Eleven

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Splendora era seduta al tavolo di Lumacorno, mentre aspettava che tutti quanti gli invitati arrivassero. Strinse i pugni, quando vide entrare dalla porta Christopher Nott. La sua espressione fu impassibile, probabilmente non gli si sarebbe avvicinato più per un bel po', effettivamente Remus gli aveva rotto per bene il naso, la sera del ballo. 

Trovò strano che non fece la spia, ma bensì si limitò a farsi rimettere a posto il naso con un incantesimo. Forse stava tramando qualcosa, ma non voleva darci troppo peso in quel momento. Si guardò attorno, cercando Lily: non si sarebbe mai persa una cena dal professore, figuriamoci il suo compleanno. Lumacorno teneva particolarmente a rendere partecipi gli alunni nella sua vita, soprattutto se poteva usare l'occasione per organizzare cene sfarzose. 

Splendora a fatica si versò da bere, sperando che quel succo d'arancia potesse addolcirle la serata.  

Dalla porta, con un lungo cappotto marrone, fece capolino la figura di Remus. I loro sguardi si incrociarono, e per un secondo Splendora pensò quasi di sorridergli, per poi cambiare idea immediatamente. Non voleva essere scortese, ma dopo quello che era successo, la domenica mattina si era volatilizzato senza farsi nè sentire nè vedere per tutta la settimana. Forse stava esagerando, in fin dei conti erano solo conoscenti, ma era possibile far finta che niente fosse successo? 

Quella sera si era sentiva vulnerabile, e lui era lì per lei, le è stata vicino. Per un attimo pensò che forse Remus poteva essere più di un semplice amico, ma se si comportava così forse per lui non era lo stesso. L'unico posto libero era accanto a Splendora, e il ragazzo dovette sedersi lì, quasi costretto e imbarazzato. 

"Non pensavo ti facessi vivo." Disse Splendora schiarendosi la voce.

Remus cambiò espressione, e si guardò attorno, come a controllare che nessuno gli stesse fissando.

"Ciao Splendora.- Disse con voce colpevole.- Sono consapevole di essere sparito questa settimana, ma sono dovuto tornare a casa dai miei per delle..Questioni di famiglia." Splendora corrucciò le sopracciglia non molto convinta sulla questione, ma decise di non darci troppo peso, in fin dei conti erano solo amici.

"Come stai, ? Nott ti ha ancora infastidita?" 

"No, e a giudicare da come ci ignora, probabilmente non intenderà farlo per un po'- La ragazza azzarda un sorriso, ripensando al naso rotto di Christopher-  Lily non c'è?" Chiese, giocherellando con la forchetta da antipasto.

" No, purtroppo aveva promesso a Silente di aiutarlo con delle lettere da spedire al ministero."

Splendora annuì, per poi versarsi dell'acqua. 

"Ci sono guai?"

"No, Lily mi ha detto di no, ma credo che Silente di sti tempi voglia aumentare la sicurezza di Hogwarts, non lo biasimo.." Il suo tono si fece malinconico.

" Già, per di più non ci stanno nemmeno preparando adeguatamente nel campo delle arti oscure..."

"Che intendi? Secondo me non è poi così male il programma"

"Mio padre è un auror, dice che secondo lui bisognerebbe approfondire almeno in modo teorico certi incantesimi che i maghi oscuri utilizzano per sapere almeno come difenderci, altrimenti potremmo essere impreparati. Secondo me ha ragione, ma non tutti la pensano come lui..- La ragazza mette nel suo piattino qualche tartina al salmone, cercando di sembrare disinvolta- Ci sono parecchi incantesimi non proibiti di cui nessuno ci parla e che sono stati tolti dai nostri libri, sono stati censurati perché considerati pericolosi per noi studenti, ma non è del tutto vero."

"E quindi perché non ci vengono insegnati?" 

"Al giorno d'oggi, non puoi sapere chi è dei buoni Remus, non sappiamo come i giovani seguaci di Voldemort possano utilizzare certe conoscenze. Guarda mio fratello, per esempio..."

"È vero, ormai dobbiamo stare molto attenti. Mi spiace per tuo fratello, Sirius mi ha raccontato a grandi linee la situazione. Anche suo fratello Regulus e il resto della famiglia Black non ha simpatia per i mezzosangue, infatti io non sono per niente gradito a casa sua."

" Nella mia non hai nulla di cui temere, anzi, penso tu possa piacere a mio padre. - Per un secondo Remus arrossì alle sue parole- anche lui era come te, forse un po' più basso.." La ragazza sorrise, cercando di cambiare discorso.

Trovava Remus un ragazzo molto alla mano e intelligente, gli ricordava veramente suo padre sotto quell'aspetto. Una cosa però, la asciava spesso confusa: talvolta spariva senza dire niente per qualche giorno per poi farsi vivo e avere la scusa sempre pronta. Voleva fidarsi di lui, ma sapeva anche che probabilmente le nascondeva qualcosa.

Di fronte a loro, in piedi davanti al caminetto, Christopher Nott  li guardava con sguardo di disapprovazione, per poi allontanarsi il prima possibile in direzione del professore che stava per compiere il suo solito brindisi.  Remus si girò e vide  il Professore reggere un  bicchiere di vino in mano e iniziare il suo fantomatico discorso.

I ragazzi durante la cena si diedero sguardi di tanto in tanto, cercando di non dare troppo nell'occhio sulla loro complicità di fronte al professore, che per quanto fosse austero amava ogni tanto sapere qualche pettegolezzo.

Finita la cena, Remus e Splendora salutarono gli invitati e Lumacorno, uscendo dal suo ufficio. 

"Vai nella tua sala comune?" Chiese la ragazza cogliendolo di sorpresa.

" Credo di si, avevi in mente qualcosa?" 

" Mi piacerebbe pattinare sopra il lago nero, ti andrebbe?"

"Non so pattinare, da piccolo ci ho provato e alcune cicatrici sono la prova, però posso guardarti farlo. "

"Ti facevi male così spesso, da piccolo?"

"Abbastanza da essermi imparato a memoria gli ingredienti per un unguento cicatrizzante che mi ha insegnato mio padre.." Rispose lui.

Splendora si avvicinò, e con un dito gli toccò gentilmente la cicatrice di cui Remus si vergonava di più in assoluto: quella sul viso.

" Questa deve aver fatto male...Eri un malandrino anche da bambino, vero Remus?

"La detesto..."Disse, quasi scocciato. Quella cicatrice era ciò che lo metteva più a disagio in pubblico, soprattutto quando conosceva persone nuove.

Splendora lo notò ma sorrise comunque.

"A giudicare dal tuo sguardo non penso tu te la sia fatta cadendo dai pattini, ma Io la trovo bella.- Ammise, guardandolo intensamente negli occhi.- Ti dona qualcosa in più, è sbarazzina." Remus azzardò un sorriso, cercando di cogliere il lato positivo della faccenda: era unico, sotto quell'aspetto.

"Domenica pensavo di andare ad Hogsmeade, verresti con me? Devo fare scorta di alcune erbe, e poi volevo fare un giro a Mielandia."

Remus arrossì all'istante. Era forse un invito ad uscire insieme?

"Così ci salutiamo, poi inizieranno le vacanze di Natale." Aggiunse lei.

Remus la guardò, per poi annuire.

"Volentieri. Ma a una condizione: ti ci porto io, in scopa."

" Andata." Disse lei.

Senza che qualcuno li vedesse, si diressero velocemente verso il lago nero, ormai tutto quanto ghiacciato. 

Les Fleurs De Lune - Remus Lupin.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora