Capitolo 11

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Il giorno dopo non tardò molto l'arrivo di un suo messaggio.
- Alle 17 solito posto?-
- Sei così sicuro che ti dica di sì?- risposi piccata a quelle parole che mi avevano un po' infastidito, così sintetiche, che davano troppe cose per scontate. Soprattutto dopo tutti questi mesi.
- Me l'hai promesso- rispose.
Mi pentii amaramente di avergli concesso questa possibilità, ma non potevo tirarmi indietro.
- È vero, però non so quanto posso trattenermi-
Non era vero, ma fiutavo il pericolo, e volevo dargli poche possibilità di incantarmi nuovamente.

Era una di quelle giornate lucenti di fine estate, che mettono addosso già la nostalgia di tutta la bellezza dei mesi appena trascorsi. Portavo un vestito corto, faceva ancora caldo. Arrivai al parcheggio, lo vidi che fumava una sigaretta. Era ancora più bello con la pelle ambrata resa più scura dal sole, gli occhi castano miele che sembravano ancora più profondi, una t-shirt bianca che lasciava intravedere il fisico magro ma scolpito. Era inutile che mentissi a me stessa, era lui l'uomo che amavo. Ma non poteva essere mio.
Mi disse 'Ciao' con quella sua voce così emotiva, profonda, che rendeva un semplice saluto un carosello di mille sfumature e significati.
-Ciao- risposi con una certa freddezza, cercando di mantenere un distacco.
Continuò a fissarmi.
- Saliamo in macchina?- chiese.
- Ma no, possiamo parlare anche qui-
Vidi dal suo sguardo che non se lo aspettava, che nella sua mente aveva un progetto diverso.
- Mi manca quello che eravamo-
- Anche a me, ma le cose belle finiscono- risposi.
- Possono anche non finire-
- Mi sembra tu abbia preso la decisione di far finire questa cosa, qualunque cosa fosse, anche abbastanza repentinamente-
- Lo so, ho avuto paura, ho sbagliato-
- Ed ora cosa vorresti fare? Saresti disposto a lasciarla?-
Distolse per un attimo lo sguardo.
- Può essere, devi darmi tempo-
Sentii il cuore fare una piccola capriola.
- Capisco non sia facile, ma ne hai avuto di tempo per rifletterci. Ed ora chiedi ancora tempo. Non lo so, Francesco...-
- Pensi che sia semplice?- sbottò - È una storia che va avanti da secoli, le nostre famiglie si aspettano un matrimonio, sono su una strada che altri hanno impostato per me, devi darmi il tempo di sistemare le cose -
- Ok, hai ragione -
Lo potevo capire, lui era in una situazione di cui io conoscevo poco o nulla.
-Però questa volta non aspetterò mesi. Cerca di trovare il modo di spiegare le cose come stanno, continuando su questa strada fai del male anche a lei che non merita di avere accanto una persona che finge una vita che non vuole vivere.-
Mi tirò a sé e mi baciò. Restammo abbracciati a lungo, appoggiati alla sua auto.
- Ora puoi salire per favore?- mi disse con un mezzo sorrisetto.
- Va bene, ti concedo l'onore- risposi sorridendo.
In macchina mi baciò di nuovo. Mi accarezzava il viso e mi guardava come fossi la cosa più bella del mondo.
Fece partire una canzone: era 'First Times' di Ed Sheeran. -Te la ricordi?- mi chiese.
-La canzone del primo giorno che ci siamo incontrati! Ma come facevi a ricordarla? Mi pare di non avertelo mai detto'
-La ricordo perché quel momento in cui ti sei girata ed ho incontrato i tuoi occhi è stato uno dei momenti più significativi della mia vita, ho capito subito che avresti dovuto essere mia-
-Però non mi hai cercato-, gli dissi.
-Ero sicuro che ci saremmo rivisti, le cose belle hanno il passo lento, no? Io non sono impaziente come te-
- Un punto a tuo favore- risi.
E ci baciammo di nuovo, cercando di recuperare tutto il tempo perso. Sentii le sue mani calde sulle gambe, farsi largo sotto al vestito. - Quanto adoro l'estate- disse sornione.
Quel pomeriggio fu uno dei più belli della mia vita.

Per Quanto Tempo È Per Sempre?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora