Capitolo 10

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Clarice

Ho guidato tutta la notte fino ad arrivare alla mia destinazione, ma penso che fare colazione non mi sia negato quindi la mia destinazione si ferma qualche isolato prima davanti ad un bar. Scendo dall'auto entrando dentro al bar, prima di prendere qualcosa da consumare mi precipito al bagno per rinfrescarmi un po' e ne approfitto per cambiarmi avendo il cambio nella borsa, sempre abiti neri ma meno trasandati di quelli messi per il viaggio; mi sistemo il ciuffo e il trucco per poi uscire andando al bancone. <<Salve, un cappuccino ed una brioche al pistacchio>> dico alla cameriera e per aspettare mi siedo al primo tavolino vuoto; dopo aver fatto colazione pago tornando alla mia macchina: arrivo rossa, penso mentre parto. Mezz'ora dopo arrivo davanti all'abitazione e chi sono per fermarmi proprio ora? Nessuno, quindi scendo dall'auto andando a suonare il campanello e pochi istanti dopo una donna dai capelli rossa e gli occhi chiari mi apre la porta con aria interrogativa <<Salve, come posso aiutarla?>> dice squadrandomi <<Non ho tempo per spiegarle...è una cosa troppo urgente>> dubito che possa fidarsi di me, una ragazza che nemmeno conosce, visto il suo silenzio decido di continuare sospirando <<Mi scusi, mi chiamo Elisa...ho bisogno del suo aiuto Clarice, vengo da Los Angeles ed ho guidato tutta la notte per arrivare fino a qui grazie all'aiuto del tenente Williams, quindi la prego di non fare troppe domande nonostante io possa capire il suo lato di sfiducia>> ammetto senza dire troppi dettagli, lo sguardo di Clarice cambia <<Il tenente Williams? Uhm d'accordo, però ho bisogno di sapere di più>> per culo sono riuscita a convincerla ma di certo non posso perderla dicendo 'Oh devo portarti da Hannibal, ma nulla di che', non posso dirle di più oltre che una mezza verità <<Posso solo dirti che è per proteggere il mio ragazzo>> annuisce <<Va bene, dammi un minuto ed arrivo>> dice chiudendo la porta, al che torno alla mia auto ad aspettarla...non so bene come andrà a finire ma spero funzioni e non sia solo una presa per il culo, spero anche che non capisca tutto e quindi decida di lasciarmi nella merda. Qualche minuto dopo la sua figura snella e leggermente slanciata mi raggiunge sedendosi nel posto del passeggero accanto a me, metto in moto l'auto e partiamo per tornare a Los Angeles come prima tappa <<Uhm ti ringrazio davvero per aver accettato di aiutarmi>> dico guardandola per una frazione di secondo mentre guido, mi accenna un sorriso <<E' il mio mestiere dopotutto, però non capisco perché cercare proprio me...voglio dire, mi hai parlato del tenente Williams>> sospiro tenendo lo sguardo sulla strada <<Il tenente mi ha aiutato tanto, è stato l'unico a farlo e ho contato su di lui solo dopo due anni perché non sapevo potesse farlo...però per poter aiutare il mio ragazzo potevo contare solo sul tuo aiuto, non chiedermi di più ti prego, ho bisogno di te e non ti serve sapere altro>> dico nella speranza che non le venga qualche dubbio o qualcosa del genere, per fortuna è rimasta zitta per tutto il viaggio e siamo arrivate anche prima a Los Angeles rispetto al viaggio di andata. <<Dobbiamo arrivare fino al New Jersey>> si volta verso di me <<Si trova in New Jersey?>> annuisco mentre continuo a guidare, non chiede altro e forse è meglio così; qualche oretta dopo arriviamo al manicomio. Parcheggio l'auto ed entrambe scendiamo entrando dentro, faccio chiamare Spencer e sentendo il cognome percepisco lo sguardo di Clarice addosso, cazzo. <<Charnas? Potresti spiegarmi?>> mugolo voltandomi verso la ragazza dai capelli rossi <<Charnas è il mio ragazzo...lui non mi ha chiesto di metterti in mezzo assolutamente, ma suo padre si -dico passandomi una mano tra i capelli- mi spiace non averti detto niente ma non potevo rischiare che mi abbandonassi prima -ammetto guardandola- Hannibal mi ha minacciata di fare del male a suo figlio se non ti avessi portata>> indietreggia fino ad uscire dal manicomio, la seguo <<Dovevi dirlo subito!>> 'cazzo' <<Non potevo farlo! Mi avresti abbandonata subito!>> dico con le lacrime agli occhi <<Appunto! Mi spiace per come andrà ma io non ho intenzione di vederlo, sono andata in culo ai lupi per non essere trovata da lui!>> le lacrime cominciano a rigarmi il viso, come se tagliassero le mie guance <<Non puoi farmi questo...ti prego>> dico con un filo di voce, è completamente inutile <<No mi dispiace. Me ne torno a casa mia>> dice andandosene via, lasciandomi sola, cado sulle ginocchia lasciando andare le mie lacrime.

Clarice's pov

Forse sono stata troppo dura con quell'innocente ragazza, ma non potevo rischiare...certo è stato egoista e non è un ragionamento che dovrebbe fare un pubblico ufficiale, ma ora non mi importa. Salgo sul primo autobus tornando nella mia regione, forse me ne pentirò ma non accadrà ora, certo è in un manicomio e non può farmi niente, però la sua presenza...i ricordi e il suo essere disgustoso, davvero non posso farcela. Rabbrividisco al solo pensiero guardando fuori dal finestrino con gli occhi lucidi, pensando a quella ragazza che aveva passato la notte in bianco per venire da me, nella speranza che io rimanessi con lei.

