Capitolo 1

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Ogni corpo celeste inizia e finisce.
Tutto ha una fine,
anche se spesso speriamo non ce l'abbia.

la sua mano andava sempre più in basso, non sarei riuscita a fermarla neanche concentrando tutta la buona volontà . Sentivo il suo respiro sul collo, caldo e costante.

La musica alta non mi fece sentire cosa mi disse, infilò una mano nella mia borsa, ci mise qualcosa dentro e mi tirò per il polso. Mi portò nei bagni.

Iniziò a sfilarmi il vestito rosa, lentamente fino a farlo cadere ai miei piedi. Io gli sbottonai la camicia fino a scoprire il suo petto scolpito, gli carezzai la guancia e lo baciai profondamente.

In un istante sentii il mio reggiseno slacciarsi liberando i miei seni.

-Non prendermi per una facile, non ho mai fatto una cosa del genere con uno sconosciuto prima- gli dissi tutta rossa.

-Non devi darmi spiegazioni, goditi il momento e basta.- Mi rispose guardandomi negli occhi

Prese dalla tasca un preservativo e lo indossò.

Il resto non lo ricordo.

-Sakura se non ti svegli dovrò prendere la tua borsa di Prada- Mi disse Ino, la mia coinquilina.

-Ino, fosse per me potresti anche mettertela nel culo la borsa di Prada.- mi alzai dal letto

-Come siamo cattive! Già di prima mattina?- Rise lei.

Alzai gli occhi.

-Dai lo sai che puoi dirmi tutto.- Mi carezzó il viso vedendomi pensierosa.

-No- risposi fredda

-Dai- Insisteva pizzicandomi la guancia

-Ieri notte l'ho data a uno.- ammisi.

-Non riderò giuro.- Mi disse gonfiando le guance, veniva da ridere anche a me, perché quel "problema" tanto grave che mi stava uccidendo era in realtà minuscolo.

Le diedi una pacca sulla spalla e andammo in cucina.

-Posso mettere la tua camicia azzurra?- Mi chiese.

-Fai come ti pare, ma se la sporchi mi paghi la lavanderia.- La guardai, ogni santa volta che le prestavo qualcosa finiva col macchiarla.

-Okay Capo.- Ridacchió lei.

Presi un piatto e ci misi dentro le quattro fette biscottate che stavo tostando, due di esse le misi nel piatto di Ino.

Aprii il frigo.

-Non hai comprato la marmellata!- le urlai.

Ino mi guardó colpevole por poi bisbigliare un semplice "ops"

In bagno mi riaffiorarono i ricordi della notte precedente, rimasi circa dieci minuti a fissare il vuoto.

"Goditi il momento e basta"

Mi pettinai i capelli e indossai la divisa dell'università.

Presi il mio computer e lo misi in una borsa di tela, poi con Ino andai in metro per raggiungere l'università.

Un deficiente mi tirò una spallata fortissima. -Guarda dove vai!-

Capelli neri

Occhi color petrolio

Era lui cazzo.

-Scusami- Mi sorrise, mi aveva riconosciuta?

-Sakura Muoviti!- Mi strattonò Ino.

Le porte della metro si chiusero.

-Perché ti sei fermata a fissarlo, volevi farci rissa?- Mi guardó confusa.

-No, è quello di ieri notte.-

-Beh, è carino, pensavo peggio, dato tutto quel dramma che hai fatto.- Sbuffó

Presi le mie cuffiette e iniziai ad ascoltare la musica, poi diedi un'ulteriore lettura al capitolo di cardiologia per il prossimo esame, il quale avrebbe stabilito la mia data di laurea.

Talvolta mi chiedo se avessi dovuto scegliere la facoltà di belle arti come Ino, giusto per non complicarmi la vita, poi peró, mi ricordo di mia zia Tsunade che divenne un medico di prima categoria e ora gira il mondo da un ospedale all'altro, ed é quella la vita che voglio fare.

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