{prospettiva esterna}
Mattia piangeva, mentre sua madre fuori dalla stanza ascoltava impotente il figlio soffrire.
"Non voglio più vederti, vattene fuori da casa mia."
Fu l'ultima cosa che il ragazzo che amava gli disse, prima di sparire in camera sua, mentre lui si bbandonava tra le braccia di Alexia, che incredula per l'atteggiamento del fratello lo abbracciava stretto, trattenendo le lacrime.
Christian era sempre stato un ragazzo difficile da capire, un puzzle complicato che Mattia aveva provato a risolvere con tutte le sue forze, che a quanto pare non erano bastate.
Mattia non era arrabbiato, capiva perché si era infuriato così, baciare una ragazza a caso in discoteca dopo il tuo primo cocktail era una cosa brutta, ma lui in quel momento non aveva pensato a ciò che stava facendo, quindi lo capiva perfettamente, era stato un cretino atomico e non c'erano scusanti per ciò che aveva fatto.
La sola cosa che non capiva era la sua reazione così tanto esagerata, non gli aveva nemmeno permesso di scusarsi o parlare, gli aveva soltanto urlato contro e da quando era tornato a Bari non faceva altro che piangere, avendo perso il ragazzo che amava interamente per colpa sua.
Dall'altra parte d'Italia, Christian stava soffrendo tanto quanto Mattia.
Ciò che il piccolo aveva fatto non aveva scusanti, ma si dava la colpa per averlo mandato via e sicuramente fatto soffrire.
Non sapeva bene il motivo della sua reazione così esagerata, probabilmente aveva esternato più rabbia di quanta avrebbe dovuto, probabilmente repressa dal programma o che ne sapeva lui.Avrebbe voluto scusarsi, volare a Bari e stringere mattia per l'eternità, proteggerlo da tutto quanto, anche da sé stesso.
Sapeva di non potere, non in quel momento, avrebbe dovuto aspettare almeno una settimana, sperando di non essere odiato dal ragazzo da lui amato e che nemmeno la famiglia di lui lo avrebbe odiato.// Salto temporale//
Chri era appena arrivato, accompagnato dal padre, all'aereoporto di Bari, aspettando Giulia che li avrebbe portati a casa Zenzola.
Tremava come mai prima, stringendo l'orsetto blu che teneva in mano, un regalo per il ragazzo assieme a delle scarpe ed una lettera piena d'amore
- Andrà tutto bene-
Si girò verso il padre che gli sorrideva, portando una mano alla sua spalla, stringendo lievemente cercando di infondergli la sicurezza che aveva perso appena sceso dall'aereo.
Si era preparato pure un discorso, ma lo aveva dimenticato appena atterrati.Arrivati a casa salì subito verso la camera del ragazzo, sapendo che lo avrebbe trovato lì.
Impressione che si rivelò essere vera quando aprì la porta e scorse il ragazzino sotto le coperte, con i capelli che spuntavano da sopra il piumone.Si schiarì la gola, nascondendo l'orsetto dietro la schiena nel momento in cui il biondo si girò spaventato da quel rumore improvviso.
Appena lo vide in viso gli venne da piangere: barbetta adolescenziale incolta, capelli arruffati ed occhi rossi dal pianto di quelle settimane
- Ciao...-
- C-ciao-Si avvicinò e Mattia si ritrasse, facendo inevitabilmente piangere il moro
- N-no.. non allontanarti ti prego...-
- Cosa ci fai qui?-
- Voglio scusarmi, sono stato esagerato... Non avrei dovuto urlarti contro in quel modo, dirti quelle cose...-Poi Mattia si alzò, aveva un pigiama, probabilmente non tolto per tutte quelle settimane, si avvicinò al più alto, per poi tirargli uno schiaffo
- Me lo sono meritato...-
Ridacchiò carezzandosi la guancia, sorridendo sulle labbra del ragazzo quando il piccolo lo baciò, come segno di averlo perdonato.
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Oneshots Zenzonelli
FanfictionIn attesa dell'ispirazione per scrivere le mie FF su di loro, beccatevi questi