Capitolo 2.

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*CLAUDIA' S POV*

Quello sguardo del Prof Fields, così sicuro che ce l'avrei fatta... Non l'ho mai visto in nessun altro. Di solito i Prof non danno così tanta fiducia agli studenti! (O se lo fanno, non così!) Adesso devo farcela, non posso deluderlo.

Il giorno seguente torno in classe e mi siedo al mio posto, anche se un po' imbarazzata.

La Prof di storia entra. Ci alziamo.

"Buongiorno!" ci saluta allegra.

"Buongiorno!" rispondiamo con la voce ancora assonnata.

"Una classe attiva questa mi dicono..." scherza. "Martina, avresti voglia di andarmi a prendere un caffè?" Le propone porgendole la chiavetta. "Ti offro qualcosa, prendi quello che vuoi"

"Grazie Prof" sorride la mia compagna andando.

"Com'è il nuovo Professore di matematica? vi sembra bravo?" domanda intanto che apre il libro e aspetta la ragazza.

Annuisco.

"Sì, eh? Dai, menomale! Che sfiga però... Cambiare all'ultimo anno!"

"No no, va benissimo!" risponde qualcuno.

Rido.

"Sì, diciamo che lui sembra molto più propenso ad ascoltare... Se qualcuno ha un qualsiasi problema, sembra una persona determinata, che non si ferma fino a quando non ha raggiunto lo scopo di aiutarla a superarlo, e questo è molto bello" dico spontaneamente.

"Ma dà anche responsabilità!" mi fa notare lei. "Perché occorre che dall'altra parte ci sia voglia di mettersi in gioco e cambiare" il caffè arriva, quindi taglia corto. "Ma se a voi sta bene... Alla fine è nel vostro interesse, perciò... Meglio che sia così, però ripeto: tutto sta a voi! Dai, adesso iniziamo"

La giornata vola - avevamo sette ore, ma un Prof è assente, quindi siamo usciti due ore prima - .

"Oh raga, andiamo a prenderci qualcosa al bar?" propongo, ma i ragazzi sembrano tutti così indaffarati che allora decido di lasciar perdere, e torno a casa.

Dormo.

Mi risveglio con mia mamma che urla. Accorro, e la guardo malissimo: sta sgridando mia sorella.

"Sono le sette e ancora non hai iniziato i compiti! E vuoi pure fare il liceo! Come devo farei io con te?"

"Scusa che c'entra che vuole fare il liceo col fatto che oggi sia stanca?" intervengo io. "Non darle retta, non è così terribile. Sì, i periodi di pienone ci sono anche qui ... Ma sono tre volte in sei mesi! Però ha ragione su una cosa: perché non fai i compiti?" La guardo.

"Sono stanca, mi fa male la testa!" Si lamenta lei.

Si chiama Federica, ha tredici anni e va all'ultimo anno delle scuole medie.

"Dai, ascolta... Tanto devo finire anch'io, ho matematica. Ci mettiamo tutte e due sul tavolo stasera e li facciamo insieme. Va bene?" Sorrido dandole un buffetto sulla guancia, mentre lei annuisce, poi mi abbraccia.

"Ti voglio bene" Sussurra, facendomi sciogliere.

"Anche io nanerottola" Le do un bacio, poi corre via.

Mia sorella non fa alcuna fatica nello studio, come legge una pagina la impara (quanto la invidio!) perciò non ha orari nel fare i compiti (non che la cosa ci entusiasmi, sia chiaro... Però fino a quando porta a casa i risultati e si impegna dando sempre il massimo...).

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