19|Dolore

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CHIARA's POV

Ero sola nella mia stanza, avevo fatto a pezzi tutto, anche il letto in cui la sera prima avevo dormito con Steve.

A un certo punto sentii bussare <Tesoro posso entrare?> chiese mio padre da dietro la porta, io risposi semplicemente <Voglio stare sola..> lui bussò di nuovo con più insistenza <Chiara è da quando sei tornata che ti rifiuti di parlare.> sospirai <Non voglio parlare con nessuno, ma grazie per l'offerta.> lui bussò di nuovo <Chiara non hai fame?> io mi alzai dal mio posto e mi avvicinai alla porta <Perché dovrei avere fame?> chiesi non capendo <Sono le 3 di notte..dovresti dormire, e aver mangiato qualcosa..> le 3 di notte, sospirai forse dormire un po' mi avrebbe fatto bene <Va bene dormirò un po' papà, ma non ho fame.> ed era vero, non avevo fame.

Udii solo un "Ok" poco convinto da parte sua e poi i suoi passi allontanarsi dalla porta.

Mi avvicinai allo specchio, o meglio ai frammenti che rimanevano di esso e osservai la mia figura, avevo dei tagli su entrambe le braccia, me li avevano procurati le lame delle ali, erano cresciute notevolmente, ma quello non a causa delle mie emozioni...Banner si sbagliava..Non è vero? In tutta risposta le mie ali vennero fuori contro la mia volontà e le lame si allungarono talmente tanto che lasciarono dei tagli lunghi e profondi sul parquet della stanza.

Per evitare di fare altri danni uscii dalla mia camera, nascondendo le ali dietro la mia schiena, ma sentii una piccola manina fermarmi prendendomi dolcemente per un braccio: era Morgan, la mia sorellina teneva nell'altra mano un vassoio di legno con la pasta piccante al suo interno <Zia Yelena mi ha detto che era la vostra preferita da bambine> spiegò, io sospirai, le diedi un bacino sulla fronte e le dissi <Piccola, puoi darla alla Zia Yelena, io non ho fame davvero..> mi interruppi sentendo le lame crescere ulteriormente <..adesso esco un pochino e quando rientro mangio okay?> lei annuì e disse soltanto <Allora chiedo alla Zia Yelena di lasciartene un po'> poi scomparve nel corridoio buio sorridendomi.

Così salii sul tetto della torre e spiccai il volo, finalmente mi sentivo libera e come la prima volta che avevo volato: ma più insicura del mio corpo, sentivo le ali pesanti, forse a causa delle lame cresciute ulteriormente da quando avevo spiccato il volo.

Così fui costretta a scendere sul tetto della Stark Tower: quel breve volo non mi aveva schiarito le idee, non come pensavo, sapevo soltanto che le lame delle mie ali stavano crescendo, mi sentivo minacciata da qualcosa o meglio da qualcuno, abbassai la testa realizzando chi fosse realmente quello per cui ero in depressione e me ne tornai in camera mia e tirai avanti fino alla mattina seguente, e avevo in mente soltanto un nome: il nome del mio amico Steve Rogers.

NATASHA's POV

Mi alzai prima del previsto dal letto, non riuscendo a dormire bene al pensiero di mia sorella con il cuore spezzato, bussai alla porta della sua camera, erano le sette di mattina, avrebbe dovuto essere sveglia <Chiara? Senti so che non vuoi parlare ma-> la porta si aprì, nessuno l'aveva aperta: la stanza era distrutta, il letto senza zampe, tagliato, lo specchio frantumato il comodino rotto e lasciato al suolo, l'armadio con alcune assi fuori posto e mi sorella rannicchiata sotto le coperte rosse, che un tempo si trovavano sopra il suo letto, aveva gli occhi ancora bagnati di pianto povera piccina pensai, un particolare mi colpì più di tutti, una delle sue piume aguzze conficcate nel parquet: si era staccata, la presi staccandola dal pavimento e la portai in cucina dove vidi tutti gli Avengers tranne Steve <Dov'è?!> urlai facendo voltare tutti verso di me, Visione mi guardó e storcendo il capo disse <Manca il complemento oggetto Nat.> mi avvicinai al tavolino tirando via la tovaglia e facendo cadere al suolo la colazione di tutti <Ehi! Sta' attenta quella che hai fatto cadere è roba occidentale davvero buona!> mi disse Alexei, io non curante sbattei la piuma di Chiara sulla superficie liscia del tavolino, Bruce si avvicinò e toccó la piuma di minimo mezzo metro <Dalle dimensioni sembrerebbe una delle sue piume piú lunghe non vedo cosa ci sia di anormale.> disse con tono calmo come sempre, Friday ci interruppe <Dottor Banner, invece secondo i filmati è una delle più corte> ci mostrò il video dove veniva fatto vedere Chiara che si tirava via dal pavimento ed era vero era solo una delle più corte <Oh Merda!> esclamò Tony basito, Melina si avvicinò e disse <Oh no è molto più di quello, il progetto vedova rossa era progettato per far sì che con il controllo mentale venissero esternate soltanto le emozioni che volevamo noi, la vedova in questione esternava soltanto: affetto per i suoi amici e furia per i suoi nemici, le altre sfumature di sentimenti non erano contemplate.>

Pepper si mise a piangere guardando l'immagine di Chiara, che Friday ci aveva mostrato <Povero amore mio..> si limitò a dire abbracciando Tony <Io voglio che lei stia bene> disse sbattendo forte le braccia sul petto del compagno che intanto stava versando una lacrima.

Tutti in quel momento versarono una lacrima.

Fu Bucky a spezzare quel silenzio <Steve é andato a correre.> rispose alla mia precedente domanda, tutti,nessuno escluso, guardarono male l'ex soldato dell'Hydra che alzò le mani in segno di resa <Mi ha detto che aveva bisogno di sfogarsi e che non voleva essere disturbato.> disse provando a difendere il suo amico. Pepper gli urlò subito contro <Fammi capire bene..> comincio calma <Mia figlia è in depressione se possiamo chiamarla così, sta perdendo il controllo sulle sue ali, non mangia da due giorni..> <Ha distrutto la sua stanza.> aggiunsi dandole man forte <E quello che ha bisogno di sfogarsi é lui?> concluse la donna con fare tagliente.

Vidi Yelena scuotere lievemente la testa, le dispiaceva per nostra sorella era evidente.

Nel mentre entrò Morgan e subito corse fra le braccia di Pepper <Mamma perché piangete tutti?> la madre scosse la testa, si asciugò le lacrime e accarezzò la testa della figlia minore.

Poi sentimmo il suono di una porta che si apriva: Chiara si era svegliata.

CHIARA's POV

Mi svegliai ero sul pavimento di camera mia dato che il mio letto era andato distrutto, presi una felpa dall'armadio o almeno quello che ne rimaneva, la felpa aveva le maniche larghe e mi arrivava fino a metà coscia inoltrata, sotto invece avevo dei pantaloni larghi, avevo messo queste cose a causa dei tagli, non volevo che qualcuno li vedesse, tanto meno Steve, così andai in cucina zoppicando lievemente a causa dei tagli, che nonostante fossero coperti, mi facevano comunque malissimo.

Trovai tutti gli Avengers più la mia "famiglia russa" piangenti, tranne Steve che non c'era e Morgan che stava abbracciando mia madre.

Appena arrivata Nat si voltò verso di me rivolgendomi uno sguardo di saluto, io annuii presi una sedia e mi sedetti, solo allora notai una mia piuma sul tavolo credevo fosse quella della sera precedente la presi rapidamente in mano e chiesi <Chi l'ha portata qui?> stavo per piangere <Chi é entrato in camera mia?> Nat si fece avanti <Sono stata io.> disse con voce tremante, io annuii nuovamente, mi girai verso Yelena <Puoi portare Morgan in camera sua? E farla giocare?> chiesi con tono di voce supplichevole, lei annuí e prese la piccola in braccio che mi chiese <Hai mangiato la pasta piccante che ti ho portato?> io annuii e le sorrisi <Era buonissima> dissi: era una bugia, era ancora nel frigo, non avevo avevo fame <Ok> disse la piccola Stark non convinta e poi si fece portare via.

Tutti mi guardarono con sguardo stupito <Beh? Che avete da guardare non avete mai visto una ragazza con una felpa e un paio di scarpe pantaloni larghi?> mio padre aprí la bocca, ma non ne uscirono parole <Howard?!> affermò Bucky, fu così che mi girai e proprio alle mi spalle c'erano Steve, mio nonno: Howard Stark e...

Margaret "Peggy" Carter.

CAPTAIN AMERICA AND THE NEW LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora