Capitolo 5

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Mio padre, 'Hannibal Lecter'

Spencer's Pov

Mi sveglio e solita solfa: intorpidito dalla camicia di forza mi fanno alzare dal lettino portandomi nelle saletta dove hanno la tv giusto per intrattenerci un po' mentre ci fanno fare colazione, nel mio caso imboccandomi nonostante il voltastomaco essendo appena sveglio anche se ormai ci ho fatto l'abitudine. <<Voglio le mie medicine...e voglio la mia ragazza>> dico tra un boccone e l'altro al tizio vestito di bianco, ormai era l'unica cosa che dicevo da due anni a questa parte <<Adesso mangia poi ne riparliamo -risponde prontamente dandomi un altro boccone- scommetto che non sai di ieri>> lo guardo con aria interrogativa masticando <<Lecter è stato messo in una stanza normale come la tua, tra poco dovrebbero portarlo a fare colazione...dormivi come un ghiro ieri pomeriggio e sei durato fino a stamattina>> spalanco gli occhi a quella frase sputano ciò che avevo in bocca <<LECTER COSA?!>> mi alzo facendo cadere la sedia involontariamente dietro di me mentre il ragazzo si alza pulendosi <<Charnas calmati su>> lo fulmino con lo sguardo e se solo avesse le braccia libere <<CALMATI UN CAZZO BROWN!>> non mi importa di aver attirato l'attenzione di tutti i matti qua dentro e di averne spaventati alcuni mentre il resto ha iniziato ad urlare, non me ne fotte un cazzo, posso sopportare tutto ma non di vedere mio padre per di più in questa circostanza! Sospiro cercando di calmarmi, vorrei che lei fosse qui...sarebbe tutto più semplice anche se non deve assolutamente conoscerla, il ragazzo tira su la sedia e torno a sedere finendo di mangiare finché non mi si gela il sangue: lui è arrivato. Sono immobilizzato, dalla marea di ricordi e traumi che riaffiorano nella mia mente alla vista di quell'uomo con gli occhi di ghiaccio, sguardo terrificante e capelli bianchi, 'Hannibal Lecter' innamorato della sua Clarice...più che innamorato ne era ossessionato e sono sicuro che nulla sia cambiato, nonostante lei non lo volesse e l'abbia fatto rinchiudere qui dentro; luogo tra l'altro fuori dalla sua portata e probabilmente si maledice ogni giorno per la mancanza di stile ed eleganza, scuoto la testa scacciando i pensieri e mi rendo conto che si è appena seduto davanti a me così deglutisco rumorosamente <<Ciao figliolo>> lo evito abbassando lo sguardo 'Krueger perché quando servi non ci sei mai eh?!' penso tra me e me, senza ricevere risposta da quel coglione <<Allora come mai sei qua dentro?>> tsk pensavo fosse perspicace ed invece non sa niente, incrocio lo sguardo col suo quasi con aria di sfida e la mascella serrata <<Perché a causa tua sono impazzito, sono un cazzo di psicopatico o sociopatico non lo so nemmeno io. Soffro di doppia personalità e uno di questi due lati mi ha portato a trasferirmi a Los Angeles per troppe vittime>> finisco contraendo la mascella mentre lui ne rimane quasi sorpreso ma sono sicuro che non se ne penta affatto e nemmeno che si prenda la colpa <<E perché mai sarebbe colpa mia? -dice con un sorrisetto che non dico che mi faccia incazzare, ma se le mie mani fossero libere lo avrebbero già colpito malamente- Sei solo sangue del mio sangue>> ecco appunto, che pezzo di merda <<Io almeno non mi mangio le persone, e Krueger lo fa perché finora non c'eri tu davanti per ucciderti, quindi si sfogava su persone innocenti che->> mi blocco prima che possa uscirmi qualcosa di cui pentirmi <<Che?>> 'cazzo' <<Che niente. E comunque è tutta colpa tua e dei traumi che mi hai fatto subire in quella che doveva essere la mia infanzia, mi fai schifo>> dico acidamente mentre i suoi occhi è come se si illuminassero, mi alzo andando davanti la televisione sapendo già che discutere con quelli come lui è una battaglia persa in precedenza, non per questo è stato messo in manicomio. In questo momento vorrei solo lei accanto a me, stringerla tra le mie braccia ed isolarmi da tutto e tutti...ho bisogno della sua presenza e farò di tutto per poter uscire prima da questo cazzo di posto, da questa gabbia di matti in cui non aveva senso mettermi perché il carcere bastava dato che non c'erano più vittime da quando l'avevo incontrata; sospiro e sentendo le labbra bagnate con un sapore salato mi rendo conto che una lacrima era riuscita ad abbandonare il mio occhio senza nemmeno trattenersi, stavo e tutt'ora sto soffrendo in questa solitudine ed è solo colpa mia...il solo pensiero che lei sia stata l'unica a volermi proteggere senza mai tirarsi indietro mi fa stare bene, nemmeno Nadia l'aveva fatto e per quanto io detesti ammetterlo Krueger aveva ragione: era solo una puttana che voleva incastrarmi una volta scoperto il tutto e non ha mai parlato di volermi proteggere perché non mi amava realmente, quindi Krueger ha fatto la scelta giusta anche se troppo eccessiva. Lei invece si differenzia da tutte le persone che ho conosciuto finora perché si preoccupava sempre per me e faceva di tutto perché nessuno scoprisse il mio segreto, si occupava di darmi e di prendermi le mie medicine, mi dimostrava ogni singolo giorno, minuto e secondo il suo amore per me e mi faceva stare bene, siamo fatti l'uno per l'altra e lei è l'unica cosa bella che mi sia capitata nella vita...spesso mi è capitato di pensare che fosse troppo per me ed io troppo poco per lei, ma sapeva sempre rassicurarmi dicendo che io non avevo nulla in meno di lei o degli altri, mi rendeva speciale come mai nessuno finora aveva fatto e dio se l'amavo ogni giorno sempre di più e non smetterò mai di farlo -Mi sento al sicuro tra le tue braccia Spencer- sorrido al ricordo di quella frase abbandonandomi ai miei pensieri fissando quello schermo che trasmetteva i cartoni animati come se fossimo dei deficienti o dei bambini. Una voce squillante mi fa tornare alla realtà, interrompendo quei ricordi nostalgici anche se piacevoli, irritandomi al quanto <<Charnas su! C'è una chiamata per lei>> la raggiungo e mi avvicina la cornetta all'orecchio <<Pronto? Spencer>> sorrido riconoscendo la sua piccola voce che subito riesce a tranquillizzarmi <<Hey>> <<In questi giorni non posso venire a trovarti, scusami>> mi rattristo leggermente ma cerco di godermi quella chiamata <<Tranquilla mi basta sentirti per telefono -sorrido anche non può vedermi ma sono certo che l'abbia percepito- come mai?>> <<Perché devo lavorare e oggi siccome non sono andata a lavorare dovrò recuperare sabato...vorrei che fosse giovedì per avere il giorno libero e venire da te>> <<E il pomeriggio non puoi?>> <<In questi giorni devo fare per forza il doppio turno...ma sai che c'è? Troverò il modo di venire li e sai che nessuno può fermarmi>> dice facendomi ridacchiare <<Beh sai che io ti aspetterò sempre qui -prendo un secondo di pausa- mi manchi>> <<Mi manchi anche tu Spencer, ti amo>> sorrido abbassando lo sguardo <<Ti amo anch'io principessa>> terminando così la telefonata mi alzo tornando alla sala tv riprendendo il mio viaggio mentale tra i ricordi più belli ovvero tutti quelli con lei, trasportandomi in un'altra realtà da cui solo qualche strattonata mi avrebbe risvegliato.

Hannibal's Pov

Nella mia mente continuano a girare fastidiosamente quelle parole che poco prima mio figlio aveva pronunciato, con quel tono quasi minaccioso e privo di eleganza, 'Perché a causa tua sono impazzito, sono un cazzo di psicopatico o sociopatico non lo so nemmeno io. Soffro di doppia personalità e uno di questi due lati mi ha portato a trasferirmi a Los Angeles per troppe vittime' quindi sarebbe colpa mia se soffre di quella patologia? Non riesco a capirne il motivo, non credo nemmeno di aver fatto chissà quali cose...okay forse ha ragione, non sono stato proprio un bravo padre ma non darò mai la soddisfazione a mio figlio di assumermene la colpa perché in fin dei conti sarebbe inutile. Ormai la realtà non si può cambiare e dargli ragione non lo farà cambiare o altro, come dire della mia dolce sorellina, se si fossero scusati non sarebbe cambiato il mio amore per la carne umana...doveva succedere ed è successo malgrado io detesti quegli stronzi che se la sono mangiata senza alcuna pietà, infiltrandosi in casa nostra, due bambini indifesi e peggio ancora lei era più piccola di me costretta a rimanere incatenata e vivere come un animale, facendone poi la stessa fine. Sospiro riprendendo ad osservare mio figlio che poco prima era uscito per parlare al telefono con non so chi, ma vorrei saperlo perché dopo tutto è mio figlio no? Pfft, non me la caverei con così poco ma sarebbe un inizio...sembra quasi perso nel guardare la televisione anche se dubito stia guardando quei cartoni ignoranti 'Dio e questa sarebbe la loro educazione oggi?' penso e dopo averci fatto pranzare con pietanze poco raffinate (come al solito) per il mio palato, ci riportano ai dormitori a fare il riposino.

The pleasure of risk - sequel Your American Nightmare || Spencer CharnasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora