'Ehi Ciao Sara, come va? Scusa se non ti ho scritto prima ma sono state settimane di fuoco al lavoro. Oggi sei libera per quel caffè?'
Dopo un'attesa così lunga non potevo rispondere 'Siiiiii' a due minuti dall'arrivo del messaggio. Maledette strategie, quanto poco c'entravano con il mio modo di essere.
Riuscii ad aspettare cinque lunghissimi minuti, durante i quali aggiornai Rebecca sulla novità. Eravamo felici come due adolescenti. Iniziai a pensare all'outfit: non troppo sexy, non troppo casual. Alla fine optai per dei leggins e un maglioncino a collo alto nero.
Lui era già ad aspettarmi all'ingresso, disse che era appena uscito da scuola per delle riunioni. Aveva decisamente voglia di rilassarsi un po'. Mi chiese di me, sembrava davvero interessato alla mia vita. Raccontò poco di lui, ma disse che veniva da fuori Roma, che abitava a Padova in un appartamento e che non conosceva ancora la zona. Gli consigliai molti ristoranti, era un amante della buona cucina italiana, non amava le mode orientali, esattamente come me. Passammo un'ora molto piacevole, lui mi disse che in una donna veniva colpito dagli occhi, e che i miei erano di un colore unico, che non aveva mai visto prima. I miei occhi sono di un azzurro scuro con delle pagliuzze dorate, a mio parere niente di particolare. Ma lui mi faceva un sacco di complimenti, e mi fissava con un'intensità che non mi metteva a disagio ma creava una sorta di elettricità tra di noi. Uscimmo dal bar, nuovamente sotto la pioggia. Lui, sempre galante, tenne l'ombrello. Arrivati davanti alla mia macchina, sembrava il momento perfetto per un bacio... E invece arrivò la doccia fredda.
'Devo dirti una cosa: sono fidanzato, conviviamo, c'è pure aria di matrimonio... Anche per questo ho aspettato tanto a scriverti, perché mi hai un po' messo sotto sopra, ho avuto paura di mettermi nei guai.-
'Però mi hai scritto, però sei qui...Perché?' - gli chiesi, turbata.
'Perchè non riuscivo a togliermi dalla testa i tuoi occhi ed il tuo profumo'
E mi baciò.
E fummo entrambi nei guai.