Elisa's pov

Mi riprendo tirando su col naso, mi asciugo le lacrime dagli occhi ormai rossi con le maniche della maglietta tornando dentro. Entro nella sala d'attesa dove stavolta è Spencer ad aspettare il mio arrivo e non il contrario, lo raggiungo abbracciandolo <<Hey che succede principessa?>> dice stringendomi già spoglio dalla camicia di forza <<Ho portato Clarice e...e -un singhiozzo mi fa riprendere il pianto, affondando il viso nel petto di spencer- lei è andata via quando siamo arrivate qui, quando ho detto il tuo cognome>> sospira accarezzandomi i capelli <<Non è colpa tua, se non si pentirà dovremmo cavarcela da soli, per ora sei stata bravissima>> dice cullandomi leggermente lasciandomi un bacio tra i capelli, poco dopo mi calmo tirando sul col naso e mi prende il viso unendo le nostre labbra sebbene in modo breve e ci sediamo. Alzo lo sguardo scrutando il suo viso e noto un piccolo taglietto sul naso <<Cosa ti ha fatto ieri? Mi ha chiamato dicendo che eri in infermeria>> dico guardandolo <<Mi ha dato una testata e riempito di calci>> dice con voce leggermente tremolante, ho voglia di picchiarlo, stavolta sarà lui ad andare in infermeria. Senza aggiungere altro sospiro baciandolo e poco dopo lo portano via, così faccio chiamare suo padre e appena arriva attira la mia attenzione <<Clarice?>> mi alzo scrocchiandomi le mani, l'infermiere lasciandogli la camicia di forza viene chiamato dentro da non so chi, perfetto. <<Clarice un paio di palle! -mi avvicino sferrandogli un destro dritto sul viso- Vuoi capire che nessuno, tantomeno lei, ti vuole attorno?! -dico dandogli un calcio, tutta la mia rabbia si sta soddisfacendo- Tocca un'altra volta Spencer ed io ti ammazzo capito?!>> con un altro pugno cade a terra, guardandomi con quei dannatissimi occhi di ghiaccio e la bocca sporca di sangue, il medesimo che cola dal suo naso. <<Come siamo aggressive oggi>> dice ghignando mentre tossisce sputando sangue, ma che cazzo? Dio giuro che lo faccio fuori, senza dire nulla gli tiro un calcio nello stomaco, geme piegandosi per poi guardarmi con un sorriso perverso leccandosi il labbro <<Ti manca l'eleganza ragazza, ma potrei scordarmi di Clarice per te>> lo guardo disgustata <<Io non vado con i vecchi e specialmente con te>> incrocio le braccia <<Nemmeno lei lo voleva sai? Ma non è certo dispiaciuto>> vecchio maniaco del cazzo, io lo faccio fuori <<Taci>> gli tiro l'ultimo calcio andandomene, sperò passi più di un giorno in infermeria così che Spencer possa essere al sicuro per qualche giorno. Salgo in auto partendo di nuovo verso Los Angeles, una giornata del cazzo e un sacco esaustiva...malgrado come sia andata non vedo l'ora di mettermi a letto per riposare un po'; qualche ora dopo arrivo a casa e scendo dalla macchina entrando, mi precipito in bagno e preparo la vasca con tanto di bolle e sali da bagno. Mi spoglio ed entro nella vasca con l'acqua calda che mi fa rabbrividire, una scossa che percorre tutta la mia schiena fino alla testa, mi metto comoda chiudendo per qualche istante gli occhi rilassandomi; ho bisogno di una pausa, di prendere del tempo per non pensare, per staccare la spina da tutto e tutti...per non pensare a ciò che ha detto Hannibal, a ciò che è successo con Clarice e al mio povero Spencer.

Hannibal's pov

L'infermiere mi raggiunge e notando le mie condizioni mi porta subito in infermeria, dove avrei passato probabilmente qualche giorno ma quando uscirò Spencer sarà il primo ad essere punito e lei...sarà mia. Un sorrisetto si forma sulle mie labbra al solo pensiero di lei che urla il mio nome, pregando di smettere o magari di continuare, chi può saperlo; ghigno pensando, sarà davvero un brutto colpo per Spencer ma non importa, alla fine ho lasciato andare Clarice come tutti volevano...no? Poi starà molto meglio con me rispetto a Spencer-mammoletta-Charnas-Krueger o come si chiama. Lascio andare i pensieri mentre mi mettono sul lettino e dopo aver fatto qualche visita mi mettono la flebo con l'acqua per idratarmi <<Temo che rimarrai qua per qualche giorno, vedi di fare il bravo...non ci saranno reclute al tuo fianco>> sbuffo guardandolo <<D'accordo, ho bisogno di riposare ora quindi smamma>> rotea gli occhi guardandomi, che mancanza di rispetto nei miei confronti <<Rimarrà qualcuno a sorvegliarti quindi ti conviene dormire sul serio.>> dice per poi uscire dalla stanza lasciandomi con due guardie, o due armadi, dipende dai vari punti di vista...sospiro e poco dopo mi addormento lasciando perdere ogni sensazione ed ogni pensiero.

The pleasure of risk - sequel Your American Nightmare || Spencer CharnasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora