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<<Sta tranquilla che sicuramente non sarà nulla>> mi rassicurò Nicolò, stringendomi in un caloroso abbraccio.
<<Lo spero, ci tiene tanto a giocare questi playoff>> ammisi preoccupata.
Erano già dieci minuti abbondanti che io e Nicolò ci trovavamo ad aspettare che Giovanni uscisse da quella maledetta sala con una buona notizia.
<<Teo?>> chiesi sedendomi su una delle sedie riposte nel corridoio, Nicolò fece spallucce per poi prendere il telefono e comporre un numero.
<<Teo, noi siamo qui, dove cazzo sei?>> domandò il cagliaritano con tono pacato, io non facevo altro che giocherellare con le mie dita per l'ansia.
<<Sono qui, coglione!>> esclamò Matteo a pochi metri da noi.
Lo sguardo del mio migliore amico si posò su di me e mi sorrise dolcemente, abbracciandomi stretta a lui per rassicurarmi.
<<Io e te dobbiamo parlare!>> esclamai cercando di non toccare l'argomento "Giovanni", il monzese annuì e si sedette al mio fianco.
<<Tanto Nico già sa tutto, non ho problemi a parlarne dinanzi a lui>> annuì in risposta e lo guardai curiosa.
<<Beh in realtà non so nemmeno come iniziare a dirtelo, è lunga come vicenda ma vorrei essere molto breve>>
<<Ammetto che tu mi piacevi, ma tanto, solo che hai sempre avuto la testa fra le nuvole per accorgertene e non ne ho mai fatto un problema perché io ero più felice esserti accanto come amico che non essere proprio nessuno per te.>> si fermò e rimasi pietrificata da quella dichiarazione.
<<Minna, sembra che hai visto un fantasma! Tranquilla, ancora devo arrivare al sodo>> disse ridacchiando.
<<Se questo è l'inizio non immagino come finisce>> ammisi e Nico scoppiò a ridere.
<<Teo deve ringraziarti per davvero, ci volevi tu!!>> esclamò il numero 23 dell'Inter.
<<Pur di dimenticare questa cottarella che avevo per te, ho contattato una ragazza, si chiama Vian>> si bloccò nuovamente ed io sbuffai spazientita.
<<TEO MUOVITI>>
<<Si beh, grazie perché se non avessi mai avuto questa cotta per te, non avrei mai contattato Vian e non mi sarei mai fidanzato!>> dichiarò felice con gli occhi stracolmi di gioia e un sorriso a trentadue denti.
<<Oddio Teo ti sei fidanzato?>> mi alzai e lo abbracciai, felice per lui e per la sua nuova relazione.
<<Povera Vian che deve sopportarti>> scherzò Nicolò facendo ridere tutti e tre.
<<Voglio conoscerla!>> Matteo cercò di rispondermi ma fummo interrotti dall'uscita del mio fidanzato.
I nostri sguardi si incrociarono, i suoi occhi erano colmi di delusione e rabbia, non era un buon segno.
<<Dopo vari accertamenti abbiamo riscontrato una distorsione di secondo grado del ginocchio destro e, sfortunatamente per ambi i lati, il ragazzo deve riposarsi e soprattutto fare ulteriori accertamenti nei prossimo giorni...>> prese una pausa il medico, Giovanni mi guardò sofferente e mi avvicinai a lui stringendogli la mano.
<<Quindi la nostra decisione è quella di farlo ritornare a Napoli.>> concluse e strinsi sempre di più la mano del mio ragazzo.
<<E i tempi di recupero?>> chiese Matteo con tono preoccupato.
<<Molto probabilmente un mese, ribadisco che bisogna continuare a fare accertamenti>> ringraziammo il medico che ci salutò e rientrò.
<<Voglio tornare a casa>> disse Giovanni con tono triste, mi guardò e vidi i suoi occhi lucidi.
Salutai i miei migliori amici e aiutai il ragazzo a raggiungere la nostra auto.

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👀 12MILA

lorinsigneofficial ha risposto alla tua storia:
di ritorno?

sfortunatamente si

è andata male?

un mese di stop, non ha detto
mezza parola da quando siamo
partiti.

cerca di tranquillizzarlo,
sei l'unica che può.
Ora sei tu quella che deve dargli forza.
Vi chiamo più tardi
visualizzato

Posai il mio sguardo sul mio ragazzo che le uniche parole in croce dette sono state "voglio tornare a casa", poggiai la mia mano sulla sua iniziando ad accarezzarla dolcemente, sforzò un sorriso e continuò a guidare fino casa nostra in totale silenzio.

<<more...>> lo chiamai entrando nella nostra stanza completamente buia, lo trovai sdraiato sul letto con la testa sotto al cuscino, singhiozzava fortemente e corsi al suo fianco.
<<Amore, ehi>> dissi spostando il cuscino.
<<Vattene>> furono le uniche parole che disse, iniziai ad accarezzargli i capelli e gli asciugai le lacrime che gli rigavano il viso.
<<Passerà tutto credimi, ma non devi mai buttarti così giù. Sei forte, lo sappiamo tutti, non devi mollare, non l'hai mai fatto perché dovresti ora?>> mi abbracciò di getto, sfogando tutta la sua disperazione.
<<Io volevo giocare, odio stare fermo qui>>
<<lo so amore, ma sono cose che capitano, soprattutto nel calcio.>> mi alzai e mi sdraiai di fianco a lui, poggiò la testa sul mio petto e continuai ad accarezzarlo finché il suo respiro non diventò pesante segno che si fosse addormentato. Ripensai alle parole di mio fratello e mi addormentai esausta della giornata pesante appena trascorsa.

•CIAO, CI SONO ANCORA!
Mi dispiace troppo per Dilo, non so veramente come faremo senza lui!
Allora, la presenza di Nicolò e Matteo a Coverciano è completamente inventata da me.
Volevo avvisarvi che ho aperto un profilo ig completamente dedicato a questa storia, se volete seguirmi per essere aggiornate o per scambiarci opinioni potete contattarmi su @m30rog
Manca sempre meno alla fine😭

instagram Giovanni Di LorenzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora