{Prospettiva di Mattia}
Sveglia, scuola, cani, merenda, cena, cani, dormire.
Questa è oramai la mia routine da mesi e mesi, onestamente me ne sono stufato.
Non sono il tipo che si rompe delle cose, anzi, ho moltissima pazienza, però da quando ho lasciato il programma tutto sembra starmi stretto, soffocandomi inevitabilmente in una morsa di buio e dolore.Ci penso mentre quasi finisco con il naso contro ad un palo, andando a casa
"Magari avessi sbattuto" sospiro tra me e me "magari il dolore mi avrebbe distratto da questa situazione del cavolo" sbuffo, tirando fuori le chiavi di casa dalla tasca.
Entrato saluto i miei batuffoli e mi dirigo in cucina, intenzionato a far merenda, iniziando meccanicamente a muovermi, perdendomi nella mia mente.
"Dovresti essere felice Mattia" mi ripeto "la tua stella lucente ha vinto, è contento e si gode il suo meritato momento di fama, non dovresti essere così arrabbiato, poi perché? Vorresti abbracciarlo solo tu, guardarlo soltanto tu? È un po' egoista da parte tua, amico"
Sospiro scuotendo la testa, conversare con me stesso non farà che peggiorare la situazione.
Presa la mia barretta ai cereali e frutti rossi, accorgendomi solo in quel momento che mia madre mi stesse urlando dietro dal soggiorno.- cosa c'è?-
Le urlo di rimando, non smettendo di mangiare con gusto quel rettangolo beige, blu e rosso
- vieni di qui! È arrivato un pacco per te-
Un pacco? Confuso mi incammino.
"Sarà il regalo di una fan, magari non ricordo di aver ordinato qualcosa boh maga..."- oh mio dio-
Lascio lo snack cadermi dalle mani mentre corro verso quel "pacco" che avevo atteso da tanto, lasciandomi accogliere tra le braccia della sola persona capace di mandare lontano tutta la rabbia ed il dolore che si erano installati nel mio cuore
- hey calmo, finirai per spezzarmi la schiena-
- sei qui... Finalmente sei qui-
- beh che speravi di liberarti di me?-
- nononono, per niente-
Dico, nascondendomi col viso nel suo petto, inebriandomi del suo profumo, recuperando la vita che a febbraio mi aveva abbandonato e che sembrava non voler tornare.
Sento mia madre lasciarci in salotto così mi stacco abbastanza da poterlo osservare, bellissimo mentre mi sorride illuminando tutta la stanza
- andiamo di là-
Lo prendo per mano, correndo mentre chri ride cercando di non cadere od inciampare sulla valigia che ci sta seguendo.
Chiudo la porta dietro di noi e mi metto a guardarlo sorridendo, aspettando che parli o faccia qualcosa in generale insomma
- beh?-
- beh cosa?-
- beh mi baci ora o vuoi aspettare ferragosto?-
- ah io dovrei baciarti, Chri?-
- devo fare tutto io? Va bene-
Si avvicina e finalmente, dopo quattro mesi, posso riassaporare quelle labbra che tanto mi erano mancate, che tanto avevo sognato e sul quale ricordo avevo pianto notti infinite, sperando che non fosse solo un momento od un sogno pronto ad evaporare una volta uscito da quella casetta.
- ti sono mancato?-
- ogni minuto di ogni giorno, zenzola-
- oh dio Chri fammi un favore-
- certo-
- non chiamarmi mai, MAI più per cognome-
- okok, ragazzino, non lo faccio più-
Ridiamo entrambi, riprendendo la conversazione sdraiati sul letto, io poggiato al suo petto, mentre ammiro incantato il viso del ragazzo che amo.
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Oneshots Zenzonelli
FanfictionIn attesa dell'ispirazione per scrivere le mie FF su di loro, beccatevi questi