessero da sempre e non da neanche un giorno.

Passò una settimana e Louis ed Harry sistemarono la casupola che il vecchio John aveva lasciato per optare per una casa più calda e confortevole con la moglie Jasmine, il liscio provava di tutto pur di far ridere il più piccolo ma nulla sembrava funzionare: solo una volta c'era stato un sorriso accennato quando Louis aveva fatto una battuta super squallida ma dopo non era successo più nulla.

Ogni mattina Louis e Harry si svegliavano l'uno tra le braccia dell'altro ma non ne avevano mai parlato facendo finta che non succedesse nulla di così strano.

Quella sera si ritrovarono nel letto (erano luoghi adibiti ad una persona quindi c'era sempre e solo un letto), si davano le spalle quando Louis decise che quella sera avrebbe vinto la sua curiosità, si girò verso Harry e parlò "Harry da dove vieni?" vide che il riccio si girò portando i loro visi a poca distanza "Vengo da un'isola che si chiama Eroda." Louis non si aspettava che rispondesse ma cercò di non mostrare quanto ne fosse scioccato, probabilmente era un attore pessimo perché Harry con un piccolo sorriso a labbra chiuse disse "Non pensavi rispondessi." e non era nemmeno una domanda quindi effettivamente doveva fare schifo con la recitazione.

"Hai ragione pensavo saresti rimasto zitto..." poi continuò "...Com'era la gente di Eroda?" al che gli occhi di Harry si scurirono in parte "Loro...loro non sono riusciti ad apprezzare tutto, è un'isola con molte persone superstiziose perciò non tutto ciò che si trovava lì veniva compreso." Louis annuì con gli occhi pesanti ma si ricordò di una cosa "Haz domani io esco con dei miei amici...ti va di unirti?" e una piccola e leggera sfumatura rosa colorò le guance del più piccolo facendo sorridere il liscio mentre passava le sue dita nel punto più rosato facendolo colorare ancora di più, nel frattempo Harry cercava di formulare una frase "Si...insomma mi piacerebbe cioè...se non disturbo però sarebbe carino...sempre se non disturbo."

Louis sorrise ancora e lo rassicurò "No tu non disturbi mai." e dopo che il riccio annuì, si girò lasciando al maggiore la vista della sua schiena coperta da una maglia.

Il liscio però non voleva che quel tenero momento finisse lì e in quel modo perciò con un atto di coraggio e molta speranza avvolse le braccia attorno alla vita dell'altro ragazzo se lo tirò addosso, ispirò il profumo dei suoi ricci e disse piano "Notte Haz." seguito da un debole "Notte Lou." che lo fece sorridere.

Harry si sistemò meglio in quell'abbraccio e per la prima volta in una settimana e mezza sorrise ma per la prima volta in vita sua si sentì a casa.


N. A.

Sto aggiornando capitoli stra velocemente ma mi prende troppo sta storia.

-Il guardiano del porto- l. s. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora