8.

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Senso di amarezza.
Senso di solitudine.
Senso di perdita.
Senso di inutilità.
Senso di dispiacere.
Senso di disperazione.
Senso di dolore.
Senso di abbattimento.
Senso di tormento.
Senso di morte.
Tutti questi sentimenti mi affliggono negli ultimi secondi che mi restano. Ho perso tutto. Il buio mi divora. Mi sembra di cadere in un buco senza fine avvinghiata da un filo spinato. È questa forse la mia sorte decisiva? Il terrore e lo spavento sono tutto ciò che conosco ormai.

Apro gli occhi all'improvviso cercando di aggrapparmi a qualcosa. A una speranza.
Poi mi rendo conto di essere nella stessa stanza dell'ospedale. Respiro a fatica e il torace mi fa molto male, forse per via dei nuovi polmoni. Sono ancora terrorizzata per l'incubo che ho fatto, ma mi tranquillizzo quando mi rendo conto che non è stato reale.
«Kris!» Alex si avvicina subito allarmato a me mettendomi la mano sulla fronte.
«Ehi, ma tu scotti!» il suo viso preoccupato mi fa tanta tenerezza.
«Stai tranquillo, sto bene.» cerco di sorridergli a malapena.
«Kris, riesci a parlare finalmente.» i suoi occhi si illuminano guardandomi. Vorrei essere felice quanto lo è lui.
«Dimmi, hai fatto un brutto incubo?» dice mente avvicina la sedia al mio letto e prendendomi come sempre la mano destra tra le sue. Questo gesto mi tranquillizza molto. Mi fa sentire un po' più al sicuro con lui.
«Alex, io...ho sognato di morire. » i pensieri mi riportano a quel incubo e comincio a piangere come una bambina impaurita.
«Kris...nononono, questo non succederà mai. Tu starai bene, te lo prometto, io mi prenderò cura di te, giorno e notte. E non me ne andrò via di qui se non insieme a te.» mi stringe la mano più forte e poi mi posa un bacio leggero sulla fronte.
«Alex, ti ringrazio tanto. Ma perché lo fai? Voglio dire...sei una persona completamente diversa da tre anni fa. Cosa ti è successo?»
La sua espressione diventa più seria e abbattuta.
«Lo so. Non potrei mai incolparmi abbastanza per non essermi avvicinato prima a te, Kris. Sono stato un vero idiota. Mi sentivo importante. Ero celebre a scuola. Tutti mi consideravano famoso, potente e figo. E non potevo permettermi di innamorarmi di te. Non potevo permettermi una debolezza così grande. Per questo ti ho sempre tenuta lontana. Per paura di cederti un giorno. Ma solo ora mi rendo conto di aver fatto lo sbaglio più grande della mia vita. Ora è troppo tardi per poter recuperare la tua fiducia e la tua stima. Io...sono stato un vero stupido, Kris.» e comincia a mettersi le mani tra i capelli disperandosi, quasi piangendo.
«Alex...non importa...» ovviamente anche io lo considero una grande testa di cazzo però ormai i rimpianti non servono a nulla.
«Ormai è tutto passato e io sono contenta che tu sia qui.»
«Kris, dimmi cosa posso fare per te! Come posso rimediare? Voglio fare qualsiasi cosa per te!!» sembra così disperato di voler sistemare tutto .
«Alex ascoltami. I rimpianti e i rancori non servono a nulla. Dimentica tutto. Come se non fosse mai successo. Non vivere con questa angoscia ti prego. Io tengo molto a te. Non ho mai smesso di farlo, e mi rattrista tanto vederti così.»
«Kris, ma guarda in che condizioni sei messa... Se io non mi fossi mai comportano così con te ora non ti troveresti in questo inferno.» e comincia a piangere come un bambino rimproverato. Anche se non ha tutti i torti non sopporto vederlo così.
«Forse hai ragione ma non ci troveremo nemmeno insieme.» lui si era dichiarato, ora era il mio turno. Cerco di farmi coraggio. «Alex...io l'ho fatto perché tengo più alla tua vita che alla mia.»
Lui mi guarda come se l'avessi colpito all'improvviso in pieno petto. « Quindi...tu mi stai dicendo che...»
«Ti amo. Ti sto dicendo che ti amo. Ti ho salvato la vita perché è questo che si fa con le persone che si amano quando sono in pericolo, no?»
Kris...» sembra sull'orlo di versare tutte le lacrime. « Io non mi merito tutto questo. E nemmeno tu. Dio ma che cosa ho fatto?»
«Alex ti prego smettila di piangere!! Ti scongiuro! Non è così che voglio ricordarti.» respiro a fatica, ho consumato troppo fiato e ora mi sento molto debole.
«Okay okay, va bene.» dice mentre si sta asciugando le lacrime con il bordo della maglia e cercando di sorridere come un bambino che ha ricevuto la caramella dopo essersi fatto male. Questa scena mi ricorda me da piccola quando.....
Ma ad un tratto lui mi si piega sopra di me e mi abbraccia stringendomi forte. «Tu non hai idea di quanto io te ne sia grato di aver incontrato una persona tanto generosa e buona come te Kristal. Ti amo da impazzire. E ti giuro che da quel giorno vivo con l'angoscia che tu possa andartene da un momento all'altro e io questo non lo sopporto. Non voglio perderti!! Non voglio! dice tra le lacrime e i singhiozzi.
Anche se la sua stretta mi fa un po' male non mi lamento.
«La cosa che più desidero in questo momento è poterti ricambiare l'abbraccio.»
D'improvviso lui si stacca da me «Oddio scusa ti ho fatto male, io mi sono dimenticato che tu...non era nelle mie intenzioni, non volevo, accidenti!»
«Non mi hai fatto male Alex, stai tranquillo.» lui sorride sollevato.
«Menom...»
«Anzi no, mi hai fatto malissimo e ora devi rimediare subito.»
«Ma certo! Cosa vuoi che faccio?»
«In questo letto enorme c'è abbastanza spazio per tutti e due. Accomodati e raccontami una storia.»
Lui fa il giro del letto si toglie le scarpe e si adagia sotto le coperte in modo che io possa appoggiare la testa sul suo petto.
«Il tuo profumo mi ricorda tanto quello di papà, sai?»
«Andrà tutto bene.» lo sento sorridere e poi mi accarezza la guancia.
«Mi mancano tanto Alex.»
«Li rivedrai presto Kris, te lo prometto.»

Almeno adesso ho lui. Non sono più sola. E mi addormento sulla suo petto prima ancora che lui possa iniziare la storia.

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Pure Hearts, Damned soulsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora